La campagna olivicola 2014/2015 si presenta alquanto negativa. Dai sopralluoghi e dal lavoro di monitoraggio effettuato dai tecnici dell’Assoprol Basilicata si evidenzia come nella provincia di Matera, e principalmente nella zona della collina materana che va dalla città di Matera a Montescaglioso, Miglionico, Pomarico, Ferrandina, Salandra, Stigliano, Aliano, Scanzano Jonico, Policoro, Pisticci, Montalbano, Nova Siri, si rileva una scarsissima produzione di olive.
Tale situazione ha interessato le diverse varietà olivicole presenti sul territorio: Maiatica, Leccino, Ogliarola, Coratina, Frantoio.
Dopo un inverno anomalo, tra i più caldi degli ultimi due secoli, anche la primavera ha manifestato in tutte le forme la sua tipica instabilità stagionale. Pertanto, in questa prima parte dell’anno, oltre alle temperature anche le piogge hanno contribuito fortemente a renderlo anomalo.
Come si evince dai dati ufficiali dei bollettini meteorologici dell’Alsia, nella collina materana la quantità di piogge nel periodo aprile/giugno 2014 sono state nettamente superiori ai valori medi stagionali del 10%, e dall’analisi dei bollettini si evince come si è avuta la massima concentrazione di precipitazioni nella fase di mignolatura e allegagione.
Per il Presidente sezionale della Coldiretti di Ferrandina Agostino Pellegrini “Nonostante ci fosse stata una buona fioritura, si è verificata una scarsissima allegagione, con conseguenze negative sulla produzione. Quasi sicuramente non dovrebbe trattarsi di una patologia di origine parassitaria, ma probabilmente di conseguenze di squilibri fisiologici legati a particolari condizioni meteo in fase di fioritura – allegagione”.
Secondo il Presidente di Assoprol, nonché Presidente Regionale della Coldiretti di Basilicata Piergiorgio Quarto “le prime settimane del mese di giugno sono state caratterizzate da elevata piovosità, elevata umidità, sensibili escursioni termiche, fattori che molto probabilmente potrebbero essere la causa della scarsa allegagione. Dall’analisi dei campi monitorati e dalle informazioni assunte in loco, si può, in linea di massima, quantificare la perdita di produzione in circa 35-40% nella zona di Matera, 35-40% in agro di Miglionico e Pomarico, 50-60% in agro di Ferrandina, Stigliano ed Aliano”.
Ago 07