UIL: “Il flop del bonus (Letta) per le assunzioni dei giovani riguarda anche la Basilicata”.
Il flop del bonus per le assunzioni dei giovani tra i 18 e i 29 anni messo in campo l’anno scorso dal Governo Letta che avrebbe dovuto creare tra il 2013 e il 2015 circa 100.000 nuovi posti ed invece secondo i dati dell’Inps, aggiornati al 20 giugno, ne registra solo 22mila riguarda anche la Basilicata dove la stessa tendenza è ancora più negativa per il riferimento ai piccoli numeri messi in campo. La Uil Basilicata – che attraverso il Centro Studi compie un monitoraggio costante dell’andamento del mercato del lavoro – ricorda che in Basilicata 142 aziende hanno presentato all’Inps, in via telematica, la domanda per ottenere i benefici per l’assunzione dei giovani al di sotto dei 30 anni. Le domande pervenute sono state circa mille: l’81 per cento per nuove assunzioni, il 19 per cento per trasformazioni. L’incentivo è riconosciuto “alle aziende che assumano giovani fra i 18 e i 29 anni privi di impiego da almeno sei mesi o senza un diploma di scuola media superiore o professionale, oppure che trasformino un rapporto di lavoro già esistente da tempo determinato in un rapporto a tempo indeterminato”, per un totale assegnato alla Basilicata di 14,67 milioni di euro.
Il flop che non ci possiamo assolutamente permettere di ripetere con il nuovo Programma Garanzia Giovani – dice Carmine Vaccaro, segretario UIL – conferma che non basta il taglio totale dei contributi per 18 mesi per convincere le aziende ad aumentare il personale (il bonus prevedeva che l’assunzione dovesse incrementare l’organico rispetto all’anno precedente e non essere utilizzata per il turn over).Abbiamo segnali sul fatto che, nel Mezzogiorno, è in crisi anche il sommerso. E se il “nero” manda a casa i lavoratori non c’è deregolamentazione o incentivo che tenga. Più promettente sembra la strada delle cosiddette politiche attive del lavoro. Significa: formazione e, in qualche misura, anche l’apprendistato; incrocio tra scuola e lavoro anche attraverso tirocini e stage; collocamento e ricollocamento al lavoro con percorsi individuali di assistenza e con il potenziamento e l’interconnessione delle banche dati di domanda e offerta di lavoro. In questo campo la maggiore opportunità è offerta dal programma europeo Youth Guarantee. Si tratta – conclude Vaccaro anticipando che al Congresso Regionale UIL il 4 e 5 luglio prossimi ci sarà molto spazio sul tema del lavoro per i giovani con idee innovative – di far tesoro dell’esperienza “bonus Letta” per evitare da subito il rischio che le risorse siano ulteriormente disperse in una filiera di iniziative più simboliche che reali, tanto per dire: il colloquio personale è stato fatto, l’opportunità di formazione è stata offerta, e così via. Con un beneficio più per le strutture di gestione del programma che per i destinatari, i giovani. Un po’ come accade per la formazione, fatta più per i formatori che per chi cerca lavoro. C’è tutto il tempo per evitarlo. E la Uil insiste sulle iniziative di alternanza tra scuola e lavoro.