CRISI PESCHE E NETTARINE: CIA A SOSTEGNO CAMPAGNA IN SUPERMERCATI
La Cia sostiene la campagna “Pesche e nettarine di stagione: qualità italiana garantita dalla natura”, promossa dall’organizzazione interprofessionale Ortofrutta Italia, la prima a riunire l’intera filiera, dai produttori alla Grande Distribuzione. Due mesi di promozione, sino al 15 settembre, con locandine, rotair e altri materiali, nelle principali catene della GDO italiana: Auchan, Bennet, Carrefour, Conad, Coop, Esselunga, Pam, Panorama, Selex e Sisa. L’obiettivo è duplice: richiamare l’attenzione dei consumatori sul prodotto e puntare sulla sua qualità. In tale ottica, va letto il patrocinio del Mipaaf all’iniziativa, del tutto sperimentale e portatrice di un concetto nuovo, anche per i media oltre che per i consumatori.
«Il valore complessivo di denaro annuo che pesche e nettarine muovono – sottolinea la Cia – è di 2 miliardi circa e pesche e nettarine da sole rappresentano il 59% della PLV generata da frutta estiva, inclusi meloni e cocomeri, solitamente classificati come ortaggi. Le imprese agricole italiane che si occupano della produzione di questi frutti son ben 52.600, per 65mila ettari ( ISTAT censimento 2010) e l’Italia è leader in Europa con 1.463.000 tonnellate prodotte nel 2013 sulle 3.800.000 tonnellate totali in tutta Europa. Sono ben 9 le regioni italiane impegnate, da Nord a Sud, nella produzione di pesche e nettarine, nell’ordine: Emilia-Romagna, Campania, Piemonte, Sicilia, Puglia, Veneto, Basilicata, Calabria e Lazio».
Purtroppo, a un mese e mezzo dall’avvio della campagna di commercializzazione della frutta estiva, la congiuntura sui mercati frutticoli nazionali sta evidenziando un quadro forte di difficoltà per i produttori italiani. Le quotazioni alla prima fase di scambio – comunica Ismea – hanno accusato in Italia e in altre piazze europee diffusi cedimenti, conseguenti a fenomeni di sovrapposizione di offerta, anche con merce estera (soprattutto greca e spagnola), rendendo particolarmente difficile il collocamento sul mercato interno.
A ciò deve aggiungersi anche il clima fresco delle ultime settimane, che di certo non ha incoraggiato i consumi di frutta estiva, e le ripetute precipitazioni che hanno inciso sul profilo qualitativo del prodotto e sulla sua conservabilità. La scorsa settimana, in base alle rilevazioni Ismea, i prezzi all’origine delle pesche si sono attestati mediamente sui 43 centesimi al chilo, perdendo oltre il 34% rispetto allo stesso periodo del 2013 e più del 12% sul triennio 2011-2013. Ribassi che si stanno trasmettendo seppure con intensità via via più contenuta alle successive fasi della filiera.
Le elaborazioni dell’Istituto indicano, sempre in riferimento alle settimana dal 7 al 13 luglio, una flessione dei prezzi delle pesche franco magazzino di confezionamento del 35% su base tendenziale e del 30% sui tre anni precedenti. All’ingrosso siamo invece nell’ordine di un meno 20% annuale nella media delle ultime otto settimane e del 15% in confronto al prezzo degli ultimi tre anni, mentre al consumo i dati provenienti dalla rete di rilevazione Ismea presso la Gdo, rivelano cali di circa il 10% (-4,4% sulla media triennale).
Va ancor peggio per i prezzi all’origine delle nettarine, scesi a mediamente a 0,46 euro/kg (franco azienda) e a 0,50 euro/kg (franco magazzino di confezionamento) con riduzioni anche del 40% rispetto al valore esitato a luglio dello scorso anno. Mentre la flessione all’ingrosso e al consumo si è rivelata più blanda, rispettivamente del -12% e del -3% circa su base annua
La crisi che vive il mercato della frutta estiva, in particolare pesche e nettarine, necessita di soluzioni immediate. In questo senso – a parere della Cia – è apprezzabile l’impegno del ministro Martina che sta premendo sulla Ue affinché siano attivate misure straordinarie per la gestione delle turbative di mercato come richiesto dall’intera parte agricola italiana.