Nella Mediateca Provinciale di Matera si è tenuta ieri sera la presentazione del libro di Marcello Cozzi, vicepresidente
nazionale di Libera “Poteri invisibili” Viaggio in Basilicata tra affari, mafie, omicidi e verità sepolte con prefazione di Carlo Lucarelli (edito da Melampo, 20 giugno 2014; 366 pagine, 17 euro). Un libro che tratta di Politica e malaffare, istituzioni e potere, massoneria e mafia, delitti irrisolti e persone scomparse e mai più ritrovate quindi trame criminali che emergono dalla Basilicata e oltrepassano i confini della stessa quale territorio non meno corrotto di altri in Italia. Delitti irrisolti e indagini su politica e istituzioni, sospetti legami con la massoneria e fino alla parabola recente della mafia lucana. Argomenti che hanno tenuta desta l’attenzione della opinione pubblica attraverso i mass media come quello relativo a “Toghe Lucane”, che ha chiamato in causa magistrati e forze dell’ordine; tangentopoli petrolifera “Total Gate”, che ha coinvolto politici e imprenditori; l’omicidio di Elisa Claps; i “fidanzati di Policoro”. Il libro di don Marcello Cozzi svela anche situazioni che ha visto scomparire nel nulla quindici persone in Basilicata. Il libro vuole essere un compendio di Storie di oggi ma che richiamano quelle di ieri in cui mancano le verità, la mancanza di verità. Laddove è anche chiaro il volto dei sicari restano sconosciuti quello di mandanti e quelli che hanno depistato le indagini. rimangono sconosciuti i nomi dei mandanti e di chi ha depistato. Don Marcello spiega che il suo lavoro “non è solo un libro ma sono pagine che sono state scritte per conoscere l’accaduto, per cercare di comprendere quello che apparentemente è inspiegabile , per capire se tra alcune storie raccontate esista un legame invisibile e se siano frammenti sparsi di un’unica narrazione e nel ridare vita a indagini archiviate troppo in fretta, rivela che quella che sembrava un’isola felice è solo un pezzo d’Italia. “Per quale motivo un prete scrive un libro di questo tipo- spiega Cozzi nel corso della presentazione- Non lo so?. E’ vero che che qui a Matera le ferrovie sono un sogno ma anche a Potenza ci sono problemi e in questi ritardi hai tempo per scrivere e penso che il dovere di ciascuno di noi è di non inchinarci davanti a nessuno (il riferimento è alla processione che si è volta nel paese calabro dove la statua della Madonna è stata posta in situazione di inchina mento verso un potente della zona, ndr). Non possiamo inchinarci! La nostra storia parte da diverse genuflessioni . Hanno raccontato in cinquant’anni della nostra Regione e la storia della criminalità che ci ha fatto vedere le mafie in una sola direzione. MA come hanno fatto questi signori a diventare mafia? Ci sarà qualcuno che lo ha fatto diventare? Ci sarà qualcuno che ha fatto diventare mafia quella di Provenzano, Riina quelle che sono nelle facce di un potere che è anche mafia ma non hanno detto che la mafia entra nei Palazzi che contano e questa è la corruzione. Ci sono i livelli da distinguere: manovalanza e poi visibilità che semina terrore . C’è il potere invisibile che forse nelle nostre parti ha fatto tutto ciò che è il contrario di tutto. Conoscere la verità dei fatti- sottolinea Cozzi- conoscere le persone che sono intorno a noi , consocerei un grande strumento che ci porta alla libertà. Chi non ha lavoro non è libero. Chi cerca giustizia nella propria storia non è libero. Mi sembrava giusto- sottolinea l’autore- restituire dignità a chi non ha avuto giustizia ed è questo il perché di questo libro. Di storie come quella di Claps ce ne sono altre 24-25 di cui nessuno se ne è interessato. Le persone invece vanno ricordate per nome perché è dignità. Di Nicola Bevilacqua perché non va ricordata la storia . Tutti abbiamo il diritto della verità. Di Luca e Marirosa c’è una montagna di carte . E’ bene che ci dicano la verità . Le storie non possono essere archiviate. Il nome dei mandanti e dei sicari è nelle carte. Questo libro lo abbiamo scritto insieme; è di tutti quelli che cercano la verità e dobbiamo continuare a scrivere perché la storia va oltre queste pagine di questo libro”. Don Marcello Cozzi, in sintonia del suo libro e dei contenuti dello stesso, mette in risalto quanto diceva Carlo Levi nel suo “Cristo si è fermato a Eboli” “ Si usa dire che il grande nemico è il latifondo, il grande proprietario. Ma se il grande proprietario , che sta a Napoli, a Roma, o a Palermo, è un nemico dei contadini, non è tuttavia il maggiore né il più gravoso. Egli almeno è lontano, e non pesa quotidianamente sulla vita di tutti. Il vero nemico , quello che impedisce ogni libertà e ogni possibilità di esistenza civile ai contadini, è la piccola borghesia dei paesi. E’ una classe degenerata, fisicamente e moralmente: incapace di adempiere la sua funzione, e che solo vive di piccole rapine e della tradizione imbastardita di un diritto feudale. Finché questa classe non sarà soppressa e sostituita non si potrà pensare di risolvere il problema meridionale”. A presentare il libro e a conversare con don Marcello Cozzi il giornalista Pasquale Doria “Dei poteri invisibili c’è ancora molto terreno fertile da dire e noi abbiamo il dovere di dire la verità. Era necessario mettere tutto per iscritto altrimenti diventa un chiacchiericcio da bar”. Maria Palermo ha sottolineato che “ E’ un messaggio positivo che il libro da alla fine della lettura”
Carlo Abbatino