Adriano Pedicini, consigliere comunale di Forza Italia, torna ad occuparsi delle contraddizioni che emergono negli antichi rioni Sassi di Matera. Di seguito la nota integrale.
Quello che abbiamo e nel quale riponiamo ed indirizziamo il nostro futuro economico e culturale, ci viene da quel grande contenitore che i nostri padri e le generazioni passate, nel tempo hanno conservato; da quel patrimonio mondiale che molti ci invidiano e che fa di questa città un simbolo storico ed urbanistico. È soprattutto per questo che la candidatura a capitale europea della cultura resta ancora in piedi. Se questo è vero, non si capisce perché, nei Sassi, in questo luogo da tutelare, da difendere, tutti possono accedere in auto e l’assenza istituzionale è talmente evidente in ogni sua pur minima sfaccettatura che la percepisci sempre. Cosa che avverti in ogni piccolo dettaglio, in ogni angolo della città vecchia, basta semplicemente muoversi in qualunque via. Se sei nei Sassi, tanto è il degrado che ti rendi conto di trovarti nel più profondo sud del sud, dove anche le auto con targa tedesca e persino quelle degli irreprensibile ed attenti svizzeri sono parcheggiate sui marciapiedi, in totale integrazione imitativa dell’illecito. Nelle vie principali, quelle percorse dalle auto, i pedoni sono costretti a camminare sulla trafficata strada divenuta oramai la vera circonvallazione, (gli manca solo la pista ciclabile), perché i marciapiedi sono ufficialmente dedicati a parcheggio, il tutto nella confusione più totale che disorienta il turista, sbalordisce ogni persona di buon senso, meraviglia ogni straniero. Ma mi chiedo: dove sono finiti i buoni propositi di regolamentare il traffico nei Sassi? Cosa sta facendo questa amministrazione per tutelare il patrimonio storico ed architettonico? Chi controlla nei Sassi? Come si giustifica il denaro speso per le tante telecamere che non funzionano? Quel che si osserva è che ognuno fa come gli pare: cartelloni pubblicitari ovunque, banchetti e rivendite di ogni tipo, traffico incontrollato, schiamazzi ed urla per tutta la notte, angoletti riservati ad “accannati” e per concludere; il tutto condito da un olezzo maleodorante di escrementi in ogni dove. Tutti si lamentano, non vi è persona che viva in questo contraddittorio luogo, tra ammirazione e disgusto, che sia felice di starci; oramai quello che doveva essere un punto di vitalità urbana da difendere e tutelare con ogni mezzo, sta ritornando preda di arroganti speculatori e gruppetti di sagaci mascalzoni che, si insinuano sempre più nel cuore del nostro turismo. Settore delicato e residuo baluardo economico, senza il quale saremmo nella depressione economica totale. Eppure qualche anno fa, tra chiacchiere e convegni si articolavano parole; si ipotizzava e premeva ad un turismo di qualità, si mirava ad attrarre visitatori di spessore culturale, puntando molto sull’accoglienza e la professionalità. Fallimento totale, parole senza senso quelle di magnati della politica turistica regionale e comunale. Ed è in questo scenario che si sono mossi o si muoveranno, gli osservatori alla candidatura della capitale europea della cultura. Sta di fatto che oggi, tra le città che si inseguono a prestigiosi traguardi, non credo vi siano luoghi più ameni dei Sassi di Matera dove oltre ad aver un traffico e parcheggio selvaggio, il patrimonio storico è disteso sulla mondezza e sull’incuria più totale e gli affari si fanno altrove; tra feste e concerti in scintillante businnes pugliese e che nulla hanno portano alla città, dove persino bibite, steward e sicurezza sono d’importazione. In questa trascuratezza, distrattamente l’estate passa e quel che rimane è un centro storico lurido, con strade sporche, un piazzetta Pascoli da poco rifatta e con un selciato da rifare ed i Sassi scambiati per l’orinatoio comunale. Non trovate scuse: se si fallisce sappiamo bene a chi attribuire la colpa.
Adriano Pedicini, consigliere comunale di Forza Italia