La deportazione dei pisticcesi per superare i miasmi prodotti da Tecnoparco, il prezzo da pagare per gli interessi delle lobby del petrolio: la conclusione a cui è pervenuto il presidente della decima Commissione del Senato (Industria) sen. Massimo Mucchetti, esponente del Pd, dopo il sopralluogo a Pisticci scalo e a Tecnoparco, non solo è approssimativa e disarmante ma è destinata ad alimentare una nuova frattura tra cittadini e politica. E’ il commento di Rossana Florio (Cd), consigliere comunale di Pisticci che aggiunge: se l’idea semplicistica di Mucchetti è quella, in presenza dei miasmi provocati da Tecnoparco, di spostare il quartiere residenziale, tanto – sono parole sue – per 6-700 persone non è un costo elevato, francamente, siamo di fronte ad un esempio di politica che non ci appartiene. Accade infatti che mentre si tenta di individuare soluzioni efficaci e durature sia per eliminare i miasmi che per allontanare l’allarme degli effetti sulla salute pubblica, come dimostra la responsabile mozione presentata dal capogruppo del Cd in Consiglio Regionale, Nicola Benedetto, mozione irresponsabilmente non discussa in aula per l’assenza dei consiglieri del Pd, da altra parte politica – dice Florio – si vuole evitare di affrontare la questione alla radice, vale a dire controllando i reflui che giungono quotidianamente a Tecnoparco a cui, evidentemente, è concessa la licenza di poter fare tutto anche rispetto alla salute pubblica. Siamo curiosi di ascoltare il parere e le reazioni degli esponenti regionali e locali del Pd, quegli stessi che, come il capogruppo in Consiglio Cifarelli, hanno chiesto prima il rinvio e poi hanno affossato la mozione Benedetto secondo la tesi che “la questione dei miasmi a Pisticci scalo è molto più complessa”. Lo spieghino innanzitutto al loro dirigente di partito Mucchetti.
Questo è il risultato di avere dei nominati e non già scelti dagli elettori