La Soprintendenza Archeologica della Basilicata partecipa, con l’associazione “Basilicata Cori”, alla “Settimana Europea della Musica” con due iniziative che si svolgeranno a Tricarico, nella suggestiva sede del museo archeologico di Palazzo Ducale, domenica 29 giugno, alle ore 20.30: l’inaugurazione della mostra dei “Quadri Plastici di Avigliano” e l’esibizione dell’associazione polifonica “Polimnia” di Grassano, diretta dal maestro Maria Rosaria Lotito e della corale polifonica“Santa Cecilia” di Tricarico, diretta dal maestro don Michele Pandolfi, con brani classici e la riscoperta del canto popolare del territorio.
Alla manifestazione, organizzata e coordinata dalla responsabile del museo archeologico di Tricarico Maria Antonietta Carbone, parteciperà il critico d’arte Luca Caricato. Porteranno i saluti il presidente della Pro Loco di Avigliano Luciano Sabia e il segretario dell’associazione “Basilicata Cori Italiani” Antonio Bronzino. Inoltre, dalle ore 17.00 alle ore 19.30, saranno garantite le visite guidate alle collezioni. “Fare rete, mettere a sistema tutte le emergenze del territorio ai fini della valorizzazione e, quindi, della crescita – ha dichiarato la dottoressa Carbone – è un obiettivo e un punto nodale per lo sviluppo di un territorio come il nostro, denso di bellezze naturalistiche, architettoniche, paesaggistiche e documentali, in cui sono numerose anche le associazioni culturali che promuovono la pittura e il canto”. I quadri plastici sono una tradizionale rappresentazione che ad Avigliano, città a circa 20 chilometri da Potenza, si ripete ogni anno la prima domenica di agosto. Per Quadro plastico o Quadro vivente s’intende una rappresentazione in cui una o più persone immobili riproducono con la posizione del corpo e l’espressione del volto, una scena storica/sacra, mitologica, immaginaria o un capolavoro dell’arte figurativa. Le prime notizie certe sulla rappresentazione dei quadri plastici si hanno ad Avigliano a partire dagli anni ’20. Nella serata della vigilia delle più importanti festività aveva luogo la processione della “nave”, una costruzione con l’ossatura in legno rivestita di carta colorata, con al centro la statuetta del santo. La “nave” veniva portata a spalla e preceduta da uomini travestiti da turchi e da bambini che reggevano lampioncini veneziani. La nave era seguita da carri trainati da cavalli e muli, sui quali venivano allestiti dei “quadri”, detti plastici, perché riproducevano soggetti di arte sacra e storica, interpretati da giovani, che a ogni sosta dei carri assumevano quella rigidità statutaria che conferiva la tridimensionalità dell’opera d’arte rappresentata. Nella versione più moderna, i quadri plastici sono invece realizzati su palchi fissi e con la maggiore aderenza anche scenografica del soggetto riprodotto, in modo da elevare la qualità artistica dell’evento. I quadri si sono susseguiti negli anni collocandosi prevalentemente all’interno delle manifestazioni dedicate alla Madonna del Carmine, celebrata ad Avigliano il 16 luglio di ogni anno. Negli ultimi anni i quadri si sono sempre più ispirati a soggetti religiosi, selezionati su testi di storia dell’arte o su cataloghi di mostre. Attualmente, l’organizzazione di ogni singola scena è affidata a gruppi di giovani appartenenti ad associazioni culturali, affiancati da un direttore artistico e da apposite figure professionali, quali scenografi, pittori, tecnici delle luci, truccatori, responsabili della fotografia e falegnami. La Pro Loco di Avigliano ha avuto, inoltre, il sensibilità di proporre, in un passato recente, opere di famosi artisti raffiguranti i più importanti momenti della vita di Cristo presenti nelle chiese lucane, al fine di valorizzare il patrimonio artistico religioso. La manifestazione prevede anche dei premi che una selezionata commissione scientifica assegna sulla base di diversi elementi, come l’aderenza al soggetto originale, la scenografia, le luci, la rigidità dei personaggi per tutto il tempo di esposizione e l’assicurazione del valori cromatici. Dal 1990, l’evento ha subito una continua evoluzione, dalla scelta dei quadri a tema all’accompagnamento musicale durante la rappresentazione, in modo da creare un’atmosfera magica che coinvolge e suscita forti emozioni negli spettatori ancor prima che il sipario si innalzi.
La Soprintendenza archeologica della Basilicata si propone, così, di valorizzare tutte le evidenze culturali del territorio regionale, tenendo fede alla volontà ministeriale che riconosce nella cultura il più importante strumento di sviluppo per territorio. La mostra sarà visitabile fino al 30 settembre.
Il museo è aperto tutti i giorni feriali, escluso il sabato, dalle 8.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 16.00 e la domenica con orario continuato dalle 8.00 alle 20.00, fino al 30 settembre.