Il personale del Comando Stazione Forestale di Scanzano ha accertato che due aziende zootecniche site in agro del comune di Scanzano Jonico, non avendo predisposto un piano di utilizzazione dei reflui mediante lo spandimento nei terreni, per liberarsi delle deiezioni prodotte dagli animali, le scaricavano illecitamente, in maniera sistematica e reiterata, nel corpo idrico ricettore del canale consortile, senza che fosse stato operato alcun trattamento, producendone così il suo grave inquinamento, così come accertato dalle analisi effettuate dai tecnici dell’ARPAB di Matera.
ln tal modo si concretizzava non solo l’inquinamento delle acque pubbliche di alcuni canali del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto di Matera che sfociano al mare, inquinamento prodottosi in seguito allo scarico illecito di effluenti zootecnici; ma il deposito del letame ai margini del canale incideva negativamente anche sulla sua regolare officiosità, in quanto riduceva sensibilmente lo spazio disponibile al deflusso delle acque, pregiudicando l’originaria funzionalità dell’opera idraulica.
I controlli eseguiti hanno altresì permesso di accertare la realizzazione di strutture realizzate in assenza del titolo paesaggistico ed edilizio facenti parte delle aziende zootecniche.
Presso le aziende, in alcuni casi, i capi presenti nell’allevamento erano obbligati a stazionare nelle loro stesse deiezioni senza l’apporto della paglia che avrebbe offerto un luogo asciutto su cui poggiarsi per riposare costringendo gli animali a comportamenti e a fatiche insopportabili per le loro caratteristiche etologiche.
Gli accertamenti di specie sono stati eseguiti al fine di prevenire e reprimere condotte che possano provocare, mediante l’inquinamento, un’alterazione dell’ambiente naturale con danni permanenti che creino disequilibrio con i cicli naturali esistenti.
Giu 20