Il governatore della Basilicata ha annunciato l’approvazione di un disegno di legge. Liberati anche 70 milioni di euro per i pagamenti.
Il governo regionale della Basilicata si appresta a licenziare un disegno di legge per escludere i proventi delle attività estrattive sul territorio, ammontanti per il 2013 a 166 milioni di euro, dal patto di stabilità interno. E’ questa una delle misure annunciate oggi dal presidente della Regione, Marcello Pittella, per “mantenere la tenuta sociale e l’economia di una regione che sta lentamente morendo anche a causa dei lacci imposti dal patto di stabilità”.
Il governatore, nel corso di un incontro con i giornalisti, ha parlato di “rabbia, amarezza e preoccupazione” per “la condizione di emergenza straordinaria” in cui versa la Basilicata, sentimenti dettati anche dalla “disperazione delle Amministrazioni locali e dei piccoli imprenditori” a cui la Regione non è in condizione di dare riposte per i limitati spazi di manovra. “Per quel che ci riguarda, le royalty devono essere considerate al fuori del Patto. Su questo punto intendiamo andare avanti – ha affermato Pittella – e sfidare il Governo su una eventuale eccezione di incostituzionalità. Sappiamo che le deroghe sono possibili, altrimenti il governo nazionale dovrà spiegarci perché la legge di stabilità ha escluso dal patto, a favore della Campania, gli investimenti per il termovalorizzatore di Acerra”.
La Basilicata, però, non mendica improbabili elemosine. “Chiediamo, invece, – ha aggiunto il presidente – che sia riconosciuta la specialità della nostra Regioni per il contributo che dà al fabbisogno energetico del Paese. E di conseguenza le royalty vanno considerate per quello che sono, cioè fondi attribuiti a ‘compensazione’ delle attività estrattive di idrocarburi”. Il presidente ha annunciato che contatterà il governo nei suoi livelli di responsabilità e di aver fissato un incontro con i parlamentari lucani, facendosi “portavoce di una battaglia che chiama in causa in un fronte comune le forze politiche, datoriali e sociali per salvare una regione che sta lentamente morendo”. “Continuiamo a credere – ha detto ancora – che il petrolio possa essere una risorsa per lo sviluppo e che il tema delle royalty insieme alla partita del memorandum e alla card benzina sia la chiave di volta per il futuro della Basilicata, ma è uno sforzo che richiede l’impegno di tutti”
Il presidente, poi, si è soffermato sul paradosso del patto di stabilità che impedisce alla Regione di spendere pur avendo in cassa i soldi necessari a saldare i debiti contratti.
Per la Basilicata il tetto annuale imposto dal Patto di stabilità, ha spiegato Pittella, è di 515 milioni di euro. Nell’anno in corso sono stati interamente pagati i debiti risalenti al 2012, pari a 52 milioni di euro, 73 milioni su un totale di 160 milioni relativi al 2013 e liquidati 170 milioni di euro su un totale di 241 riferiti al 2014. La quota residua di patto ad oggi è di 222 milioni di euro. Nel 2014 la Regione deve affrontare gli esborsi per gli anni precedenti, la spesa obbligatoria pari a 125 milioni di euro, più altre spese, tra cui la debitoria maturata per il Trasporto pubblico locale e il cofinanziamento regionale per gli investimenti del Programmi operativi Fse, Fesr e Fears. Se desse seguito ai pagamenti, sforerebbe il patto di stabilità. La Regione potrebbe già far fronte alla debitoria complessiva con fondi propri già disponibili tenendo conto dei 377 milioni di euro in cassa e delle royalties. Il governo regionale, intanto, ha deciso di autorizzare, con una delibera in cui fissa i criteri di priorità, la spesa di ulteriori 70 milioni di euro, somma di cui può ancora liberamente disporre senza sforare il limite del Patto.
Royalties, nota di Cosimo Latronico (Forza Italia)
“Il tema e’ serio, quello della esclusione dal patto di stabilità delle risorse destinate agli investimenti; lo strumento ed il metodo non mi sembrano adeguati”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (FI) in merito all’iniziativa del presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, di proporre al consiglio regionale una proposta di legge per escludere le royalties petrolifere dai limiti del patto di stabilità. “Tutte le Regioni italiane e molti Comuni anche quelli virtuosi si trovano con i forzieri ricchi di risorse che non possono spendere. Questa e’ la questione che inchioda la vita delle Regioni e degli enti locali italiani; che espone lo stesso Stato centrale alle procedure di infrazione dell’Europa per il mancato pagamento nei termini di 60 giorni alle imprese che vantano circa 90 miliardi di crediti e che falliscono per la mancata riscossione di crediti. Il problema dunque sta nella discussione in Europa dei vincoli del patto di stabilità che chiude il rubinetto della spesa e si traduce in un regime di austerità che ha alimentato l’anti europeismo che conosciamo, Il tema della esclusione dei proventi petroliferi dai vincoli del patto non può trovare risposta in una inefficace iniziativa legislativa del consiglio regionale che non ne ha competenza , ma in un negoziato immediato e rigoroso con il governo centrale sia sul fronte delle entrare ( entità e compensazioni di varia natura ) sia sul fronte della effettività della spesa. Legare una quota di flessibilità della spesa all’interesse del governo centrale ad ottenere la disponibilità delle risorse energetiche lucane , e’ la chiave di acceso per provare ad allentare i termini dell’attuale patto di stabilità. Negoziare, negoziare, negoziare. Il resto e’ una corsa al sensazionale che anche nel passato ha esposto il consiglio regionale a brutte figure (censura della Corte costituzionale sulla legge che disponeva la moratoria per le concessioni minerarie ) senza ricadute concrete per gli interessi dei lucani. Per la nostra parte siamo sempre pronti ad accompagnare un confronto istituzionale di alto profilo sul sentiero della responsabilità e della serietà”.
Royalties, nota di Gianni Rosa, consigliere Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale,
Nella scorsa legislatura in permanenza dei vincoli del Patto di stabilità ci eravamo battuti affinché la Giunta De Filippo usasse tutta la “trasparenza” dovuta nel pagare i creditori della Regione. La Commissione consiliare non fu mai in grado di valutare approfonditamente la questione in quanto la Giunta non ebbe il coraggio di fornire i dati nel suo dettaglio.
Oggi si apprende che il Presidente della Regione Pittella ha annunciato un disegno di legge per portare fuori dal Patto le royalties derivanti dalle attività estrattive e, quindi, permettere alla Regione di pagare in tempo decoroso i propri debiti con i propri soldi senza incorrere nelle pesanti sanzioni previste per chi lo infrange.
Ovviamente siamo in attesa di conoscerne il contenuto. Ma, allo stesso modo in cui ieri abbiamo denunciato la poca chiarezza, nei pagamenti dei debiti regionali, dell’allora Giunta De Filippo, così, oggi, non possiamo che esprimere il nostro giudizio favorevole ad una proposta che costituisce un primo, piccolo riconoscimento del ruolo centrale che la Basilicata ha all’interno del piano energetico nazionale e che solo a parole le è stato, sinora, riconosciuto dal Governo centrale.
Tuttavia, rimane preoccupante il silenzio di Pittella sugli annunci, poco rassicuranti, del Ministro Guidi per il quale la Basilicata rappresenta solo un limone da spremere bene ovvero un pozzo petrolifero da prosciugare. E ancora più inquietante è il silenzio del nostro Governatore sulla riforma che, a Roma, il Governo di Renzi porta avanti e che, se approvata, priverebbe la Basilicata di qualsiasi voce in capitolo sulle sue risorse energetiche e sullo sfruttamento del suo territorio.
E questi problemi non ci sembra che Pittella intenda affrontarli con la giusta forza, anzi, sembra che si sia già arresto.
Invece, è necessario comprendere che non basta liberare le risorse del petrolio dai vincoli del Patto di stabilità. La “vertenza” è più ampia e riguarda l’attività estrattiva in tutti i suoi aspetti: dalla tutela dei cittadini e del territorio, alle competenze regionali sul come, dove e quanto estrarre, all’ammontare delle royalties e al loro utilizzo, che Pittella, da un lato, afferma di voler mettere in circolo ma dall’altro, continuando una tradizione del passato, dissipa in mille rivoli.
Sulla ‘questione petrolio’ non possiamo accontentarci solo di una maggiore libertà rispetto al Patto di stabilità. Speriamo che Pittella ne sia consapevole e mantenga la stessa fermezza dimostrata in conferenza stampa.
NAPOLI (FI), NON BASTA LA CHIAMATA ALLE ARMI CONTRO IL GOVERNO AMICO PER LA FUORIUSCITA DELLE ROYALTIES DALPATTO DI STABILITA’
“La fuoriuscita delle royalties del petrolio dal Patto di Stabilità, che è cosa buona e giusta, non esorcizza però i rilievi della Corte dei Conti secondo cui: “Dal 2001 al 2012 i fondi derivanti dall’estrazione del petrolio in Basilicata e assegnati agli enti locali lucani, per circa un miliardo di euro, sono stati utilizzati per l’80% circa dei Comuni per spese correnti e non per sviluppo e lavoro”. Senza tra l’altro sottovalutare il riferimento ad una possibile discrepanza tra i dati forniti dalla Regione e quelli delle compagnie petrolifere”. A sostenerlo è il capogruppo di Fi in Consiglio Regionale Michele Napoli per il quale “Pittella per ora si è limitato ad alzare la voce nei confronti del Governo amico dal quale i lucani tutti si attendono un comportamento di amicizia e non di ostilità. Dunque va bene spendere subito le royalties per tenere fede agli impegni di spesa e pagare i debiti accumulati nei confronti di pmi ed enti locali, solo che non ho ascoltato dal Governatore nulla di nuovo rispetto alla gestione di queste risorse fatta dalle gestioni precedenti e che non hanno prodotto alcun risultato positivo in termini di sviluppo dell’economia lucana, come conferma l’analisi dei principali indicatori macroeconomici. La nostra proposta in tema di utilizzo delle royalties petrolifere – ha aggiunto – va in una direzione diametralmente opposta: utilizzare le risorse per creare una banca regionale che garantisca investimenti in settori fondamentali per lo sviluppo regionale quali infrastrutture, ricerca, innovazione, export e ambiente. Una banca che deve promuovere, attraverso i finanziamenti, le attività delle imprese rivolte ai settori produttivi. In sintesi, queste attività devono essere finanziate dalla regione, attraverso la banca, senza tuttavia comparire nel bilancio regionale. E’ questo un espediente che abbiamo proposto al Governatore e al suo staff di superesperti al fine di eludere i vincoli del patto di stabilità, dal momento che le attività formalmente sono garantite da un nuovo soggetto di diritto, che opererà sul mercato alla stregua degli altri operatori privati e quindi delle altre banche, potendo incrementare il proprio capitale sociale attraverso normali operazioni di emissione di azioni ed obbligazioni da collocare appunto sul mercato. Sostanzialmente – precisa Napoli – una proposta di matrice keynesiana, mossa da un approccio pragmatico alla questione del sottosviluppo regionale e che muove da un assunto difficilmente contestabile: l’austerità va praticata nelle fasi di espansione non in quelle di crisi; quando scarseggiano i capitali privati di rischio, quando le banche erogano credito in maniera sempre più razionata, quando i consumi sono in costante discesa e con essi i valori della produzione di beni e servizi, quando aumenta il clima di sfiducia delle famiglie e delle imprese, l’unico modo per ridare slancio all’economia è un forte intervento pubblico in economia, fino al momento in cui il settore privato non sarà nuovamente in grado di rilanciare l’economia. Registriamo in proposito solo una formale condivisione alla nostra proposta”.
Per il capogruppo di Fi “la chiamata di Pittella a serrare le fila, al di là dei toni drammatici utilizzati, va accompagnata pertanto dall’impegno a non ripetere l’impiego delle royalties del passato”.
Maria Luisa Cantisani, segretaria regionale IdV (IDV): “Royalties e patto di stabilità. Finalmente in due anni è cambiato atteggiamento”.
Solo due anni fa nel dibattito in Consiglio Regionale sul Patto di Stabilità l’allora presidente De Filippo e l’allora capogruppo del Pd Braia ribadivano il no netto allo sforamento del patto di stabilità e continuavano a ricercare l’ apertura di una interlocuzione con il governo nazionale per considerare extra patto le royalties del petrolio ed i fondi della L.219 sul terremoto. Sarebbe sufficiente ricordare questo per sottolineare il coraggioso atto del Presidente Pittella che trova il nostro più convinto sostegno perché è il momento di cambiare atteggiamento. Italia dei Valori da sempre, in Parlamento come in tutti i Consigli Regionali e nelle assemblee elettive degli altri Enti Locali, ha sostenuto la necessità del superamento dello strumento voluto dai Governi precedenti per scaricare principalmente sulle autonomie locali le responsabilità della stretta imposta dall’Ue in materia di spesa pubblica. Nello specifico, in materia di royalties, abbiamo ripetuto in tante occasioni che tenerle fuori dal Patto di Stabilità rappresenta il segnale, per noi pregiudiziale, della volontà del Governo Renzi di ridefinire con la Regione Basilicata su basi nuove gli Accordi sul petrolio da noi estratto. In attesa di risultati concreti e più efficaci dell’attuale 10% di royalties (7% più 3% della card carburante), che come denuncia il nostro segretario nazionale Ignazio Messina, è la percentuale più bassa al mondo, da farci arrossire persino rispetto alle regioni dei Paesi Africani da sempre colonizzati dalle compagnie petrolifere e dagli interessi multinazionali dell’energia, consentire alla Basilicata di spendere subito i 160 milioni di euro, ancora inspiegabilmente in freezer, è solo un primo atto di riconoscimento di quella che da più parti è stata definita la “specificità lucana”. Una “specialità” che, non si sottovaluti, è messa a dura prova dalla riforma del Titolo V con la centralizzazione di ogni potere in materia energetica. Ciò non solo per una questione di giustizia riferita alla deroga concessa alla Regione Campania per consentire la realizzazione dell’inceneritore di Acerra quanto piuttosto perché l’interlocuzione con il Governo non si può risolvere in una gita turistica a Potenza del Ministro Guidi e in successivi estenuanti tavoli tecnici al Mise di Roma. IdV infine ritiene questa l’occasione per rimodulare la spesa delle royalties all’insegna dello slogan “più programmi di sviluppo e di lavoro e meno opere inutili” e per abolire il bonus carburante da destinare invece per le emergenze sociali della regione, prime fra tutto il disagio diffuso delle famiglie povere lucane.
Royalty, Ugl: “Siano risorse per lo sviluppo di tutta la Basilicata”.
“Dice bene il governatore della Basilicata, Marcello Pittella, che è divenuto difficile se non impossibile mantenere la tenuta sociale e l’economia di una regione che sta lentamente morendo anche a causa dei lacci imposti dal patto di stabilità. Per l’Ugl le priorità si chiamano urgenze Ambiente, salute e lavoro. Ed è con queste priorità che bisogna uscirne dal patto di stabilità con un preciso programma di distribuzione del denaro proveniente dalle royalties che deve essere esteso a tutti i 131 comuni della Basilicata che dovranno essere coinvolti nella gestione dei fondi”.
I segretari dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi, Vincenzo Piccinni e Pino Giordano condividono il percorso di democratizzazione delle royalties che Pittella vorrebbe effettuare per tentare di attenuare la condizione di emergenza straordinaria in cui versa la Basilicata per i quali, “stiamo parlando di mettere le provenienze delle royalty del petrolio a servizio dei cittadini, ossia scorporare dal patto di stabilità soldi che le società petrolifere ci riconoscono a fronte dell’utilizzo delle nostre risorse. Dal petrolio al gas, considerando l’usura delle strade locali costrette a sopportare il traffico ingente e quotidiano dei mezzi delle società estrattive. Perché nonostante la Basilicata sia la regione più ricca di giacimenti, e con i suoi soli 580 mila abitanti dovrebbe essere la più sviluppata, di fatto continua a essere tra le più povere. Un dato gravemente contraddittorio che occorre ribaltare nell’interesse della nostra sopravvivenza. La Basilicata deve essere compatta rispetto a un obiettivo di equità e giustizia sociale nel quale siamo coinvolti tutti. Una responsabilità collettiva nella quale i singoli rivendicano il proprio diritto allo sviluppo. In tutti questi anni abbiamo dato così tanto e perso altrettanto. Non abbiamo infrastrutture, l’occupazione non c’è, le imprese sono al collasso, per non parlare dell’ambiente che lo abbiamo depredato senza riuscire a ripianare il danno causato. Investire adoperando i fondi rivenienti dalle royalties – proseguono i sindacalisti Ugl – perché abbiamo bisogno di ripartire e bene facciamo se diamo voce in quella che consideriamo essere una opportunità importante per la Basilicata. Allora lanciamo una proposta, puntare a utilizzare nel bilancio triennale 2016-18, la totalità delle royalties petrolifere regionali, esclusivamente per le gravità della Regione. Si tratta di un’idea interessante dell’Ugl per rilanciare occupazione e sviluppo in una regione che i dati statistici vedono sempre più indietro e in difficoltà. L’opportunità che possono offrire le royalties del petrolio devono essere distribuite a tutta la regione. Solo così si possono superare quei gap che penalizzano e isolano alcuni comuni a beneficio di altri. Per l’Ugl -concludono i segretari Tancredi, Piccinni e Giordano – bene è, considerata anche la difficoltà da parte dei comuni a effettuare investimenti e realizzare grandi opere pubbliche, destinare il 30% delle royalties regionali alle amministrazioni comunali. In questo modo, come proponiamo, uscirne le royalty dal patto di stabilità si avrebbe la concreta possibilità per i comuni lucani di realizzare, completare e recuperare centinaia di infrastrutture locali”.
Il Csail è pronto a schierare il “popolo del petrolio” a fianco del gladiatore-governatore Pittella nella battaglia ingaggiata contro il Governo per liberare le royalties destinate alla Basilicata anche grazie alle conseguenze, in termini di problematiche su ambiente, salute e territorio, che vivono le comunità della Val d’Agri. Lo sostiene il presidente del Csail Filippo Massaro riferendo di aver richiamato i cittadini valligiani alla mobilitazione. La coraggiosa iniziativa decisa dal nostro Presidente – aggiunge – raccoglie la sollecitazione che come Csail più volte negli ultimi anni, invano, abbiamo rivolto al precedente Governatore-sceicco De Filippo. Adesso finalmente si passa alla fase della iniziativa forte perché non possiamo continuare a prendere “schiaffi” dal Governo. Pittella testimonia inoltre grande autonomia proprio rispetto al Governo “amico” e quindi di perseguire il bene della nostra gente.
“Mi chiamo Massimo Decimo Meridio, comandante dell’esercito del Nord, generale delle legioni Felix, servo leale dell’unico vero imperatore Marco Aurelio. Padre di un figlio assassinato, marito di una moglie uccisa e avrò la mia vendetta in questa vita o nell’altra!” – è la frase più famosa del film Il Gladiatore che è quella che interpreta la nostra “missione” perché – conclude Massaro – noi siamo disposti a seguirlo fino in fondo.
CIA: “Sostegno al presidente Pittella, royalties petrolio per finanziare interventi di tutela del territorio”.
“Il mondo agricolo valuta positivamente e sostiene la posizione del Presidente Pittella perché ha sempre considerato le royalties del petrolio un’opportunità, forse l’ultima che abbiamo insieme al nuovo Psr 2014-2020, per finanziare interventi per la tutela del territorio, a partire dal Metapontino duramente colpito da ripetuti eventi alluvionali, e da destinare ad altre aree rurali della regione”. Lo sostiene in una nota l’Ufficio di Presidenza della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata riprendendo l’iniziativa da tempo assunta dal Governatore Pittella di destinare il fondo “bonus carburante” per le emergenze, nello specifico i danni provocati dalle alluvioni e frane da sottrarre al computo del Patto di stabilità, così come vanno sottratte al patto di stabilità le royalty petrolifere nel loro complesso e da affidare alla potestà esclusiva dell’ente regionale. La Cia sin proposito sollecita l’istituzione di un Fondo di solidarietà che serva anche da “sponda” per le risorse comunitarie da attivare.
“Continuiamo a ritenere – si legge nella nota della Cia – che a parte il POV (Programma Operativo Val d’Agri) l’agricoltura nella terra di estrazione del petrolio proprio per il prezzo alto che sta pagando necessità di una linea specifica di finanziamento. Ha fatto bene Pittella nel corso dell’incontro con i giornalisti a sottolineare che le riforme per la nuova governance in agricoltura rischiano di essere vanificate senza la disponibiltà di fondi adeguati”.
La caratteristica innovativa di tali processi è la scelta di andare nella direzione della sussidiarietà orizzontale: la differenziazione dei sistemi territoriali richiede un sistema di governance flessibile, in grado di comporre a livello locale i conflitti e gli interessi mediante processi negoziali aderenti alle vocazioni territoriali e capaci di fare sistema facendo dialogare i diversi strumenti di programmazione degli interventi socio-economici con quelli della pianificazione territoriale.
Rete Imprese Provincia di Potenza: “Da scongelamento royalties ossigeno per le PMI”
“La motivazione con la quale il Presidente Pittella ha spiegato il ddl della Giunta per portare fuori dal patto di stabilità i 166 milioni di euro delle royalties del petrolio, vale a dire ridare ossigeno alla piccola e media impresa che è la prima vittima del patto di stabilità, merita attenzione, riconoscimento e convinto sostegno”: è quanto afferma Prospero Cassino, presidente di Rete Imprese Italia della provincia di Potenza, organismo al quale aderiscono Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti.
Nel sottolineare che “è stata accolta un’antica richiesta oltre che di Rete Imprese anche del cartello più ampio di associazioni imprenditoriali lucane denominato Pensiamo Basilicata”, Cassino aggiunge che “per Rete imprese Italia è necessario rivedere il Patto di stabilità interno, nell’ottica di un superamento dei vincoli per le amministrazione virtuose. I debiti incagliati da troppo tempo in Pubblica Amministrazione ed Enti Locali – continua – hanno provocato già il fallimento di numerose pmi e il licenziamento di numerosi dipendenti anche perché non è possibile far fronte all’esposizione bancaria e non ci sono adeguati strumenti di credito agevolato. Chiediamo dunque lo sblocco definitivo e rapido dei debiti, istituendo meccanismi per smaltire quelli pregressi anche attraverso la compensazione diretta tra debiti e crediti ed impedire il ripetersi dell’accumulo di risorse non erogate
Cogliamo l’occasione per ribadire al Presidente – dice Cassino – che le piccole e medie imprese e l’impresa diffusa possono e vogliono essere partecipi e protagoniste del cambiamento a partire dal primo atto di oggi che non deve fermarsi perciò allo scongelamento delle royalties. Noi abbiamo una serie di proposte per dare maggior sostegno alle imprese, a cominciare dalla delega fiscale, di cui le cinque associazioni che compongono Rete (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti) hanno chiesto al Governo “un’attuazione rapida come primo passo di una vera e propria riforma del fisco”. Alla Giunta Regionale inoltre sollecitiamo interventi per dare nuovo impulso al credito, attraverso il rafforzamento dei Confidi e modalità semplificate di accesso al gondo di garanzia per Pmi, con la contestuale incentivazione delle fonti alternative al canale bancario”.
Questa mattina, come annunciato nei giorni scorsi, Gianni Fabbris ha incontrato a Potenza il Presidente della Regiona Basilicata Marcello Pittella per illustrargli i termini della proposta avanzata con legge di iniziativa Popolare per il BONUS TERRA. L’incontro è avvenuto dopo la Conferenza Stampa indetta dal Presidente Pittella per illustrare la proposta della Regione di poter considerare fuori dal Patto di Stabilità l’utilizzo delle somme rinvenienti dalle royalties del Petrolio. Gianni Fabbris, che ha assistito alla conferenza stampa del Presidente Pittella ha osservato nel merito: “Siamo di fronte a due pesi ingiusti che gravano sulla Sovranità dei cittadini: quella di un patto di stabilità (da più parti denunciato come un freno irresponsabile allo sviluppo figlio di una visione ragionieristica e miope dei bilanci) che vieta agli Enti di spendere risorse anche quando ci sono come nel caso delle somme disponibili nella cassa regionale ma, di fatto, “sequestrate” dalle tasche dei lucani e quella, particolarmente odiosa per i cittadini di Basilicata che (essendo comunque chiamati a dover sopportare i costi, i rischi e i problemi delle estrazioni petrolifere) subiscono la beffa di non poter disporre delle somme derivanti per compensazione dalle royalty che non sono possono certo essere considerate alla stregua dei trasferimenti comunitari essendo, al contrario, compensazioni dirette. L’obiettivo posto dalla Regione Basilicata di pretendere che il Governo Nazionale corregga questa distorsione e renda spendibili le risorse è un obiettivo giusto cui dovremmo lavorare tutti e costruire un ampio fronte mettendo al centro l’interesse generale delle nostre comunità a vedere garantite le condizioni economiche minime per sostenere la spesa e gli investimenti e, insieme, per difendere la nostra Sovranità.” Sovranità che, per Fabbris “deve essere alimentata della partecipazione e della condivisione delle scelte da parte dei cittadini e per cui è fondamentale coniugare il diritto sacrosanto all’autonomia delle decisioni insieme al massimo del coinvolgimento dei cittadini nelle scelte. Scelte che vanno condivise sia nella qualità e nell’indirizzo della spesa sia nelle modalità di uso delle risorse naturali di questa Regione. Su questa via è possibile saldare il fronte ampio di interessi necessario a superare le letture ragionieristiche e qualificare, al contrario, una idea di sviluppo sociale e di uso del territorio che ci permetta di uscire dalla crisi.” Fabbris, che ha offerto al Presidente Pittella il sostegno alla richiesta annunciata stamattina di rivedere le disposizioni che le impediscono di usare le somme già in suo possesso derivanti dalle royalty, ha ricordato che lo stesso Patto di Stabilità è un problema per disporre di somme per dare risposte alle popolazioni alluvionate e che quella di considerare fuori dal Patto di Stabilità le somme che le Regioni spendono e potrebbero spendere per far fronte alle alluvioni è una forte richiesta dei Comitati Alluvionati di tutta Italia e delle Regioni colpite da eventi drammatici come quelli che per ben tre anni hanno colpito il nostro territorio facendo oltre 500 milioni di Euro di danni e per cui i “nostri alluvionati” ridotti allo stremo attendono ancora risarcimenti anche solo parziali. In questo quadro Fabbris ha illustrato al Presidente Pittella la gravità della situazione delle famiglie alluvionate lucane che, nel mentre sollecitano risposte non più rinviabili sui risarcimenti non rinunciano all’impegno perchè sul territorio arrivino risorse e si adottino strumenti capaci di affrontare in maniera strategica i problemi della prevenzione delle alluvioni, della messa in sicurezza e della bonifica delle aree compromesse. Fabbris ha illustrato al Presidente Pittella i contenuti della Proposta di Legge di Iniziativa Popolare che 11 alluvionati del Metapontino hanno depositato ieri in Corte di Cassazione a Roma propone la costituzione che con il BONUS TERRA si ripropone di destinare parte dei proventi derivanti dall’uso delle risorse naturali (acqua, metano, gas, ecc..) per dare vita ad iniziative che finanzino il riassetto idrogeologico, la bonifica delle aree inquinate, i progetti di sviluppo ecologicamente compatibili e le azioni di inclusione sociale di persone e fasce di cittadini in difficoltà. “E’, questo, un modo di qualificare le scelte e la spesa” ha spiegato Fabbris “e di costruire il consenso alle scelte fondamentali e la proposta di una legge di iniziativa popolare offre bene alla politica ed alle istituzioni il livello di confronto con i cittadini ed il loro massimo coinvolgimento”. Il Presidente Pittella, ribadendo l’impegno a sbloccare entro l’estate misure di sostegno straordinario per le famiglie alluvionate in difficoltà ed ad adottare iniziative strutturali per prevenire le alluvioni, ha dichiarato a Fabbris il proprio personale interesse alla proposta di legge di iniziativa popolare per il Bonus Terra e ad aprire il confronto per valutare come la proposta può essere assunta e sostenuta dalla Regione.
ROYALTIES FUORI DA PATTO STABILITA’: PRINZI, ATTO PITTELLA CI RIPAGA DI APPASSIONATO IMPEGNO PLURIENNALE
“La battaglia ingaggiata dal Presidente Pittella contro il Governo per escludere dal patto di stabilità le royalties del petrolio ci ripaga dell’appassionato impegno assunto da anni, come intero Consiglio Provinciale di Potenza, e tra i cittadini della Val d’Agri”: è il commento di Vittorio Prinzi, già consigliere provinciale di Potenza ricordando che tra gli ultimi atti del Consiglio Provinciale c’è stato un pronunciamento “chiaro e netto” in questa direzione. Il patto di stabilità non lascia margini di manovra e penalizza gli investimenti delle pubbliche amministrazioni. A pagare è l’intero territorio, ma a perdere in credibilità e autorevolezza sono gli enti pubblici che, loro malgrado, stanno diventando la prima causa di fallimento delle imprese. Pertanto sforare il Patto è una scelta non più rinviabile e da compiere fino in fondo. La posizione del Governatore per un utilizzo intelligente delle risorse petrolifere e del territorio – continua – fa compiere un passo in avanti alla volontà, più volte ribadita, di modificare profondamente metodo e merito di gestione del petrolio e delle royalties. Sul fronte del Memorandum fa bene il Presidente a non considerare chiusa, o per i più pessimisti perduta, la trattativa con il Governo Renzi. Le attese sono adesso rivolte agli strumenti, alle azioni e alle iniziative che Pittella metterà in campo, rafforzando il processo di concertazione e il protagonismo delle comunità locali, per tradurre in fatti operativi le sue idee. E quindi, se sarà necessario, si tratta di pensare anche alla mobilitazione delle Autonomie Locali, delle forze sociali e dei cittadini. Quanti come me hanno speso un’attività politico-istituzionale per cambiare le “regole del gioco” nella partita petrolio non gli faranno mancare il proprio apporto di proposte e di ulteriore approfondimento. Penso che il traguardo ravvicinato da raggiungere con l’impegno di tutti possa essere quello dell’anticipazione di 200-300 milioni di euro derivanti dalle royalties già maturate e la concretizzazione dell’allentamento del Patto di Stabilità che escluda le royalties”.
Royalties, nota di Alfonso Ernesto Navazio
La Basilicata tra rivoluzioni annunciate e finti masanielli
Fa specie sentire il Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, incitare alla lotta per la sopravivenza della regione stessa. Un’enfasi studiata, forse per allontanare le aspettative rivoluzionare annunciate in campagna elettorale, e difficili oggi da realizzare?
Oggi conviene calzare la maschera di Masaniello. Anche se per finta.
Per meno, altri sono stati condannati per procurato allarme.
Il Presidente sa benissimo che il disegno di legge che dovrebbe allargare le maglie del patto di stabilità interno, peraltro di cui non si ha traccia, è anticostituzionale e non supererà l’esame del Governo!
Il Presidente sa benissimo che la Corte Costituzionale si è già espressa sulle attribuzioni generali riservate allo Stato in tema di patto di stabilità (rivedersi la sentenza n.183/2004) e che in nome dell’unità economica nazionale predispone i saldi degli obiettivi di finanza per ogni regione.
Il Presidente dichiara di avere scoperto solo oggi la questione del termovalorizzatore di Acerra quando la relativa Legge di aiuto alla Campania è del 2012 (la numero 144 – art.12, comma 11).
Come se nel frattempo, dall’aprile del 2012 al dicembre 2013, abbia fatto altro!
Si invoca l’esistenza di uno Stato strabico……….. Come la Regione Basilicata d’altronde.
I tanti Sindaci che in questi anni hanno sempre di più elevato il loro grido di dolore, hanno sempre fatto sacrifici durissimi, loro sì, anche rimettendoci in termini di consenso.
Il nostro Presidente, che può permettersi di chiamare il caro Matteo (così come il fratello Gianni può permettersi di scrivere caro Giorgio), anzichè interloquire….. sbraita.
Al Ministero dell’Economia e delle Finanze stanno ancora ridendo. Ve la immaginate una legge (perché occorre una legge dello Stato!) che attribuisca la fuoriuscita di 166Meuro dal patto di stabilità per la sola piccola Basilicata!
Lo scorso 14 aprile il Consiglio regionale ha approvato la legge di bilancio nella quale erano previste azioni di spending review da attivare entro 60 giorni (art.7 comma4). Oggi ancora non se parla!.
Nel frattempo si elargiscono vagonate di milioni a chi ne fa semplice richiesta (Comuni amici, associazioni, organizzazioni, interventi ambientali, pseudo culturali, , ecc…) o previsioni di spesa esagerate. Un esempio? Il milione e mezzo di euro previsto per Expo2015 (8186 euro al giorno da maggio ad ottobre 2015 ), tanto quanto l’Emilia Romagna, con la differenza che loro sono quattromilioni e mezzo di abitanti! Ovviamente non ci facciamo mancare nulla.
Dica il Presidente Pittella quali sono, parafrasando il bello e recente libro di Cerasa, le grandi catene che lo tengono immobilizzato? le storie, i legami lobbistici ed incestuosi? e i malintesi politici?
Tra sprechi, contraddizioni politiche, il Presidente, con il megafono della stampa locale, ci invita ad una battaglia che se posta in questi termini è già persa.
Ci farebbe bene ritornare con la mente all’iniziativa dell’on. Savino meglio conosciuta come mozione Basilicata che approvata tempo fa da tutti i Partiti presenti in Parlamento, aveva posto finalmente posto quet’ultimi a comprendere la questione. La vera questione : la Basilicata nel suo complesso
Oggi, invece, si tenta a scaricare su altri le colpe.
Renzi lo fa con l’Europa. Pittella lo fa con lo Stato Italiano. Qualche Sindaco lo farà nei confronti della Regione.
E noi cittadini di Basilicata?
Royalties, nota di Confagricoltura
Confagricoltura Basilicata sul Patto di Stabilità: rispondiamo positivamente all’appello del Presidente della Giunta Pittella. Pronti alla mobilitazione a difesa di un territorio che viene solo spremuto a danno dell’agricoltura e della bellezza rurale!
Confagricoltura Basilicata fa suo l’appello del Presidente Marcello Pittella condividendo in pieno la battaglia sul Patto di Stabilità. Non si può pensare che la Basilicata può essere solo fonte di approvvigionamento petrolifero a danno del settore Primario.
L’agricoltura non si può “delocalizzare” ma ha bisogno di rispetto ed è oltremodo inconcepibile che, con disponibilità nella casse della Regione, non si possa intervenire a sostegno del comparto agricolo con interventi che possono essere di possibile risoluzione per le difficoltà croniche che attanagliano il sistema agricoltura.
L’accorato appello del Presidente Pittella, oltre ai vertici regionali di Confagricoltura Basilicata, lo fa proprio il Commissario regionale ed anche Vice Presidente nazionale di Confagricoltura con delega al Sud Giandomenico Consalvo, condividendo la battaglia di Pittella e di Confagricoltura Basilicata. “Trasferirò nelle opportune sedi di Confagricoltura – dichiara Consalvo – quanto giustamente sostenuto da Marcello Pittella e saremo al suo fianco in questa giusta rivendicazione”.
“Non solo estrazione e martirio del territorio lucano – dichiarano da Confagricoltura Basilicata – ma anche sostegno all’agricoltura e sopravvivenza del comparto Agricolo con infrastrutture, aiuti agli alluvionati e tanto altro con le risorse delle royalties del petrolio che non possono rimanere bloccate nelle casse per una assurda legge. Già paghiamo lo scotto delle perforazioni che vanno a danno solo e soltanto dell’agricoltura e di tutto ciò che è legato alla ruralità lucana. Vogliamo e chiediamo rispetto e il Presidente Pittella ci troverà non a suo fianco ma davanti a lui a fargli da scudo e sfondare tutti gli ostacoli che troverà sul suo cammino!”