Rilancio e bonifica Valbasento. Sul tema interviene Angelo Cotugno, Consigliere Comunale PD. Di seguito la nota integrale.
L’area industriale della Valbasento ha segnato la storia economica e sociale della nostra regione modificando profondamente anche le caratteristiche più antiche dei comuni che si affacciano sulla valle : Pomarico , Grottole, Ferrandina, Bernalda, Pisticci insieme a quelle dell’intera provincia. Da mezzo secolo le nostre comunità hanno vissuto le evoluzioni e le involuzioni dello sviluppo industriale collegato al petrolio, al gas ed alla chimica e questa stessa storia ha contribuito, in modo determinante, a formare le nostre classi sociali, da quelle economiche a quelle politiche. In questi ultimi anni le forti trasformazioni industriali hanno determinato prima una crisi nei settori della chimica e delle fibre e allo stesso tempo messo in moto un possibile progetto di reindustrializzazione.
L’ipotesi di lavoro guardava ad un riassetto dell’area industriale basentana con nuovi insediamenti produttivi nei settori a più alto contenuto tecnologico ed innovativo. Si è provato, ad esempio, a guardare a nuovi materiali : polimeri, plastiche, fibre al carbonio; alla chimica “verde” ed alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Lo si è fatto per dare una prospettiva a tutti coloro che rischiavano la perdita del posto di lavoro e per dare una nuova visione alle generazioni in cerca di una occupazione. In parte, solo in parte, questo progetto è avanzato con una trasformazione che ha visto l’area industriale arricchirsi di nuovi gruppi industriali : SNIA, DOW CHEMICAL, POLITEX; oltre quelli che facevano riferimento all’ENI. Il progetto di reindustrializzazione è stato sostenuto ed arricchito dalla presenza nell’area industriale di Pisticci, della società di servizi industriali Tecnoparco Valbasento nata con la partecipazione del Consorzio di Sviluppo Industriale della provincia di Matera -CSI, dell’Eni e della Fime e sviluppatasi con un nuovo assetto societario che vede sempre il CSI al 40% insieme ad un gruppo di privati con il restante 60%. La mancanza di una strategia industriale nel paese e nella nostra regione rischia di aggravare ancor di più la crisi che attanaglia da lunghissimo tempo l’intera area industriale basentana fino a determinarne, se non si interviene tempestivamente, la definitiva scomparsa.
Le tensioni che si sono registrate, anche negli ultimi giorni, tra gli abitanti del quartiere di Pisticci Scalo sostenuti all’amministrazione del comune di Pisticci e le aziende dell’area industriale a partire da Tecnoparco Valbasento, sono il sintomo di un malessere più profondo che vede nella mancanza di una qualsiasi prospettiva di reindustrializzazione seria, il rischio di un sito dedicato esclusivamente alla gestione ed al trattamento dei rifiuti. Noi non possiamo rinunciare ad un assetto economico e sociale privo di un settore industriale poiché questa condizione comprometterebbe anche la crescita di altri importanti settori : commercio, turismo ed artigianato e renderebbe più debole anche lo sviluppo del nostro polo universitario. Bisogna invece intervenire, senza ulteriori indugi e perdite di tempo, per effettuare la bonifica delle aree industriali; bisogna rendere trasparenti e pubblici i dati delle attività industriali presenti nell’area industriale basentana; bisogna completare i lavori di messa in sicurezza degli impianti di trattamento reflui. Allo stesso tempo è utile tenere aperto il confronto tra le amministrazioni locali che si affacciano sull’area industriale, la Regione Basilicata, il CSI, le OO.SS. e gli abitanti del quartiere di Pisticci Scalo per individuare e monitorare tutto quanto necessario a garantire la salute degli abitanti e dei lavoratori. La Regione Basilicata fa bene a governare questi processi guardando alla tutela della salute dei cittadini, alla salvaguardia dell’ambiente ed allo sviluppo industriale verso settori ad alto contenuto innovativo e tecnologico quale ad esempio quello della chimica verde. Affinché questo indirizzo possa rapidamente concretizzarsi è indispensabile che sia supportato dal Governo nazionale e da partners industriali in grado di realizzare importanti investimenti. Le multinazionali del settore energetico, ENI in testa sono le prime che devono essere coinvolte ed intervenire. Credo che le ragione per chiamarle in causa siano a tutti evidenti.
Angelo Cotugno, Consigliere Comunale PD
In poche parole vuoi dire: Tecnoparco è nata al servizio delle aziende che operavano in Val basento adesso anche non ve ne sono più teniamocelo anche se è un catorcio, meglio questo di niente. Resta che gli “imprenditori” che gravitano intorno a Tecnoparco ci mettano del proprio e non può essere sempre il pubblico a mettere le pezze. Resta infine la Santa benedizione: Vogliatevi bene! Oggi si parla di area industriale, un altro giorno parliamo di baracca denominata consorzio ASI