Il Segretario Generale Cgil Basilicata Enzo Iacovino commenta i dati diffusi dal Cresme, l’istituto di ricerca specializzato nel settore dell’edilizia, che ipotizzano l’uscita dalla crisi del settore edile 2014, dopo una caduta dei lavori di oltre sette anni.
Di seguito la nota integrale.
Secondo il Cresme, l’istituto di ricerca specializzato nel settore dell’edilizia, si può intravedere l’uscita dalla crisi del settore edile nel 2014, dopo una caduta dei lavori durata sette anni.
A spingere il settore fuori dal tunnel non sarebbero i potenziali effetti del decreto “Sblocca Italia” di fine agosto, che da quello che possiamo intuire sembra proiettarsi con risorse e norme oltre il 2014.
La ripresa arriva semmai da politiche avviate da tempo che producono effetti robusti: in particolare , i bonus fiscali della ristrutturazione del 50% sulla casa e del 65% per il risparmio energetico , il bonus sull’acquisto dei mobili e l’accelerazione dei pagamenti della pubblica amministrazione.
Infatti il Cresme, ha stilato un rapporto per la Camera dei deputati, ha quantificato il peso crescente dei lavori agevolati per la casa, che puntano per l’anno 2014 verso i 33 miliardi ( IVA compresa) e valgono il 2% del Pil.
Un altro elemento di conferma dei segnali , che rafforza questa la convinzione, della ripresa è la pubblicazione di bandi di gara da parte delle stazioni appaltanti; nel periodo gennaio-giugno la crescita è stata del 26,7 % in termini di numeri di bandi e del 73,4 % in termini di investimenti.
Questo ovviamente non significa che avremo un immediata spesa di cassa sulle opere pubbliche, ma il segnale importante è che le amministrazioni, soprattutto quelle locali, abbiamo ricominciato a mettere in gara i progetti.
Il convincimento è che l’accelerazione dei pagamenti arretrati, in tante amministrazioni locali, abbia fatto da elemento stimolatore e quindi fatto saltare il tappo che aveva paralizzato il settore per tanto tempo. Se il ragionamento ha questo esito, certamente l’accelerazione dei pagamenti della pubblica amministrazione dovrebbe rafforzare la ripresa.
Un altro segnale positivo è strettamente congiunturale e arriva dall’aumento delle vendite delle macchine per l’edilizia. E’ uno dei classici indicatori congiunturale anticipatore della ripresa del ciclo dell’edilizia, anche se è possibile che abbia contribuito molto i bandi per l’acquisto di attrezzature più efficienti e sicure da parte dell’INAIL; le imprese , tuttavia, investono in nuovi macchinari perché aumentano gli ordinativi e anche la fiducia in una ripresa ravvicinata del settore.
Il dato positivo in assoluto è venuto dai bonus fiscali con una crescita del 23,7% nel primo trimestre 2014 rispetto al primo trimestre 2013 di un altro 9,8% nel secondo trimestre 2014.
Quindi, il dato sui bonus fiscali ci dice che si sono attività , come quella del recupero, che già sono ripartite e che conquistano sempre più terreno sul mercato edilizio complessivo.
Il governo dovrebbe fare una politica per consolidare e rafforzare questi segnali positivi, perché la crisi che stiamo vivendo non è congiunturale, ma strutturale: nulla sarà più come prima.
I dati negativi divulgati dall’Istat sul PIL dell’Italia che continua ad essere ancora in recessione tecnica e mettono in discussione una serie di politiche economiche del Governo che non hanno funzionato, deve farci riflettere ed avere un atteggiamento positivo verso tutte quelle norme che danno dei segnali positivi ad un settore messo in ginocchio dalla crisi
Il Segretario Generale Cgil Basilicata Enzo Iacovino