L’intervento del 118 ha consentito nel pomeriggio di lunedì 4 agosto di evitare pericolose complicazioni per una giovane gestante di 28 anni, trasferita da Moliterno a Potenza.
Nascere in sicurezza minimizzando i rischi per la mamma e il bambino pure in assenza di un punto nascita sotto casa. Se qualche dubbio poteva ancora esserci sui protocolli messi in campo dalla Regione e dalle Aziende sanitarie per garantire le comunità della Val D’Agri all’indomani della chiusura del reparto di maternità dell’ospedale di Villa D’Agri, esso è stato fugato dal perfetto coordinamento dei soccorsi e del trasporto di emergenza, che hanno consentito ieri pomeriggio di evitare pericolose complicazioni per una giovane gestante di 28 anni di Moliterno.
La donna, alla 37esima settimana di gravidanza, aveva manifestato una imponente emorragia da placenta previa, condizione che rappresenta l’urgenza per antonomasia in ostetricia e che può portare alla morte della mamma e del bambino. Il tempestivo intervento del 118, che ha operato con un’ambulanza medicalizzata proveniente da Viggiano e con l’elicottero a Moliterno, così come codificato dalla Regione Basilicata e dalle Aziende Sanitarie, ha permesso il trasferimento in sicurezza della donna nell’ospedale San Carlo di Potenza, dove una equipe dell’unità operativa di ostetricia preventivamente allertata è intervenuta praticando il taglio cesareo e salvando mamma e figlio che godono di buona salute.
PUNTO NASCITE VILLA D’AGRI: CSAIL, ADESSO I BAMBINI LI “PORTANO” GLI ELICOTTERI…
L’assessore alla Salute Franconi venga a Villa d’Agri a raccontare alle donne in gravidanza la “storiella” che adesso i bambini li porta l’elicottero, vale a dire che sono sufficienti un’ambulanza medicalizzata proveniente da Viggiano e un’eliambulanza a Moliterno per assicurare le nascite dopo la chiusura del punto nascita del presidio Ospedaliero di Villa D’Agri.
E’ il commento del Csail – che da tempo si batte contro la chiusura del punto nascita e che per prima ha “svelato” la deliberazione di Giunta.
Intanto – aggiunge la nota affidata a Filippo Massaro – è utile capire quanto è costato tra ambulanza, volo, personale specializzato, intervento al San Carlo, il parto che dimostrerebbe la validità del modello prescelto, vale a dire nascita obbligata a Potenza ed altrettanto utile sarebbe un raffronto con il costo complessivo di un parto a Villa d’Agri.
Ricordiamo comunque l’impegno assunto dall’Assessore Franconi di venire a Villa d’Agri per illustrare personalmente il piano di riorganizzazione dell’ospedale zonale e quindi a spiegare a donne e cittadini che cosa si vuol fare degli altri servizi di ostetricia-ginecologia e pediatria perché – dice Massaro – non possiamo fidarci “sulla parola” dell’impegno dell’Asp a conservarne alcuni e tra l’altro non si capisce per quanto tempo ancora. E poi ci interessa conoscere da Franconi (ma anche da Pittella) qual è il destino affidato allo storico ospedale di Villa d’Agri che continua a perdere “pezzi” secondo una manovra di progressivo e graduale svuotamento-smantellamento di unità operative.
E’ sempre valida la richiesta del Csail della costituzione di una Commissione d’inchiesta ministeriale che appuri perché non è stato realizzato il previsto “abbinamento per pari complessità di attività delle U.U.O.O. ostetrico-ginecologiche con quelle neonatologiche/pediatriche, riconducendo a due i precedenti tre livelli assistenziali”, e di relazionare in merito alle reali criticità e disfunzioni, e relative responsabilità politiche, dell’Ospedale di Villa d’Agri.