Il segretario del PD Ferrandina Gaetano Recchia ha inviato alla nostra redazione riflessioni di iscritti e simpatizzanti sul congresso regionale del PD in vista dell’imminente elezione del nuovo segretario regionale.
Da giorni, iscritti e simpatizzanti mi chiedono chiarimenti circa il congresso ed, in particolare, quali ragioni spingerebbero la maggioranza dei delegati eletti in Assemblea regionale a fare una scelta differente rispetto a quella fatta dai cittadini il 12 luglio, quando una maggioranza degli elettori che si sono recati al voto hanno indicato chiaramente una piattaforma programmatica, rappresentata dal candidato segretario regionale Luca Braia.
Rispondere è difficile! Ancor piu’ difficile perché la gente si chiede come mai in Assemblea i delegati di Paradiso convergerebbero sulla piattaforma programmatica rappresentata dal candidato Antonio Luongo? Perché, invece, non astenersi?
A tal riguardo, infatti, rileggendo “I dieci punti programmatici del PD con Dino Paradiso Segretario regionale”, gli elettori e i simpatizzanti che si avvicinano mi interrogano su quali siano le motivazioni di merito che indurrebbero i candidati eletti nella lista Paradiso a orientare il proprio voto verso il candidato Luongo, quando durante la campagna elettorale lo stesso Paradiso ha chiesto un consenso su di sè e sulla propria lista affermando in maniera forte di rappresentare il rinnovamento e di essere la vera alternativa alla conservazione ed al mantenimento dello status quo!
L’inversione di rotta repentino non puo’ che significare che si è giunti ad una condivisione tale che giustifichi l’orientamento. Quello che la gente, i nostri elettori ed iscritti vorrebbero sapere è: quali sono i punti condivisi? Se non si da una giusta informazione preventiva a tutti coloro che hanno preso parte alle primarie si rischia di lasciare intendere bel altro!
Lo strumento delle primarie è stato come sempre un meraviglioso esercizio di democrazia che ha fissato ai decisori pro-tempore la rotta da percorrere, rendendo esplicite le aspettative degli elettori; quest’ultimi il 12 luglio scorso hanno scelto una tra le piattaforme politiche-programmatiche proposte, attribuendo al candidato Luca Braia il consenso maggioritario.
Ogni volta che il Partito Democratico si affida a questo strumento la risposta è straordinaria, vengono sempre smentite le ipotesi sul numero della partecipazione e si rimettono in sintonia le aspettative dei cittadini, avvicinando più che in ogni altro momento il partito ai processi decisionali ed alla condivisione di idee e programmi.
Mi sento di dire che le primarie del 12 luglio ci hanno consegnato almeno tre riflessioni importanti: 1) se ce ne era ancora bisogno hanno ribadito il messaggio che la gente vuole un cambiamento vero nelle modalità di fare politica e nei contenuti che devono essere sempre centrati alla risoluzione dei problemi reali; 2) che la politica in generale e quella partecipata dai cittadini in particolare, è ancora uno strumento necessario; 3) che bisogna con fiducia investire in una nuova classe dirigente che rispecchi le linee tracciate a livello nazionale.
Fa molto sorridere lo stupore di alcuni dirigenti del nostro partito, che si esercitano nelle letture più incredibili della realtà fino ad arrivare alla critica dello strumento delle primarie ritenuto a volte anche “pericoloso”. Nella realtà è tutto più semplice, la nostra gente ci consegna la rotta da percorrere e questo lo ha fatto sempre, sta a noi seguirla e non smentirla come abbiamo fatto spesso con alchimie politiche incomprensibili agli occhi degli elettori, che tra l’altro rendono impossibile portare avanti politiche coerenti ed efficaci.
La cosa straordinaria che dobbiamo registrare e che la nostra gente (55.000,00 partecipanti), nonostante tutto, ci consegna sempre un’altra chances perché crede al progetto del Partito Democratico. Spetta a tutti noi formare un partito aperto, plurale ed inclusivo. E’ una grande responsabilità; dobbiamo vivere questo momento valorizzando tutte le sfumature che compongono questo Partito Democratico. Di questo, seppur con caratteri diversi, va dato atto a tutti e tre i contendenti e penso che questo sia una delle ragioni del successo delle primarie. Tutti incarnano e sono portatori di valori fondanti del Partito Democratico, tutti meritano un profondo rispetto perche’ il nostro partito fa della diversità la sua forza, ma ognuno di loro deve in modo leale, coerente e coraggioso rispettare l’esito del voto ed affrontare la sfida che abbiamo davanti con lo sguardo rivolto verso il futuro.
E allora coraggio! Gli elettori, i simpatizzanti, i cittadini si aspettano questo!