Grande successo per la presentazione del libro Quando il buio non ci spaventa scritto dall’avvocato Mario Gagliardi e pubblicato dalla Edizioni Magister. Il convegno si è svolto martedì 24 giugno 2014 presso l’hotel Palace a Matera in una sala gremita di gente. Il clima non era dei migliori a causa della sconfitta dell’Italia ai mondiali di calcio. Alle primissime battute del moderatore Franco Martina, i volti si sono distesi e l’interesse è stato rivolto al vincente autore che ha esordito come scrittore con questo primo libro. Infatti, il giornalista Martina ha coinvolto Gagliardi citando la gloriosa società Ambrosiana, di cui è sempre stato tifoso, e un episodio del libro in cui è descritta la partita di calcio che l’autore insieme agli altri sui “compagni d’ombra” disputava da bambino nell’istituto per ciechi di Lecce in cui studiava.
Mario Gagliardi è nato a Gorgoglione nel 1940, all’età di quattro anni a causa di un ordigno bellico perse completamente la vista. Quell’episodio destò in lui una forte rivalsa suggerita da una lodevole e lungimirante mamma che, in assenza del marito chiamato in guerra, seppure con il cuore a brandelli, decise di affidare il bambino Mario all’istituto per ciechi distante 300 km dalla propria casa. Don Basilio Gavazzeni, quale relatore del convegno, ha esaltato l’atto di coraggio e l’acuto dolore che la povera mamma ha vissuto per una decisione che nessuno vorrebbe trovarsi a prendere. Ma lei affidò a Dio onnipotente, attraverso la preghiera quotidiana, il peso del distacco e nella fede trovò un sostegno insostituibile. Dieci anni trascorsi nell’Istituto hanno permesso di conoscere e sviluppare tutte le abilità intuitive, sostitutive e migliorative dei normo-dotati: lo sviluppo di altri sensi, la tecniche di scrittura Braille e tante altre. Don Basilio ha letto una poesia che il francese Baudelaire dedicò ai ciechi. In essa si contempla la postura che i ciechi hanno della propria testa; non è mai rivolta verso il basso ma verso l’alto, verso il cielo. Parafrasando un Salmo, ha concluso, dichiarando che la forza viene dall’Alto.
Successivamente Mario Gagliardi ha continuato i suoi studi, nell’Istituto per ciechi di Firenze fino alla maturità Classica, a Napoli per laurearsi in Legge, e trasferirsi definitivamente a Matera in cui ha esercitato la professione di avvocato, dedicandosi alla causa delle disabilità per ciechi ma non solo. Il teologo Daniele Giacoia nella sua relazione, ha rimarcato la tenacia e il successo dell’autore in contrapposizione alla depressione e alla sconfitta di molti altri suoi compagni. Perché queste differenze? La forza di Mario Gagliardi è stata la fiducia in Dio che gli ha permesso di staccare lo sguardo dalle cose terrene e materiali per elevarlo a cose molto più nobili e sublimi, cose che gli occhi umani non possono vedere ma coloro che si lasciano guidare dallo Spirito riescono a vedere come riportato nelle Sacre Scritture dall’apostolo Paolo. Daniele Giacoia ha un trascorso di accompagnatore per ciechi, questa esperienza gli ha tracciato il futuro. Difronte a episodi forti, come la perdita della vista, ci sono due strade: affrontare la situazione con disperazione e subire la tragedia fino a deprimere se stesso e chi lo circonda oppure quella di cercare la forza divina e investire tutto il proprio essere proiettato nella vita alta e nobile che è illuminata dalla Luce, riservata solo a chi vive la Fede con assoluta serenità come ha fatto l’autore.
L’editore Timoteo Papapietro si è detto onorato di aver pubblicato questo lavoro in linea con l’editoria progettuale che da un ventennio la Edizioni Magister segue: l’attenzione per il sociale e la forza della Fede che migliora la vita del lettore. Con la lettura di questo capolavoro ci si ricarica di ottimismo e si rende un servizio di formazione alle famiglie che ignorano alcune diversità. Questo è stato il merito dell’autore che per trent’anni è stato presidente provinciale dell’Unione Italiani Ciechi di Matera attivando tantissimi corsi di formazione del metodo Braille in tutta la provincia elevando il livello culturale della società dei ciechi e di chiunque fosse interessato.
Il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, ha manifestato gratitudine per aver consegnato alle stampe un prezioso contributo per una città in fermento culturale sempre attenta alle varie sollecitudini che le arrivano.
Il presidente della Provincia, Franco Stella, ha ricordato con quanta passione e determinazione l’avvocato Mario Gagliardi difendeva i diritti dei ciechi cercando di ottenere sempre più benefici per la sua categoria e assicurare un lavoro che li rendesse attivi nella società.
Il consigliere regionale Luigi Bradascio ha ringraziato l’autore per l’opportunità conferitogli in un convegno privo di retorica e che affronta il problema dalla radice. Anche lui ha vissuto un incidente durante la sua vita e si è dichiarato nato per la seconda volta, ma quella rinascita lo ha portato a uno stile di vita, di pensiero, di attività rivolto quasi interamente ai “bisognosi”.
Nino Carelli, già presedente della Provincia e consigliere regionale, ha voluto ricordare le esperienze istituzionali che a Gagliardi furono attribuite dalla Regione Basilicata tra cui la presidenza a revisore contabile dell’Unione Industriale. La stima e le capacità dell’avvocato Gagliardi sono state riconosciute da una politica che sapeva scegliere il meglio per la giuda dei propri enti.
Angelo Minieri, già sindaco di Matera, ha descritto l’animosità e la tenacia che ha contraddistinto il due volte consigliere comunale Mario Gagliardi, nell’affrontare tematiche di particolare interesse per la categoria che ha sempre difeso.
Pasquale Stella Brienza ha sottolineato l’amicizia e la passione politica che hanno caratterizzato la vita esemplare di una persona che ha dato tanto alla società e che con questo libro traccia ancora un segno di alto profilo come ci ha sempre abituati.
L’autore ha concluso con l’invito a restare in sala per consumare un rinfresco in segno di amicizia che si è concluso con una bella e ottima torta rappresentante il libro presentato. Ai tanti convenuti, è stato consegnato insieme al libro anche un segnalibro che l’autore a scritto personalmente con il metodo Braille, gli stessi puntini che sono stati riportati con panna colorata sulla torta che ha chiuso dolcemente la serata cancellando l’amaro dell’uscita dai mondiali.
Giu 26