«Ci sono le condizioni per riuscire definitivamente a sbloccare i debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese. Una situazione sempre più intollerabile specie per le piccole e medie imprese che in Basilicata solo per esposizione debitoria della Regione nel 2013 ha toccato complessivamente quota 160 milioni di euro. Ma se perdessimo anche questa occasione, le imprese non saprebbero davvero più a chi rivolgersi per vedersi riconosciuto il diritto ad essere pagate dalla Pubblica Amministrazione».
Così il coordinamento provinciale di Potenza di R.E TE. Imprese Italia commenta il Protocollo di impegni sul pagamento dei debiti della Pa, firmato ieri con il Ministero dell’Economia, gli Enti locali e le altre Organizzazioni imprenditoriali.
L’organismo – a cui aderiscono Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna e Casartigiani – ricorda che il governatore della Basilicata, Marcello Pittella, in occasione del disegno di legge , contenente «misure urgenti concernenti il patto di stabilità interno», si è rivolto al Premier Matteo Renzi e ai ministri dello Sviluppo economico, Federica Guidi e dell’Economia e Finanze, Pier Carlo Padoan per evidenziare “il paradosso del patto di stabilità in una regione che «sta lentamente affondando sotto una montagna di debiti» pur avendo in cassa disponibilità economiche che non può utilizzare «a favore di imprese, famiglie, lavoratori e persone in difficoltà» perché sforerebbe il tetto di spesa imposto dal Patto di Stabilità Interno, col risultato di aggiungere al danno delle sanzioni economiche e normative previste in questi casi».
Tra le novità positive contenute nell’intesa sottoscritta con il Ministero dell’Economia – evidenzia R.E TE. Imprese Italia – la possibilità per gli imprenditori, introdotta dal Dl 66/2014 e che l’intesa dovrebbe rendere finalmente praticabile, di presentare l’istanza di pagamento direttamente sulla piattaforma elettronica per la gestione telematica delle certificazioni dei crediti. Una procedura che le imprese potranno effettuare anche tramite l’assistenza dei propri consulenti e delle Associazioni di riferimento. In assenza di un riscontro da parte dell’Ente pubblico debitore entro 30 giorni dalla presentazione dell’istanza, scatterà la procedura di nomina di un commissario ad acta per accelerare i pagamenti.
Questi nuovi aspetti, segnala R.E TE. Imprese Italia, consentiranno di fare luce sull’entità sui debiti certi, liquidi ed esigibili maturati dalla Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese e non ancora estinti.
«Riconosciamo – aggiunge il Presidente del coordinamento provinciale Antonio Miele – lo sforzo del Governo per applicare una normativa complessa e farraginosa, ma le nostre imprese hanno bisogno di certezze sul diritto a veder finalmente onorati i loro crediti».
«Senza dimenticare – rileva ancora il Presidente – che ai debiti arretrati degli scorsi anni si stanno sommando quelli causati al mancato rispetto della legge in vigore dal primo gennaio 2013 che fissa a 30 giorni il termine per i pagamenti nelle transazioni commerciali. Per questo ci auguriamo che ora si apra un confronto per risolvere i problemi dei debiti che si stanno accumulando dal 2013. A questo proposito, è necessario obbligare tutte le Pa a rivedere i capitolati e i relativi termini di pagamenti nei limiti indicati dalla nuova legge in vigore dal 2013 sui tempi di pagamento. Così come occorrerebbe applicare la norma sui pagamenti elettronici per la Pa entro i 30 giorni indicati dalla legge e ampliare l’ambito della compensazione assumendola come principio generale per i nuovi crediti»