Ignazio Messina, segretario nazionale IdV; Maria Luisa Cantisani, segretaria regionale IdV
Il suicidio di un imprenditore (purtroppo l’ennesimo al Sud) determinato dalla crisi, il dramma degli operai della SiderPotenza che ripete quello già noto degli operai e delle loro famiglie della Ilva di Taranto, la disperazione dei cittadini lucani beneficiari del Programma Copes per la fine dell’aiuto economico richiedono alle istituzioni e alla politica di percorrere una strada obbligata: al Sud e alla Basilicata serve un intervento shock. A cominciare da un atto forte e non solo simbolico: dichiarare lo stato di emergenza sociale. Ogni giorno in più è un’occasione persa per trovare soluzioni. Né è possibile assistere a nuovi drammi sociali personali, di intere famiglie e, dunque, di persone in carne ed ossa. E’ necessaria una forte scossa specie in quest’area del Paese che esce da Governi che non sono stati in grado di dare risposte alle emergenze sociali e ai problemi più gravi. Per questo il nostro auspicio è che il Premier Renzi sia rapido ma oculato nelle scelte. L’Italia dei Valori vuole confrontarsi sui temi che interessano la crescita dell’Italia, a partire da quelle che, in assoluto, sono le priorità: il lavoro, il Mezzogiorno, l’emergenza sociale con tutte le sue sfaccettature. Altri provvedimenti urgenti sono le soluzioni da adottare per il superamento della crisi, per far ripartire l’economia e per aiutare le piccole e medie imprese attraverso una riforma urgente per le imprese. Ecco la prima ricetta per un’Italia che cresce, che produce e che investe. Il cuore dell’economia sono loro. Più volte noi di Italia dei Valori abbiamo proposto una cura in tempi brevi per fare ripartire l’economia e le PMI: tagli a Irap e Irpef, riduzioni del cuneo fiscale, accesso al credito, sblocco dei pagamenti, riduzione della pressione fiscale. Una politica economica che produca lavoro e ricchezza è l’orientamento base per programmare il nuovo corso del Paese senza trascurare il Mezzogiorno come hanno fatto i Governi precedenti. Su questo le Regioni del Sud e dunque anche la Basilicata possono fare molto a cominciare dalla spesa degli ingenti fondi della nuova programmazione comunitaria 2014-2020 indirizzandola sull’emergenza sociale e non ripetendo l’esperienza passata della spesa dispersa in mille rivoli.
Lug 27