Francesco Vespe ha inviato alla nostra redazione alcuni riflessioni sulla vicenda che riguarda il Mulino Alvino e la costruzione di un immobile al quartiere Villa Long.
Si sta facendo un gran parlare del pasticciaccio brutto del Mulino Alvino. Un pasticciaccio di una gravità assoluta. Sostanzialmente dalla sentenza del TAR e del consiglio di stato emerge che una licenza edilizia con annessa variante urbanistica è stata concessa in modo illeggittimo da un tecnico dirigente del Comune! Per i futuri gravissimi danni all’erario (dovrà essere risarcito l’imprenditore che ha avviato i lavori in virtù di detta licenza, così come i cittadini danneggiati dall’operazione) nessuno fino ad ora ha richiesto al dirigente le dimissioni in tronco ed il risarcimento danni. Poi visto che la giunta non solo non ha preso le distanze dal dirigente ma addirittura ha difeso l’operazione, in un paese ed in una città normale avrebbe dovuto usare la buona creanza ed il pudore di dimettersi. Cosa che non sta avvenendo! Anzi, questi volti da fondo schiena rispondono con l’arroganza di chi è lì non per fare il bene comune ma per tutelare interessi privatissimi sapendo fin troppo bene che questo ufficio viene meravigliosamente facilitato quando si occupano ruoli istituzionali. L’approvazione della variante avrebbe dovuta essere materia per il Consiglio Comunale. La cosa bella però è che il ricorso al TAR l’hanno fatto comuni cittadini quando invece logica e passione civile avrebbero voluto che la facessero gli stessi consiglieri comunali che oggi invece senza alcuna vergogna stanno cavalcando il dissenso e la protesta scaturita dalla sentenza al TAR. Consiglieri di opposizione e di maggioranza insieme che farebbero bene a questo punto a rimanere a casa per sempre! Ora andiamo invece nel merito della questione. Che il Mulino Alvino fosse rimesso in piedi e fatto ritornare ai vecchi fasti era ormai una esigenza imprescindibile per la nostra città. Lo stesso progetto imprenditoriale di ri-avviare nel mulino Alvino la produzione della pasta di qualità e di trasformare l’immobile in una sorta di centro commerciale di prodotti tipici da vendere poi in tutto il mondo merita particolare attenzione e favore. Una operazione anche di rilevanza storico culturale perché si sta cercando di recuperare quella tradizione agro-industriale della pasta che ha reso grande nel recente passato la nostra città. Una operazione che non riuscì al compianto Dott. Valicenti la cui impresa fu travolta dai Tandoi che riuscirono a catturare le compiacenze ignoranti (a non voler pensare a male!) della politica locale ahime!
Molto meno nobile ed apprezzabile invece il via libera dato al palazzinaro per la costruzione di un bruttissimo palazzone da urbanistica sovietica, in un area destinata a verde prospiciente e di pertinenza del meraviglioso rione di Villa Longo (nel quale si è spesa la mia infanzia n.d.r.) per compensare i costi del recupero del mulino Alvino. Via libera accordato dall’ineffabile dirigente perché ritenuta quello spazio area degradata (?). Nel merito è questa la parte più nefanda ed orribile dell’operazione che non può e non deve assolutamente passare. Infatti sarebbe un primo gravissimo tentativo di andare a scassare urbanisticamente anche quei meravigliosi rioni popolari progettati da gente come Quaroni, Piccinato, Olivetti e chi più ne ha più ne metta, per favorire l’esodo della popolazione dai malsani rioni dei Sassi. Occorre assolutamente impedire che lo scasso del rione Villa Longo diventi un precedente! E’ questa la vera pesantissima partita che si sta giocando. Allora il vero grido è : chi salverà il rione Villa Longo!! Non il mulino Alvino.
Francesco Vespe
Ago 04
buon intervento, adesso viene il bello
Daccordo!
Mi sorprende, però, che nessuno abbia avanzato una denunzia per abuso d’ufficio sia per gli amministratori in carica che per il maldestro dirigente.
Mah! Vai a capire se non ci sono altre connivenze, visto che il Tar ed il CDS si sono espressi con così tanta chiarezza.
Alla fine dei conti si farà la fine di Punta Perotti! Il comune pagherà pure i danni.
Aff….o a tutti i palazzinari di questa città.