Giovedi’ 24 luglio il sindaco di New York, Bill De Blasio, sarà in visita a Grassano, paese in provincia di Matera da cui nel 1903 la nonna materna emigrò verso gli Usa. Lo ha reso noto il sindaco di Grassano, Francesco Sanseverino, che ne ha avuto conferma dal consolato degli Stati Uniti in Italia.
Visita sindaco di New York, nota Angelo Tortorelli, presidente Camera di Commercio di Matera: “Visita è opportunità promozione Basilicata”.
“Visite e rapporti con i nostri connazionali all’estero, tanto più illustri o che ricoprono ruoli e cariche importanti nei loro Paesi, come Bill De Blasio sindaco di New York, a Grassano il prossimo 24 luglio, rappresentano una opportunità importante di promozione culturale ed economica per la provincia di Matera e per la Basilicata”. E’ il commento del presidente della Camera di commercio, Angelo Tortorelli, che ricorda le recenti iniziative portate avanti nel marzo scorso dall’Ente a New York,con il progetto “Azione di promo-commercializzazione del Gal Le Macine e dei suoi prodotti agroalimentari sul mercato statunitense” . “ Fu un incontro proficuo –ha ricordato Angelo Tortorelli- portato avanti con l’apporto della Camera di commercio di New York e che consentì di coinvolgere operatori economici e amministratori locali. Tra di loro anche tanti lucani che hanno apprezzato le peculiarità e le tipicità della buona tavola lucana, supportati da progetti come Dieta Mediterranea, Siaft e Mirabilia e di candidatura di Matera a capitale europea della cultura per il 2019. Tutto questo rafforza quel richiamo alle radici lucane del primo cittadino di New York, per la sua sensibilità e attenzione verso la terra dei Padri e ai percorsi di valorizzazione che possono legare New York, la provincia di Matera e la Basilicata’’. Il presidente Angelo Tortorelli sarà a Grassano per salutare l’illustre ospite.
Sindaco di New York a Grassano, nota Latronico
“Ho sollecitato la ‘Fondazione Italia-Usa’ a mandare un messaggio di comunanza perché questa relazione di amicizia tra Basilicata e Stati Uniti possa essere lo spunto per ulteriori collaborazioni in tutti i campi”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (FI) che il prossimo 24 luglio consegnerà a Grassano (MT) al sindaco di New York, Bill De Blasio, una targa della “Fondazione Italia-Usa”, diretta dall’on. Catia Polidori. “Esprimo compiacimento per l’iniziativa assunta dal sindaco di Grassano che segnala quanto sia importante lavorare con i lucani sparsi per il mondo perché questi possano diventare i primi ambasciatori della nostra terra”.
Di seguito il contributo di Gianni Maragno.
COMPROVINCIALI CHE SI FANNO ONORE
Abbiamo letto con vivo piacere nello “Araldo Italiano” di New York che in quella città si distingue molto il dottor Pasquale Brigante di Grassano, che vi si è aperta una luminosa carriera, sebbene andato solo da qualche anno. Il giovane e valente chirurgo vi si è acquistato la posizione invidiabile di assistente nel “New York Eye and Ear Infermity”, che è fra le istituzioni migliori per le malattie degli occhi ed orecchi degli Stati Uniti, posizione che egli deve unicamente ai suoi forti studii e alla grandissima abilità con cui esegue le più difficili operazioni oculistiche. Anche ul¬timamente leggiamo che eseguì con pieno successo davanti a tutto il corpo medico dell’ospe¬dale una brillantissima per quanto rara e difficile operazione, restituendo la vista a una italiana che da dieci anni ne era priva.
Al valente giovane auguri vivissimi di futuri successi.
Da “La Basilicata”, Napoli 9 dicembre 1897 – Anno I, n. 21 (ASPZ – Fondo Prefettura, Gabinetto – I versamento, Busta 204)
Questo si legge in un anonimo trafiletto, casualmente estratto da un impolverato faldone dell’Archivio di Stato di Potenza in occasione delle mie continue scorrerie fra documenti e testimonianze, ignote o misconosciute, su eventi, personaggi e condizioni della nostra terra. Ne emergono figure di intensa umanità, che in tempi grami e situa¬zioni difficili, con la forza dell’impegno e con il decoro personale, sorretti dal rispetto e dalla solidarietà, dettero esempi onesti e prestigiosi che hanno costellato la storia della nostra gente.
E non fa eccezione questo suggestivo episodio. Infatti, Innocenzo Briganti, di anni 36, di Grassano, figlio del fu Pasquale e di condizione possidente, non immaginava certo encomi e felicitazioni tanto solenni, quando, il tre dicembre del 1869, si recò nella casa comunale per denunciare alla presenza del Segre¬tario del Comune di Grassano, delegato per le funzioni di Ufficiale dello Stato Civile, che il giorno precedente, alle ore 20, presso la propria abitazione sua moglie, Maria Schiavone fu Gaetano, aveva parto¬rito un bambino di sesso ma¬schile, al quale venne dato il nome di Pasquale.
Come di frequente accadeva in quegli anni alla fine del XIX secolo, giovani di belle speranze che, con il sacrificio delle proprie famiglie, avevano acquisito un titolo di studio prestigioso, ma, non trovando (allora come, purtroppo, ancora oggi) degna e adeguata risposta al loro impegno, erano costretti a varcare i patrii confini per conquistarsi altrove il meritato riconoscimento per le qualità possedute. Il neonato venuto alla luce in una fredda sera di dicembre a Grassano sarebbe diventato l’acclamato e rinomato oculista, che alla fine dell’Ottocento si guadagnò popolarità, stima e riconoscenza negli Stati Uniti, soprattutto per l’opera prestata a favore degli immigrati italiani.
Una storia apparentemente in sintonia con tante altre, ancora oggi anonime e sconosciute, disseminate nel drammatico e difficile percorso di milioni di emigranti italiani a cavallo di Otto e Novecento. Ma, discutendo di queste noterelle con Giovanni Spadafino, attento e appassionato raccoglitore di informazioni e notizie di cronaca grassanese, si aggiungeva un nuovo e interessante particolare sulle vicende della famiglia Briganti.
L’unione di Innocenzo Briganti, possidente e Maria Teodosia Schiavone, racchiudeva l’inizio di congiunture foriere di successi, destinati a perpetuarsi a cavallo di tre secoli.
Dagli Archivi dell’Anagrafe Comunale di Grassano, si evince che, all’incirca dodici anni dopo Innocenzo Briganti di anni 47, denunciò la nascita, avvenuta il giorno 13 febbraio 1881 nella abitazione familiare di Via Chiesa a Grassano di una bambina, alla quale fu imposto il nome di Anna. Un anno importante, il 1881, anche per la storia letteraria italiana; infatti, Giovanni Verga pubblicò in quello stesso anno “I Malavoglia”, che segnano il passaggio dal sentimentalismo di fine Ottocento, preannunciando il realismo del quale il Verga è stato il più importante rappresentante.
Orbene, questa informazione di intima cronaca casalinga assume rilevanza perché Anna Briganti, sorella di Pasquale, emigrò anche lei negli Stati Uniti e le si aprirono i consueti scenari che scandivano la vita di tanti emigrati: il matrimonio con il discendente di un’altra famiglia di connazionali. Prolifiche, come da tradizione, erano queste unioni ed un rampollo di questa saga familiare è oggi diventato Major di New York; sì, perché Bill De Blasio è nipote di Anna Briganti, sorella del dott. Pasquale Briganti, oculista a New York!
I personaggi delle opere di Verga sono spesso soccombenti nei confronti di un destino sempre soverchiatore e implacabile con gli ultimi. Anche per la famiglia Briganti la vita non fu affatto semplice. L’espianto dalla natìa Grassano per il sogno americano, i sacrifici nella dura New York, la volontà di riscatto dalle privazioni di questa graziosa famiglia del sud Italia, vennero però coronati da meritato successo.
Questa vecchia notizia sollecita un istinto di amor patrio, una reazione di riscatto pensando ai tanti emigrati che non hanno fatto fortuna e hanno do¬vuto subire tristi destini.
Certo, come recita il brano musicale di Gianni Morandi, “uno su mille ce la fa” e, forse ‘uno su un milione’ riesce a mantenere o incrementare il successo o la fortuna per più di quattro generazioni. A distanza di oltre un secolo, però, possiamo vantare un discendente comprovin¬ciale che si fa onore: onore a Bill, Primo Cittadino della Grande Mela che il giorno 24 luglio prossimo sarà a Grassano per il conferimento della cittadinanza onoraria.
Gianni Maragno
Una “road map” internazionale per Grassano: New York, S. Pietroburgo, Vaticano
Al Comune alacrità e competenza per organizzare nuove direttrici di sviluppo.
Chi in questi ultimi mesi abbia avuto occasione di indugiare negli uffici della Casa Munici¬pale di Grasssano ha potuto spesso cogliere nelle comunicazioni di funzionari e impiegati i nomi di tre importanti città, che detengono un ruolo strategico rilevante nel panorama politico ed economico internazionale: New York, S. Pietroburgo, Città del Vaticano. Con i tempi che cor¬rono, la fantasia avanza a briglia sciolta e la trama di un’intricata spystory è bell’e delineata; nemmeno nella industriosa Grassano si può stare tranquilli! Ma, niente paura. Le onde della gelida Neva, il tortuoso corso dell’Hudson e il biondo e disincantato Tevere non minacciano la Valle del Basento. Anzi! L’echeggiare dei nomi di tali metropoli preludono semplicemente al riconoscimento della dimensione cosmopolita che Grassano sta perseguendo con le iniziative e i programmi dell’Amministrazione retta dal Sindaco Francesco Sanseverino.
Ecco quanto evidenzia il Primo Cittadino: “Secoli di forte emigrazione fanno sì che la pre¬senza e l’umanità dei Grassanesi abbiano contagiato i Paesi del Globo in cui sono giunti e spesso si sono, ormai da generazioni, stabiliti. Sono mature le occasioni per mettere a frutto le credenziali di un meritato e vantaggioso recupero delle energie e della operosità dispiegate con solerzia dagli appartenenti alla nostra Comunità nel corso di tanti anni”.
Sono le parole, accorate e senza enfasi retorica, della massima autorità cittadina, il dott. San-severino, persona schiva ma impegnata, grassanese di valore, con alle spalle una brillante car-riera da calciatore, suggellata dalla laurea in Medicina e completatata dalla sicurezza di una splendida famiglia. L’esperienza di Sindaco, non lo ha sottratto all’impegno professionale e non ha inciso nello stile di vita sobrio e responsabile: peculiarità che, insieme alla profonda umiltà e alla carica di sincera umanità continuamente manifestata, lo hanno reso leader di una comunità proiettata a scalare il mondo.
E, in questa angolazione, Sanseverino non ha perso le sane abitudini contadine: non ha ri-nunciato a confezionare da se il pane nel forno di casa, riproponendo ricette e manualità di un tempo. Il risultato è davvero invitante, una crosta fragrante, un impasto omogeneo e soprattutto il profumo del buon pane di una volta. “Non si può presentare Grassano, tralasciando gli aspetti della buona e sana cucina e della sincera ospitalità dei suoi abitanti”, commenta e fa rile¬vare come il rispetto delle tradizioni alimentari ed agronomiche possa costituire il brand vin¬cente della collettività che amministra.
La città, però, nell’ultimo periodo vive della eccellenza riconosciuta anche in ambito artistico: Franco Artese con le sue opere, sottese tra estro artigianale e perizia professionale, è l’ambascia-tore ambito in ogni Paese, capace di interpretare e raccontare i valori riscoperti e mai sommersi del suo territorio; le più importanti capitali d’Europa e degli altri Continenti, la Terra Santa sono sede definitiva o si contendono un suo prestigioso e suggestivo manufatto. Un presepe di ben 120mq, dopo essere stato lungamente esposto in Piazza S. Pietro è stato donato al Santo Padre ed è stabilemente conservato tra le mura leonine del Vaticano.
Ma anche Grassano, al fine di evitare il detto che “nessuno è profeta in patria”, ha da tempo voluto tributare il dovuto omaggio al Maestro Artese, ospitando all’interno del centralissimo palazzo Materi, ristrutturato ed adibito a centro culturale, un suo capolavoro di arte presepiale.
Un fermento di attività e di impegni che si è fatto sentire oltre oceano, negli Stati Uniti, a New York, e ha contagiato Bill De Blasio, da qualche mese eletto Sindaco della Grande Mela, e che serba ancora con affetto le sue lontane propaggini grassanesi (di qui, infatti, la nonna, Anna Briganti, nata nel 1881, era emigrata con i suoi familiari alla volta degli Stati Uniti a fine ‘800).
Per sua stessa ammissione, esternata il giorno della elezione di fronte alle televisioni di tutto il Mondo, De Blasio ha con commozione affermato che ama respirare l’aria di Grassano, scrutare i colori del cielo, rubare i profumi dei ragù che dalle casette inondano le strade; e poi le passeg¬giate lungo i Cinti (le cantine in parte scavate e in parte costruite con lo stesso materiale dello scavo), dove anche un astemio non può sottrarsi allo slancio generoso dei proprietari felici di offrire il vino frutto delle uve delle loro campagne; e poi affacciarsi ai giardini (il nome locale del costone di terra, lambito dal fiume Basento nella parte inferiore di Grassano). L’affabilità e l’amorevole ricordo di sua nonna, i racconti infantili ambientati in quei posti lontani e le delizie della cucina casalinga hanno mantenuto vico il legame di Bill con la cittadina lucana, dove si è recato a più riprese negli ultimi anni. Il Sindaco Sanseverino non ha posto indugi e, facendosi in¬terprete dell’affetto e della considerazione dei propri concittadini ha voluto invitare ufficial¬mente il compaesano e collega newyorkese nella comune terra degli avi, dove arriverà il prossimo 24 luglio.
Certo un bel parlare, si potrebbe dire, ma alla fine?
Il Sindaco, dalla sua, ripropone il suo indefettibile pragmatismo e così fa fronte a questo in-terrogativo: “Sono stato di recente a S. Pietroburgo, dove ho potuto incontrare alcuni impren¬ditori Russi; ho illustrato le caratteristiche di Grassano e le potenzialità di un territorio attento e aperto agli investitori; ho presentato una comunità sana e disciplinata, un contesto a bassissima delinquenzialità; ho riferito sulla disponibilità di questa amministrazione a donare un immobile in zona centralissima per favorire gli scambi tra Grassano e la Russia. Non ho infine, tralasciato di accennare ad un altro interessante aspetto della storia, anche recente, di Grassano: ho parlato di Carlo Levi e del suo periodo di esilio a Grassano. A fronte di tutte queste opportunità gli im-prenditori ed i funzionari di organismi russi hanno manifestato un fattivo interesse. Risale ai giorni scorsi la visita in città di un noto regista e documentarista russo, Vladimir Asmirko, che che ha visitato i siti di leviana memoria, al fine di preparare un documentario da presentare al festival del cinema di Mosca”.
Un buon auspicio, dunque, e probabilmente le sorprese che Grassano riserva non sono finite! Intanto, buon lavoro ai Sindaci: Bill De Blasio per New York, e Francesco Sanseverino, a Gras-sano!
Gianni Maragno