“Registro con soddisfazione che la ricetta di Cgil, Cisl, Uil per superare le liste d’attesa delle prestazioni del Servizio Sanitario Regionale riprende le proposte contenute nella mozione che ho chiamato “la sanità lucana by night” e che ho presentato nelle scorse settimane”. A sottolinearlo è il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Michele Napoli esprimendo “soddisfazione perché è stata recepita la posizione di Fi da parte sindacale” e “l’auspicio che altrettanto possa avvenire, a breve, da parte dell’Assessore alla Salute Franconi”.
“La mozione di Forza Italia – afferma Napoli – risponde principalmente all’esigenza di assicurare una tutela effettiva e non solo dichiarata del diritto alla salute. Chiaramente “liste di attesa” lunghe sono di ostacolo a questo e comportano diagnosi tardive di patologie che, se non prese in tempo, diventano irrecuperabili. Pensiamo al tumore del colon-retto, della mammella o del polmone, patologie nelle quali la tempestiva individuazione della malattia attraverso l’utilizzo di strumenti diagnostici è di fondamentale importanza per una possibile risoluzione in senso positivo della malattia. Insomma sono patologie che o si prendono in tempo o non c’è niente da fare.
Una tempestività delle cure che in Basilicata è un vero e proprio miraggio come testimoniano i dati sulle liste di attesa: Per l’intervento di bypass aortocoronarico nella classe di massima priorità( cioè il ricovero entro 30 gg) l’attesa media in Basilicata nell’anno 2012 è stata di 50 gg contro una media nazionale di 17 gg. In caso di ricovero non urgente, cioè non inserito nella classe di massima priorità, l’attesa media in Basilicata per lo stesso intervento è stata di 53 gg contro una media nazionale di 25 gg. Per l’intervento di angioplastica, sempre nella classe di massima priorità, si registra in Basilicata nel 2012 una attesa media di 55 gg contro una media nazionale di 13,9 giorni.
Per l’intervento di protesi dell’anca, anche se inseriti nella classe di massima priorità in Basilicata, sempre nel 2012, si è dovuto attendere, in media, 72,5 gg, contro una attesa media nazionale di 38 gg. Si tratta – evidenzia Napoli – di attese lunghissime con riferimento ad interventi cosiddetti “salvavita”. Non va certo meglio per quanto riguarda i tempi di attesa per visite e prestazioni strumentali al San Carlo di Potenza: 279 gg per una visita reumatologica,118 gg per una visita cardiologica, 251 gg per un test cardiovascolare da sforzo con pedana mobile, 101 gg per una mammografia, più di 100 gg per una risonanza magnetica dell’encefalo o della colonna, giorni che diventano 209 quando la risonanza è osteoarticolare, addirittura 453 gg per un eco colordoppler dei tronchi sovraortici. Sono dati pubblicati sul sito dell’Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza.
Per il capogruppo di Fi “occorre dunque mettere in campo un diverso modello organizzativo che comporti un migliore utilizzo delle risorse umane, anche perché la conseguenza diretta ed immediata dei lunghi tempi di attesa è l’emigrazione sanitaria. Un lucano su quattro si ricovera fuori regione per ricevere cure migliori o più tempestive. È questa l’altra grande criticità del nostro sistema sanitario regionale, confermata dai dati relativi al saldo della migrazione sanitaria, cioè la differenza tra quanto spende la regione Basilicata per i propri cittadini che si ricoverano in strutture extraregionali e quanto riceve la Basilicata dalle altre regioni per quanti, non residenti in Basilicata, usufruiscono di prestazioni sanitarie nella nostra regione. Un saldo costantemente negativo -28 milioni nel 2011, – 30,2 milioni nel 2012, -19,1 milioni nel 2013. Se poi si considera il decennio 2002-2012 la cifra è impressionante: -422 milioni. Nello stesso decennio il saldo della Lombardia è stato positivo per ben 4,5 miliardi di euro e quello dell’Emilia Romagna positivo per 3 miliardi”.
Secondo Napoli “per abbattere le liste di attesa, rispondendo alle sacrosante esigenze dei cittadini proponiamo di prolungare l’orario degli ambulatori in alcuni ospedali della regione, fine settimana compreso, consentendo ad esempio di effettuare Tac e risonanze magnetiche o visite specialistiche dalle 18 alle 24 dei giorni feriali e fino alle ore 20 nei giorni festivi. Il prolungamento d’orario delle prestazioni deve essere possibile in tutte le strutture sanitarie private accreditate dal SSR. Una innovazione che oltre alla possibile risoluzione delle patologie potrà comportare per i cittadini anche vantaggi di ordine pratico come non dover chiedere un permesso o un giorno di ferie da lavoro o trovare più facilmente il parcheggio in ospedale. Spesso i disservizi non sono causati da mancanza di risorse umane e strumentali, bensì da una non ottimale utilizzazione delle stesse. Proviamo a migliorarli attraverso le idee”.
Lug 01