Gruppo consiliare Lb-Fdi: petrolio ricchezza e opportunità
Incontro con la stampa per presentare due pdl del gruppo consiliare Laboratorio Basilicata – Fratelli d’Italia sulle royalties ed il loro utilizzo: nuovo sistema di gestione dei proventi del petrolio e misure per favorire sviluppo e competitività
“Aumento della percentuale delle royalties dal 10 al 25%, tutela della salute, riduzione del degrado del territorio e dell’ambiente con il blocco temporaneo delle concessioni di nuovi titoli minerari per la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi”. Queste, in sostanza, le finalità delle due proposte di legge, una a carattere nazionale, (l’articolo 121 della Costituzione consente alle Regioni di farsi promototrici di leggi nazionali) illustrate dal consigliere regionale Gianni Rosa, da Maria Bonsera e Angelo Cioè, estensori dei due provvedimenti legislativi che hanno parlato “di macrolinee atte ad esplicitare tempi e modalità di rivisitazione della questione petrolio, di agevolazioni fiscali, sussidiarietà tra i Comuni con una maggiore coesione territoriale e sociale”.
“ Abbondonare le chimere di leggi palesemente anticostituzionali – ha affermato Rosa – come avvenuto venerdì in Aula ed anche in passato con la cosiddetta ‘moratoria’ e avviare un sistema nuovo di gestione ed utilizzo dei proventi del petrolio. Investimenti e sviluppo, tutela ambientale e della salute, sostegno alle imprese, all’occupazione e anche alle libere professioni: questa la finalità – ha spiegato – della proposta di legge regionale su ‘Disposizioni in materia di aliquote di prodotto della coltivazione di idrocarburi’. Giungere ad un’unica normativa – ha specificato Rosa – che disciplini l’intera materia che riguarda il petrolio a fronte di una legislazione polverizzata e di troppi Tavoli aperti con diversi interlocutori. Certezza delle competenze statali e regionali – ha continuato – e l’apertura della sede, anche in Basilicata, dell’Ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e le georisorse (Unmig) istituito presso il Ministero dello sviluppo economico, al quale il rappresentante della società estrattiva comunica i dati relativi alla produzione”.
Allo stato attuale il vincolo posto dal legislatore è abbastanza generico, tanto che si possono finanziarie sia attività tipicamente riconducibili alla spesa corrente (sviluppo dell’occupazione e delle attività economiche), sia gli investimenti, quali gli interventi di miglioramento ambientale. In Basilicata le royalties sono servite molto spesso per finanziare Vie Blu e forestazione, l’Unibas, il debito della Sanità, le consulenze esterne, disavanzi di società partecipate, le situazioni emergenziali e altre spese correnti.
Con la proposta di legge nazionale su “Disposizioni di modifica delle condizioni di rilascio e di esercizio delle autorizzazioni alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e normativa sul rilancio dell’economia lucana” si intende adeguare all’aumento, già in corso, della produzione di greggio il ristoro che è dovuto alla Basilicata, secondo alcune linee guida. “Ristoro – ha spiegato il consigliere Rosa – che non deve essere solo economico, ma che deve prevedere anche misure concrete per favorire lo sviluppo e la competitività della Regione e, quindi, permettere di ridurre gli effetti della crisi”.
Un maggiore controllo, inoltre, sulle compagnie petrolifere che usufruiscono li una legislazione che è sicuramente tra le più favorevoli nel mondo. Ad esempio, nessuna compagnia può essere obbligata a fornire informazioni sulle fonti di approvvigionamento esistenti o previste, tranne che su richiesta delle autorità e per giustificati motivi, il che non accade quasi mai. “Sono urgenti, in una situazione come quella che stiamo vivendo, provvedimenti economici e fiscali per un reale rilancio della Basilicata. L’economia è al collasso, il Pil è calato nel 2013 del 3,2 % rispetto all’anno precedente. La contrazione industriale segue il trend negativo degli ultimi sei anni. Diminuisce l’occupazione e aumentano lo spopolamento e l’invecchiamento della popolazione”. Il quadro, dunque, è allarmante ed è per tale motivo che “è necessario porre in essere misure drastiche, quali l’istituzione di una zona franca sull’intero territorio lucano. Prioritari sono: la diminuzione del costo della benzina e del gasolio alla pompa eliminando il bonus benzina, mero specchietto per le allodole, l’esclusione delle spese effettuate con le royalties petrolifere dal Patto di Stabilità, l’istituzione di una zona di fiscalità agevolata sul territorio lucano e la possibilità che la Cassa depositi e prestiti anticipi alla Regione anche più annualità di somme pari l’importo delle royalties dovute”.
Gianfranco Blasi, nel trarre le conclusioni ha rimarcato come “la Basilicata, avendo sul proprio territorio il più grande giacimento petrolifero dell’Europa continentale, potrà giungere ad una somma pari a 700 milioni di royalties con le estrazioni di Tempa rossa (allo stato attuale siamo a 500 milioni con la sola Val d’Agri) pur con il temporaneo (dieci anni) blocco delle concessioni. Il problema vero, dunque, è quello della individuazione di una spesa regionale più qualificata e selettiva, tralasciando il sistema di assistenza-dipendenza”.