Mercoledì 30 luglio 2014 alle ore 11,30 in piazza Matteotti nell’ex sede del casello ferroviario sarà inaugurato il primo Unibastore, community information center dell’Università degli studi della Basilicata. Cos’è Unibastore+?
E’ il primo Community Information Center in cui, oltre ad acquistare i prodotti a marchio Unibas, è possibile trovare una serie di servizi per la comunità.
Unibastore+ è urban center, un luogo per capire come Matera cambia e per partecipare insieme a questo cambiamento, verso Matera 2019.
Unibastore+ offre consulenze sull’orientamento, le opportunità di lavoro, formazione e la mobilità internazionale. Inoltre mette a disposizione i suoi spazi per le associazioni, per gli studenti e per i freelance.
Unibastore+ è uno spazio aperto per meeting, convegni, presentazioni e eventi di ogni genere.
Nell’ex stazione Fal il futuro della città frutto di un accordo fra Comune, Matera 2019 e Università
Nasce nella ex stazione delle Fal (Ferrovie Appulo Lucane) un polo in-formativo che tiene insieme lo sviluppo urbano e lo sviluppo socio economico del territorio. È il frutto di un accordo il Comune di Matera, il Comitato Matera 2019 e l’Università degli Studi della Basilicata.
Si tratta di uno spazio legato alla candidatura della città a capitale europea della Cultura nel 2019 dove si potranno svolgere diverse attività formative e informative per capire come Matera cambia e per partecipare insieme a questo cambiamento, verso Matera 2019.
Lo spazio sarà gestito insieme da Matera 2019 e da Unibastore+, il primo Community Information in Europa in cui, oltre ad acquistare i prodotti a marchio Unibas (Università degli studi della Basilicata), è possibile trovare una serie di servizi per la comunità.
Unibastore+, infatti, offrirà consulenze sull’orientamento, le opportunità di lavoro (locale, nazionale e internazionale), formazione, università e mobilità internazionale.
L’Unibastore+ Community Information Center è uno spazio di collaborazione che mette in collegamento tutta la comunità locale facilitando attività di networking e incontri informali.
Essendo uno spazio di co-working tutti gli studenti, tutte le associazioni, freelance, startup e/o piccole imprese , turisti e/o nomadi digitali, disabili e anziani potranno usufruire di tali spazi per poter svolgere le loro attività quotidiane di studio e lavoro dal lunedì al sabato dalle ore 09.00 alle ore 20.00.
All’inaugurazione parteciperanno il Sindaco della Città di Matera e presidente del Comitato Matera 2019, Salvatore Adduce, il direttore di Matera 2019, Paolo Verri, il Magnifico Rettore dell’Università degli studi della Basilicata prof. Mauro Fiorentino, il Direttore Generale dell’Ateneo Lucano Dott. Lorenzo Bochicchio e l’amministratore della Società cooperativa Universosud Dott. Antonio Candela.
E per restare in tema riportiamo di seguito la relazione dell’assessore Liberali in Consiglio regionale. Al centro dell’intervento le azioni di sostegno all’ateneo lucano per la promozione di un sviluppo regionale di qualità.
A settembre sarà convocato un tavolo tripartito tra Ministero dell’Istruzione, Regione e Università della Basilicata per definire un quadro di iniziative utili a rafforzare la mission dell’ateneo lucano. È quanto ha annunciato l’assessore regionale alle formazione, Raffaele Liberali, nel corso della sua relazione in Consiglio regionale incentrata sulle “azioni di sostegno all’Università degli Studi della Basilicata per la promozione di un sviluppo regionale di qualità”. Nel corso del suo intervento l’assessore Liberali ha citato i dati della valutazione della qualità della ricerca (Vqr) in base ai quali la performance dell’ateneo lucano risulta inferiore al suo potenziale. “C’è un lavoro importante da compiere con il nuovo rettore eletto Aurelia Sole – ha detto Liberali – per migliorare la performance globale dell’Unibas e favorire il lavoro. E’ necessario – ha aggiunto l’assessore – avviare una stretta concertazione utile a definire azioni prioritarie per il rilancio dell’Università di Basilicata. Per fare questo – ha aggiunto l’assessore – bisogna focalizzare la mission dell’ateneo scegliendo tra insegnamento, ricerca e sviluppo economico-sociale dei territori. Dovremmo concentraci sui punti di forza già esistenti, cercando di migliorare il collegamento tra ricerca e territorio. Per questa ragione – ha annunciato Liberali – ho già convocato il tavolo della ricerca”.
Altro punto toccato dall’assessore nella sua relazione in Consiglio regionale quello della internazionalizzazione. “E’ necessario – ha detto – rafforzare la partecipazione ai progetti europei, con l’obiettivo di accedere ad una dimensione ancor più ampia in grado di favorisca la crescita culturale e professionale dei giovani studenti”.
Università, Napoli (Forza Italia): “Le commesse cartina tornasole della ricerca come impulso per innovazione del pubblico e privato del territorio”.
“Secondo i dati del Miur si registra un calo progressivo delle immatricolazioni presso l’Ateneo lucano che, forse, l’Assessore Liberali ha preferito sorvolare, dimenticando inoltre che nell’anno accademico 2012-2013, gli iscritti sono stati 3.278, con un calo di iscrizione, rispetto all’anno 2007-2008, di ben 753 unità e con una diminuzione percentuale di iscritti fra i due anni accademici del 18,7%, a fronte di un dato medio nazionale di meno 12,5%”. Lo ha sostenuto il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Michele Napoli aggiungendo che “la percentuale di studenti lucani che si iscrivono alle sedi di Potenza e di Matera è del 24,3%. Il dato medio nazionale è invece del 78,5%. Significa che mentre in Italia, in media, la grande maggioranza degli studenti che decide di intraprendere un percorso universitario si iscrive negli Atenei della propria regione, la Basilicata invece vede ridursi sensibilmente questa percentuale. Sono dati, inequivocabili, sui quali occorre riflettere, al fine di evitare che la retorica dell’esaltazione della ricerca e della conoscenza e per accompagnare ogni investimento previa valutazione puntuale e rigorosa degli effetti prodotti in termini di efficacia ed efficienza, in qualche maniera non siano lo specchio reale di quello che accade sul nostro territorio. Credo – ha continuato il capogruppo di Fi – sia doveroso un contributo politico ed istituzionale valido che possa aiutare la crescita dell’Università che deve essere un perno centrale intorno al quale far crescere il nostro territorio perchè la realizzazione di un processo di valorizzazione dei saperi e della cultura è un fattore fondamentale per programmare un modello di sviluppo al passo con l’innovazione. Su questo aspetto punterei l’attenzione anche sulla necessità di una più corretta analisi dei meccanismi di valutazione anche in capo alla Regione che, spesso, si limita a ratificare quello che ci viene in qualche maniera indicato da organismi terzi. Una valutazione che non può essere circoscritta alla sola qualità della ricerca e dalla didattica, dove, tra l’altro, i dati del Sole 24 ore anche qui non sono certamente lusinghieri, ma deve riguardare anche e soprattutto la capacità di un Ateneo, di promuovere idee nuove che abbiano contenuti applicativi, capaci di promuovere l’innovazione e lo sviluppo dell’intero sistema socio-economico di riferimento. Se questa è la scheda del futuro che le Università devono affrontare, lo strumento per valutare l’efficacia e la qualità di un ateneo, non può che essere la quantità e l’entità economica delle commesse che un Ateneo riceve dalla aziende e dagli enti pubblici. Ci siamo chiesti quando ciò è accaduto nella nostra realtà? Le commesse – ha affermato Napoli – diventano la cartina di tornasole di quanta ricerca prodotta all’interno delle mura accademiche, possa poi tramutarsi in impulso per l’innovazione tanto dei soggetti pubblici, quanto dei soggetti privati del territorio di riferimento e magari anche di altri territori. E’ il caso di citare un esempio che, a mio avviso, dovrebbe indirizzare la nostra attenzione ed il nostro impegno: quello della piccola Università, mi permetto di dire, del Salento, che tra il 2008 ed il 2012 ha stipulato ben 1591 contratti di ricerca o di consulenza con soggetti pubblici o privati, per un valore complessivo superiore ai 10 milioni di euro. Ecco la capacità dell’Università di promuovere la propria autonomia, ma anche di promuoversi sul panorama economico e sociale dell’intero paese e dell’Europa come centro nevralgico per lo sviluppo di un territorio e di una propria comunità”.