C’è un lucano alla guida nazionale della COPAGRI, la Confederazione Produttori Agricoli. È Franco Verrascina, 57 anni, originario di Grottole, che nell’ultimo congresso della associazione italiana degli agricoltori è stato ancora una volta designato alla carica di presidente.
Verrascina per i prossimi cinque anni sarà ancora al timone della COPAGRI che nel corso della sua amministrazione ha consolidato la propria attiva presenza in tutto il Paese e, quindi, la propria rappresentatività, crescendo in termini di numero di associati e rafforzando il grado di riconoscimento e credibilità presso tutte le sedi istituzionali competenti.
Dopo un lungo percorso dirigenziale nell’ambito dell’imprenditoria agricola sul territorio lucano, ha maturato esperienze in Puglia prima di occuparsi stabilmente a Roma di questioni inerenti il settore primario.
Nel suo programma di lavoro gli agricoltori sono sempre i protagonisti del cambiamento.
«Questa Organizzazione – dichiara – lavorerà sempre perché gli interessi dell’agricoltura e degli agricoltori italiani si realizzino a prescindere da anacronistiche appartenenze. Su questo argomento siamo disponili a lavorare con tutti coloro che vogliono raccogliere le sfide presenti e future, perché gli agricoltori possano essere concretamente protagonisti del cambiamento».
Il tema del confronto è uno dei fondamenti su cui si concentrerà l’azione della COPAGRI. «Vogliamo ampliare sempre più i nostri orizzonti – evidenzia il presidente Verrascina – misurarci con tutti gli interlocutori della rappresentanza della sfera agroalimentare, dalle altre confederazioni agricole alla cooperazione, dall’industria alla distribuzione fino ai lavoratori. E vogliamo farlo ponendoci obiettivi concreti: il sistema agroalimentare ha bisogno di rivendicare il ruolo che gli spetta in Italia e in Europa e tanto basta per determinare forme di rappresentanza innovative, integrate, coese negli intenti e nelle azioni».
Per quel che riguarda la Politica Agricola Comune (PAC) per la COPAGRI sarà
fondamentale considerare che due semestri importantissimi che sono in agenda: quello della Presidenza italiana dell’Unione europa e quello dell’Expo 2015.
Nel primo caso, la COPAGRI ritiene che l’Europa debba sciogliere alcuni nodi fondamentali. Come, per esempio, arrivare all’etichettatura obbligatoria d’origine per tutti i prodotti agroalimentari.
Andrebbe, inoltre, rivisto l’uso dei fondi strutturali, spesso rivelatosi troppo parziale, quando c’è da investire nelle imprese, nel lavoro, nei giovani.
«L’Expo 205 – aggiunge il presidente Verrascina – non può rinnegare il suo tema di fondo, sintetizzato nello slogan “Nutrire il pianeta energia per la vita”. Dovrà dunque assegnare all’agroalimentare la ribalta principale ed il ruolo di cerniera tra la storia, la cultura, i costumi, le tradizioni, la creatività, l’ingegno di questo grande Paese, che è l’Italia».
Se quella dell’internazionalizzazione è la via per la competitività anche in ottica aumento
della domanda a livello mondiale, il potenziale delle imprese italiane è fortemente limitato da
contraffazioni e imitazioni, che impediscono al nostro Paese di poter contare su due o tre punti di PIL in più. Occorre che diventino leve di sviluppo quelli che adesso appaiono piuttosto degli ostacoli ad esempio in tema di mercato fondiario, credito, burocrazia.
«Oggi serve un nuovo modo di rappresentare gli interessi degli agricoltori e privo di autoreferenzialità – conclude il presidente nazionale Verrascina –. Tale comportamento non verrebbe più capito e nemmeno consentito. Occorre concretezza: intenti, decisioni, fatti. Lo chiediamo alle istituzioni, dobbiamo essere conseguenti noi per primi. Occorre rifondare le regole a partire da quelle che stabiliscono la reale, concreta rappresentatività di chi produce economia, occupazione. Ci chiediamo,però, come mai la COPAGRI, con i numeri certificati che esprime, non possa ancora rappresentare i propri associati nella firma del contratto collettivo nazionale del lavoro».
Sulla riconferma di Franco Verrascina alla guida nazionale della COPAGRI, esprime il suo plauso Nicola Minichino, presidente della Confederazione lucana.
«Sicuramente il presidente Franco Verrascina, riconfermato alla guida della COPAGRI, contribuirà a fornire garanzie a difesa del mondo agricolo, in un momento particolare per l’agricoltura del nostro Paese, che vede in corso le trattative per il primo e secondo pilastro del nuovo Piano di sviluppo rurale (Psr). Tra le priorità che riguardano la nostra regione, l’impegno di Verrascina è rivolto in particolare alla valorizzazione dei prodotti tipici lucani e con riferimento soprattutto ai settori della zootecnia (ovicaprini in particolare), della cerealicoltura (grano duro) e dell’olio d’oliva».
Giu 26