Sarà un’estate di spettacoli in piazza per feste patronali, sagre, eventi e manifestazioni di ogni genere (gastronomiche, folcloristiche, cultuali, turistiche, religiose, ecc.) all’insegna prima di tutto del risparmio con la conferma della tendenza 2013: il numero di spettacoli resta comunque lo stesso ma la spesa per artisti, gruppi, animazioni, ecc. diminuisce di almeno un 20-25%. E’ quanto prevede Mario Bellitti, componente del direttivo dell’Asmea (Associazione di categoria degli operatori di spettacolo) e promoter di eventi anche di livello nazionale tra i quali il Festival di Potenza.
Risulterà davvero difficile – sottolinea Bellitti – eguagliare il tetto di 800 mila-un milione di euro di spesa comprensiva di indotto toccato nella scorsa estate perché dal mio giro tra i comuni lucani posso riferire che prevale nei comitati festa un atteggiamento di prudenza. Magari non si rinuncia a tenere lo stesso numero di giornate di feste ma si chiedono artisti che non costino molto. Questo perché soldi pubblici non ce ne sono in giro come accadeva una volta e quindi si deve contare solo sulla raccolta tra i cittadini (in gran parte con lotterie a premi simbolici) e qualche sponsor di piccole imprese, commercianti ed artigiani. I dati ufficiali della SIAE in Basilicata risalgono allo scorso anno: per l’attività di “ballo e concertini” il fatturato dichiarato è di 3,4 milioni di euro con un’evidente differenzazione provinciale perché nel Materano tocca 2,7 milioni di euro (contro 455 mila euro nel 2011) e nel Potentino poco più di 700 mila euro (contro i precedenti 831 mila). Ad appesantire i costi ci sono i troppi adempimenti burocratici-amministrativi richiesti: tra autorizzazioni comunali, autorità di polizia locale, Questura e Prefettura, tantissime domande da presentare con tasse da pagare, oltre a quelle (non certo irrilevanti) dovute alla Siae.
La situazione già difficile in cui versa lo spettacolo dal vivo in Italia, per mancanza di spazi, di incentivi ai giovani, di opportunità professionali, rischia di aggravarsi ulteriormente se non si trovano delle soluzioni urgenti.
E non si sottovaluti – evidenzia Bellitti – che gli eventi di spettacoli sono essenziali per l’economia locale. Ogni festa è fonte di entrate a commercianti, ambulanti, ristoratori, albergatori, attività di artigianato. Guai se questo flusso di economia si interrompesse perché specie nei mesi estivi c’è una propensione maggiore a spendere per il divertimento.
Le speranze e le aspettative degli operatori di spettacolo sono in buona parte legate all’istituzione della Fondazione Basilicata Music Commission, secondo la proposta del Presidente Pittella. Un’iniziativa – afferma il dirigente dell’Asmea – che fa compiere all’istituzione regionale e alla politica uno storico salto di qualità perché, per la prima volta, si considera la musica e lo spettacolo dal vivo come elementi del mondo produttivo non solo culturale e non più da “assistere” con qualche contributo estemporaneo. E’ sicuramente innovativo il coinvolgimento di tutte le componenti artistiche, professionali ed imprenditoriali sinora – aggiunge – tenute ai margini. Un approccio talmente innovativo che supera persino quello dell’Osservatorio Regionale dello Spettacolo istituito nel 2014 purtroppo solo sulla carta nel senso che non è stato mai insediato. Con Basilicata Music Commission invece si definisce un contenitore, ovviamente tutto ancora da riempire di idee e progetti, che va nella direzione che da sempre come operatori dello spettacolo abbiamo indicato attraverso Laboratori permanenti e non scuole di musica, attività di formazione per figure professionali e tecniche richieste dal mercato dello spettacolo.
Giu 14