Il 52% di chi ha acquistato ha dichiarato di aver speso come o piu’ dello scorso anno, mentre il restante 48% ha ridotto la spesa. In particolare, la maggior parte dei consumatori sembra essersi orientata su acquisti di fascia ‘media’: il 67% ha evidenziato di aver investito in accessori tra i 50 e i 200 euro, per una spesa media di 105 euro. Ma appaiono in crescita gli acquisti low-cost: quasi un lucano su 4, per ora, ha infatti investito circa 50 euro nei saldi. La maggior parte dei consumatori ha effettuato gli acquisti nei weekend: il 34% nel primo fine settimana, il 36% nel secondo, mentre solo il 30% ha acquistato negli altri giorni.
“Dall’indagine”, spiega una nota della Fismo-Confesercenti, “emerge che i negozi hanno ancora un’ampia gamma di offerta disponibile, con un buon assortimento, che garantisce la possibilita’ per i consumatori di fare buoni affari. La partenza dei saldi e’ stata finora deludente: i consumatori appaiono ancora prudenti e l’avvio dell’estate, segnato dal maltempo, ha frenato la voglia di rinnovare il guardaroba. La speranza e’ che, con l’arrivo del caldo, si possa finalmente iniziare a recuperare”. “I commercianti si stanno attrezzando: uno su quattro offrira’ sconti del 50%, e alcuni imprenditori stanno pensando a sconti speciali per stimolare gli acquisti infrasettimanali e riportare i clienti nei centri urbani. Ma il 56% degli operatori attende dalla politica un intervento per il rilancio dei consumi”, aggiunge Prospero Cassino, presidente Confesercenti “e’ infatti prioritario spezzare l’attuale circolo vizioso: i clienti non hanno risorse, ed aumentano gli operatori del commercio in sofferenza, soprattutto tra i negozi dei centri medio-grandi. Il risultato e’ il rischio concreto di vedere accelerare l’emorragia di negozi moda, con la conseguente perdita del saper fare italiano che da sempre contraddistingue la moda Made in Italy . Di fatti gli italiani amano ancora la moda ed i vestiti di qualità, ma la recessione ha cambiato, davvero, usi e ‘costumi’ dei nostri concittadini: 6 su 10 hanno ridotto, nell’ultimo anno, la spesa in abbigliamento, mentre la percentuale di persone che comprano moda low-cost è più che triplicata durante la crisi, passando dal 14% al 44%. E si compra sempre più spesso online, nei mercati pubblici e nei negozi dell’usato. E’ questo il quadro che emerge da un’indagine condotta da Confesercenti SWG sulle abitudini d’acquisto di abbigliamento in Italia.