Il sindaco di Policoro Rocco Leone ha inviato una lettera aperta al presidente della Regione e all’assessore alla Sanità in cui chiede un incontro urgente ed immediato a seguito delle ultime vicende che vedono coinvolto il centro dialisi di Tinchi. Di seguito il testo integrale.
Oggetto: centro dialisi di Tinchi
Preg.mi Presidente e Assessore,
nella qualità di Sindaco della Città di Policoro, mi preme chiederVi un incontro urgente ed immediato a seguito delle ultime vicende che vedono coinvolto il centro dialisi di Tinchi.
La gran parte dei cittadini dializzati (oltre il 70%) presso l’indicata struttura risiedono nella fascia metapontina con la logica conseguenza che un eventuale spostamento del reparto presso il nosocomio di Matera (è stato riferito ai cittadini che dal 14 luglio p.v. questa è la sorte che toccherebbe loro) comporterebbe certamente ulteriore e grave disagio agli utenti già tristemente segnati dagli effetti della patologia.
Sono anni che mi occupo personalmente, anche e soprattutto nella mia qualità di medico, della problematica esistente e mi sono sempre battuto in difesa delle centinaia di pazienti costretti a fare diversi km per curarsi, ma dalla Regione Basilicata non è mai arrivato un segnale di apertura al problema. Quando anni fa lamentavo le carenze strutturali del presidio di Tinchi non lo facevo a titolo campanilista o populista, ma argomentavo motivazioni scientifiche e mediche: un paziente ha il diritto di essere tutelato e un presidio ospedaliero il dovere di mettere in campo tutti gli strumenti per mettere in sicurezza la salute dei cittadini. Una Dialisi senza rianimazione non può essere considerata sicura.
Oggi sento odore di cambiamento ed infatti ho verificato sul campo la sensibilità e la pragmaticità del Presidente per cui ritengo possibile addivenire ad una immediata presa di posizione che dia risposta alle centinaia di pazienti che attendono.
Nel ringraziarVi anticipatamente per l’attenzione Vi chiedo cortese immediato riscontro.
cordialmente
Il Sindaco Dott. Rocco L. Leone
Ospedale di Tinchi, riunito il tavolo tecnico.
Il presidente Pittella ha assicurato l’ulteriore disponibilità di 850 mila euro.
Definizione della attività per la messa in sicurezza dell’Ospedale di Tinchi di Pisticci e riorganizzazione delle prestazioni. Sono stati questi gli argomenti del tavolo tecnico che si è riunito ieri, presso l’Asm di Matera, su convocazione del Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella. Oltre a Pittella hanno, tra gli altri, preso parte all’incontro: l’assessore alla sanità Flavia Franconi, i consiglieri regionali Luigi Bradascio e Roberto Cifarelli, il sindaco di Pisticci Vito Di Trani, il direttore generale del dipartimento Salute Donato Pafundi e il direttore generale dell’Asm Rocco Maglietta. Nel corso dell’incontro il direttore Maglietta ha messo in evidenza la necessità non più rinviabile, emersa anche alla luce dello studio effettuato dall’Università di Basilicata, di eseguire gli interventi, tra cui: l’abbattimento del terzo piano e il consolidamento statico degli altri. A fronte della richiesta dell’Asm di ulteriori risorse, oltre a quelle già previste, il presidente Pittella ha assicurato la disponibilità di 850 mila euro. Nel corso dell’incontro si è anche preso atto dell’opportunità di avviare, con le procedura di massima urgenza, tutte le attività tecniche ed amministrative necessarie e della necessità di sospendere alcune prestazioni per 10 – 12 mesi. Sulla base delle richieste emerse durante l’incontro il direttore generale Maglietta si è impegnato ad avviare le procedure di affidamento delle attività riabilitative e di avvalersi di istituzioni pubbliche per la predisposizione degli atti per la gara per la costruzione della nuova dialisi. Si è anche convenuto di trasferire temporaneamente, presso locali concessi in comodato d’uso gratuito dal Comune di Pisticci alcune attività ambulatoriali, ad eccezione della diagnostica radiologica e di laboratorio che vengono trasferite presso il presidio di Policoro. Nelle more della costruzione della nuova dialisi, con oneri a carico dell’Asm, i pazienti in trattamento emodialitico a Tinchi verranno sottoposti a medesimo trattamento presso il presidio di Matera. Si è anche convenuto che la superficie complessiva dell’ospedale resterà sostanzialmente immutata a seguito della costruzione della nuova dialisi, fuori dagli attuali ambienti e dopo il trasferimento delle attività distrettuali presso la sede del Comune di Pisticci. L’Asm si è impegnata ad assicurare settimanalmente un cardiologo per l’erogazione del servizio di ecocardiografia. Le operazioni di trasferimento delle attività ambulatoriali dovranno concludersi entro il 14 luglio 2014, gli atti per l’ individuazione del soggetto realizzatore del servizio di nuova dialisi entro il 30 settembre 2014. Per la stessa data dovrà anche essere pubblicata la gara per l’affidamento delle attività riabilitative. Il tavolo tornerà a riunirsi ad ottobre per monitorare l’andamento del crono programma fissato.
Ospedale di Tinchi, Cifarelli Capogruppo PD Regione Basilicata: Vigilerò che venga rispettato il cronoprogramma condiviso nell’incontro tecnico
“La riunione tenutasi ieri presso l’ASM di Matera sul Presidio Ospedaliero di Tinchi convocata dal Presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella ha portato alla stipula di un cronoprogramma che finalmente garantirà sia il ripristino funzionale dell’attuale struttura, di avviare le procedure per l’affidamento delle attività riabilitative, di procedere con ogni urgenza alla costruzione della nuova dialisi e la modalità di svolgimento delle attività sanitarie nel medesimo periodo”. Questo il commento del capogruppo PD in Regione Basilicata Roberto Cifarelli che ha preso parte all’incontro.
Dall’incontro, continua Cifarelli, è emersa la richiesta dell’ASM di ulteriori 500.000 euro a fronte di quelli già previsti dalla Regione: il Presidente della Regione ha assicurato circa la disponibilità finanziaria di 850.000 euro oltre ai quali ha dato la disponibilità ad integrare la somma già messa a disposizione.
“Da parte mia vigilerò che i termini del cronoprogramma così come previsti dal verbale di riunione venga rispettato così da garantire certezze circa il futuro del Presidio Ospedaliero di Tinchi e delle prestazioni sanitarie che garantirà, raccogliendo in questo modo il grido di allarme lanciato dal Sindaco di Pisticci, presente all’incontro, dal comitato locale, dal personale sanitario e delle tante persone che hanno mostrato sensibilità ed interesse circa il futuro di una struttura che ha sempre garantito il diritto alla salute per i cittadini del territorio.”
Rossana Florio (PD): a fianco comitato difesa ospedale Tinchi.
L’abbattimento del terzo piano dell’Ospedale di Tinchi, con il conseguente consolidamento dei restanti livelli e la sospensione (almeno per un anno) di tutti gli attuali servizi e le attività, rappresentano il “cronoprogramma” per la chiusura dell’importante struttura ospedaliera pisticcese che, pure, nessuno – Giunta Regionale, Asm, sindaco ed Amministrazione Comunale di Pisticci – a parole ha mai sostenuto di perseguire. Altro che cronoprogramma di impegni, come lo definisce il capogruppo Pd alla Regione Cifarelli. Quello deciso in una stanza di un ennesimo tavolo tecnico che ha escluso persino la semplice consultazione del Comitato di Difesa dell’Ospedale, dei consiglieri comunali di Pisticci, delle organizzazioni sindacali del personale medico e dei lavoratori di Tinchi, è un autentico “conto alla rovescia” verso il giorno della chiusura definitiva. Noi, in coerenza con una posizione ed un’iniziativa da sempre assunti per la salvaguardia dell’intera struttura (non certo spacchettata o ridimensionata) e quindi della salute dei cittadini, siamo dalla parte del Comitato di Difesa dell’Ospedale di Tinchi e intendiamo stanare l’atteggiamento, quanto meno ambiguo, del sindaco Di Trani. Non è minimamente pensabile far passare, come vorrebbe il sindaco Di Trani, per risultato positivo il trasferimento degli ambulatori ospedalieri in via Cantisano a Pisticci, ad eccezione del laboratorio di analisi e di radiologia, come fa notare il Comitato popolare che da sempre vigila su ogni manovra, le attività più importanti fra quelle rimaste a Tinchi. La vicenda ha assunto aspetti ancor più allarmanti per l’intera comunità del Metapontino anche perché è diventata un caso di spreco di denaro pubblico: qualcuno dovrà rendere conto delle ingenti risorse finanziarie spese per il terzo piano che adesso dovrà essere abbattuto come dovrà rendere conto delle spese per studi e consulenze tecniche. Come abbiamo fatto in ogni iniziativa di mobilitazione e protesta promossa dal Comitato anche questa volta noi ci saremo.