Presentato al circolo La Scaletta “Percorrimi, corrimi per capire!”, di Antonella Pagano, alla presenza dei relatori prof.ssa Maria Concetta Santoro, dirigente scolastico del Liceo Classico di Matera e del prof. Giovanni Caserta. Il volumetto si avvale della prefazione di Licia Cardillo Di Prima e la postfazione di Gabriella Maria Pia Sammartano. La presentazione ha chiuso il ciclo della manifestazione poetica “Tre giorni di…Versi” dell’Associazione Culturale “Matera Poesia 1995”, nella quale per due sere una trentina di poeti lucani e pugliesi hanno declamato le proprie poesie inedite e alcune lette dagli attori Antonio Montemurro e Mimì Orlandi di Talìa Teatro. Presente Rosa Mastrosimone vice presidente della Regione. Ha introdotto i lavori il giornalista Filippo Radogna, dopo che l’attore Mimì Orlandi ha declamato una composizione lirica della Pagano. Radogna traccia la biografia della Pagano e spiega: “Sfugge a tutte le presentazioni per l’ecletticità e la poliedricità che la contraddistingue. Ha inventato un modello pedagogico che parte dall’arte e giunge sino alla bellezza. Il poemetto rappresenta la personalità di Antonella. E’ un inno alla gioia, alla felicità che spazia a tutto tondo nella poesia e che serve all’uomo per riappropriarsi dell’amicizia”. La preside Santoro: “Ho gustato le poesie di Antonella e invito a leggere la poesia "Raccogliere le lacrime di tute le donne…” perché riprende tutti i temi legati ai diritti delle donne e di tutte le donne sotto tutti i cieli. Nella sua poesia si coglie l’aspetto della sua scrittura che si accompagna a quella della bellezza che come culto può riportarci in linea perché il poemetto è un manifesto; è la sintesi perché in esso c’è la volontà di ritornare alla semplicità che è qualcosa di sobrio. Semplicità è osare, per ripercorrere l’altro uomo, attraversarlo e guardarlo negli occhi e nei suoi gesti quotidiani. Voglio concludere ricorrendo a questa riflessione pedagogia: attraverso la bellezza e l‘arte, recuperiamo la bellezza della vita, ritroviamo l’essere a tu per tu con l’altro e siamo autentici. La bellezza ci allontanerà dalla spazzatura, dalla bruttezza che diventa pervasiva e anche modello di vita." Il prof. Caserta parte dall’analisi della parola e viaggia per giungere al concetto di semplicità e liberarsi dall’omologazione: “La chiave di lettura è nel titolo del testo “Percorrimi corrimi per capire” la Pagano ha dato ai due versi il senso ultimo che è la chiave di lettura che risolve il suo problema, la sua esigenza, il suo messaggio. E’ una esigenza fondamentale , è la rivendicazione dell'identà. E’ carico di senso, di significato, di una identità che vuole riconquistare con la lotta che ella chiama "omologazione", un termine di origine greca che vuol dire “ragiono come gli altri”, parlo come gli altri e l’omologazione è un dato notevole oggi. La ricerca dell’identità è la liberazione dall’omologazione . Il discorrere significa uscire dall’Omologazione e significa distinguersi dall’altro” Il professore disquisisce e aggiunge: “Il dialogo è una forma di liberazione dell’omologazione. Lei gioca non so se consapevolmente o inconsapevolmente sull’Omo con l’H o senza H quindi omologazione è il parlare con l’altro, con l’uomo. Lei deve trovare l’Omo con l’H: il passaggio fondamentale è la semplicità e chi è semplice è veramente audace. La semplicità comporta anche l’umiltà. Se siamo semplici possiamo colloquiare, parlare insieme e per evitare qualunque ambiguità il colloquio non è solo uno scambio di parole ma anche contatto concreto che significa stare veramente insieme, parlarsi, guardarsi negli occhi. C’è bisogno dell’amore che nel dialetto materano è confuso con la parola "sapore". Il "sapore" significa conoscenza. L’amore è quindi conoscenza. Il sapore così inteso è capirsi che significa entrare dentro l'anima delle cose. Il dialogo non basta, bisogna percorrersi e la parola percorrere da Antonella è usata otto volte”.
Antonella Pagano spiega come arriva al poemetto e perché Percorrimi: “Faccio molta poesia del “territorio” inteso come territorio fisico che percorro e soprattutto che coltivo alacremente. Questa poesia come tutte le metafore poetiche della Pagano diventano vere opere d’arte. E così che vince a Barcellona “La ciudad en un libre” , viene premiata a Roma alla raffinatissima Biblioteca Casanatense e conquista il Florileggìo con annesso libro “Defloralia” nella magnifica Villa Fidelia in Spello (la villa dove andò sposa Mafalda di Savoia).
I territori dell’anima- prosegue Pagano- sono raccontati con la poesia d’amore , con la floreal-politique, la denuncia sociale passata sempre al crogiuolo della fauna, della flora, dei colori, dei sapori e dei silenzi della terra lucana che le scorre nelle vene. C'è un invito a percorrerla attraverso un poema fortemente simbolico e significativo per condividere l’anelito verso la bellezza e verso l’autenticità della persona. La Bellezza per la Pagano è trina; se autentica racchiude il vero e il bene”.
La Mastrosimone nel suo intervento ha tenuto a sottolineare la straordinaria composizione dell’evento romano della Pagano al Palazzo Venezia e della peculiarità della serata materana dove ha trovato esaltazione la parola poetica più intima della Pagano. Prendendo spunto da questo ha esortato tutti i poeti a fare altrettanto mentre, dal canto suo, sarà felice di assicurare l’intervento e la collaborazione istituzionale in un progetto che la Pagano provvederà a stilare. L'autrice materana, infatti, in una sua esternazione aveva già chiesto che i “Tre giorni di…Versi” diventino il festival della Poesia, affinchè possa essere riconosciuto come uno deo maggiori Festival italiani.
La sua “Tenda dell’abbraccio” diviene luogo simbolico per proteggere tutti i bambini soli e violati del mondo. L’ha voluta don Fortunato Di Noto che ha appena siglato un protocollo d’intesa contro la pedofilia alle Nazioni Unite con 40 Paesi del mondo. A fine evento il presidente dell’Associazione “Matera Poesia 1995” ha conseguanto una targa al prof. Caserta e al prof. Zagara e alla preside Santoro.