La quarta Commissione consiliare (Politica sociale), presieduta dal consigliere Luigi Bradascio (Pp) ha espresso parere favorevole a maggioranza (si dei consiglieri Galante – Ri; Romaniello – Sel; Mollica – Udc; Bradascio – Pp; Pace – Gm; Pietrantuono – Psi; Polese e Spada – Pd. Voto contrario dei consiglieri Napoli – Fi; Rosa – Lb-Fdi; Leggieri – M5s. Al momento del voto era assente il consigliere Benedetto – Cd) sul disegno di legge concernente le “Norme in materia di personale del Servizio sanitario regionale”.
Il disegno di legge si propone l’obiettivo di armonizzare alcune norme in materia di personale del Servizio sanitario regionale per consentire l’avvio di progetti strategici nel contesto della sanità regionale e per superare alcune criticità registrate per l’espletamento di attività delle aziende territoriali, in particolar modo correlati a servizi ispettivi.
In apertura di seduta, l’assessore alla Salute e Sicurezza, Flavia Franconi, ha sottolineato come “è da molto tempo che il blocco del turn over, anche se con l’intervento di alcune deroghe, determina notevoli carenze nel servizio. Si è, pertanto, ritenuto opportuno procedere ad alcune variazioni che concernono anche la presa in carico di nuovo personale per il 118 in ossequio a provvedimenti regionali e aderendo alle direttive europee sul Patto della Salute. L’obiettivo è quello di giungere ad uno stato sanitario adeguato, in virtù ed in attesa della individuazione degli standard di strutture ospedaliere complesse di cui si parlerà, anche, nella Conferenza Stato-Regioni, la cui riunione è prevista per domani. Finora – ha continuato l’Assessore – si è fatto ricorso a prestazioni aggiuntive e a personale a tempo determinato con dei costi indubbi che andranno abbattuti con il costante monitoraggio in tal senso da parte del Dipartimento circa l’operato della Aziende sanitarie locali. Indispensabile, e lo si avrà a breve – ha aggiunto – un report sull’analisi dei bisogni delle strutture della sanità lucana. Altro problema da affrontare è quello delle scuole di specializzazione, magari attraverso la convenzione con una università ed il finanziamento di borse di studio per ottemperare alla spesa legata agli specializzandi”.
Il dibattito che ne è scaturito ha visto i consiglieri affrontare diverse questioni, quali quella delle strutture complesse (Romaniello), Il servizio di 118 assicurato dai precari (Pace), il fondo per le prestazioni aggiuntive (Rosa), una analisi precisa dei bisogni ed un resoconto attento sulle vere necessità e, dunque, l’attesa dei dati certi (Napoli), la certificazione dei bisogni a prescindere dall’esatta puntualizzazione allo stato attuale (Polese e Galante), la mancanza di alcune specializzazioni e, quindi, l’ampliamento del numero degli specializzandi (Bradascio), l’esigenza di funzionalità prima dell’investitura dei ruoli e del personale e la norma finanziaria (Mollica). Alla fine il provvedimento è stato licenziato con un nuovo testo che ha visto alcune modifiche agli emendamenti proposti dai consiglieri Polese e Robortella (Pd) circa la garanzia del regolare svolgimento delle attività territoriali, il ricorso alle prestazioni aggiuntive, la deroga eventualmente richiesta dalle Asl al blocco delle assunzioni nel limite massimo del 40 per cento della spesa del personale cessato dal servizio durante l’anno precedente e solo per tale tipo di attività. La Commissione, in assenza di previsioni di norma finanziaria, ha concordato sulla necessità di acquisire dal Dipartimento alla Salute la dichiarazione che la legge “si muoverà nell’ambito degli stanziamenti già previsti in Bilancio”.
La Commissione ha, quindi, deciso di rinviare l’esame del disegno di legge su “Disposizioni per il contrasto al lavoro irregolare” che ha visto la trasmissione di una nota dell’assessore alla Formazione, Raffaele Liberali, in risposta alla richiesta del presidente della Commissione Bradascio (Pp), in merito agli emendamenti a firma del consigliere Romaniello (Sel). L’Assessore ha fatto riferimento alle argomentazioni riguardanti gli enti strumentali e le società interamente partecipate, nonché quelle controllate dalla Regione ai sensi del Codice civile, al principio di rappresentanza delle organizzazioni, agli indici di congruità.