Indagini svolte dal Commissariato di P.S. di Pisticci hanno permesso di individuare e di denunciare all’A.G. tre individui per il reato di truffa.
Si tratta di beni acquistati con assegni bancari falsi da personaggi non nuovi a episodi del genere.
Nel primo caso ad essere presi di mira sono stati dei camini di un’azienda produttrice del posto.
Gli investigatori sono risaliti a una donna di Francavilla Fontana che risultava l’intestataria del cellulare con cui il truffatore aveva contattato la vittima.
Successive indagini hanno permesso di appurare che le generalità della donna erano state in realtà usate a sua insaputa dal malfattore, che aveva di fatto attivato la scheda telefonica, poi utilizzata per realizzare il piano criminoso.
Il truffatore, residente a Taranto e gravato da numerosi pregiudizi di polizia per reati contro il patrimonio, è stato pertanto denunciato all’A.G.
Con lui è stato denunciato anche un complice, che l’aveva aiutato a caricare e portare via su un furgone i camini “acquistati”.
Nel secondo caso oggetto della truffa è un’auto, che un cittadino di Marconia ha creduto di vendere dopo un annuncio fatto su Internet.
Al momento dell’acquisto, il compratore si era portato via la macchina dopo avergli rilasciato un assegno di 16 mila e 300 euro. Ma l’assegno era falso, come gli hanno spiegato allo sportello bancario dove si era recato per l’incasso.
Le incisive indagini della Polizia di Stato di Pisticci hanno condotto a un uomo, nativo di Foggia e gravato da innumerevoli precedenti per reati di truffa.
Da accertamenti patrimoniali effettuati nei suoi confronti è emerso che è intestatario di oltre venti veicoli di grossa cilindrata anche se non percepisce alcun reddito.
L’A.G., oltre a iscriverlo nel registro degli indagati per truffa, ha emesso un decreto di sequestro preventivo dell’auto “acquistata” a Marconia e delle altre automobili anch’esse ritenute oggetto di truffa.
Lug 08