Riceviamo e pubblichiamo una nota di Tavolo Verde che annuncia una manifestazione nella giornata di domenica 10 agosto a Marconia per la difesa e messa in sicurezza territorio e il rilancio dell’agricoltura.
Noi del Tavolo Verde Basilicata siamo uomini e donne, giovani e meno giovani, che a diverso titolo ci dedichiamo all’attività agricola perché crediamo innanzitutto nel valore del lavoro, dell’impresa e nella tutela dell’ambiente.
Contribuiamo a creare ricchezza per il Paese e per il territorio, nonostante la scarsa attenzione degli Enti locali, della Regione e del Governo nazionale. Stiamo pagando, sulla nostra pelle, una vera e propria espropriazione anche per effetto della crisi economica generale. Continuiamo a subire balzelli, tasse, imposizioni fiscali di ogni genere ed ingiustizie. Siamo stati colpiti da EVENTI ALLUVIONALI ECCEZIONALI che hanno inferto un altro colpo alle aziende e al territorio con danni che superano i 50 milioni di Euro.
E’ in atto un processo di abbandono di molte aziende agricole e un preoccupante degrado del paesaggio agrario e urbano.
Stiamo assistendo giorno dopo giorno ad un impoverimento dell’economia reale; ad un aumento della disoccupazione per il fallimento di molte aziende . La produzione agricola è calata del 40-50%. Il disagio sociale ha raggiunto livelli insostenibili. La microcriminalità, che è anche una conseguenza diretta del disagio e della disoccupazione, si sta sempre più diffondendo sia nei centri abitati che nelle campagne.
La questione della TECNOPARCO-Val Basento, poi, con i suoi effetti inquinanti e devastanti sia sull’ambiente che sull’immagine della Basilicata pulita, ospitale ed accogliente sta mettendo a dura prova le comunità limitrofe, le attività turistiche ed agricole.
Di fronte ad un quadro così grave che tocca direttamente gli interessi di ogni cittadino e la coscienza di ognuno di noi, nessuno può sentirsi più estraneo ed indifferente; si va man mano affievolendo il rapporto tra istituzioni e cittadini e diventa sempre più preoccupante il divario fra amministrati e amministratori; DI FATTO CI SENTIAMO SEMPRE PIÙ MAL GOVERNATI E SEMPRE MENO RAPPRESENTATI.
L’esempio tangibile è l’ABBANDONO DEL TERRITORIO: a distanza di circa un anno dagli eventi alluvionali, si colgono ancora i segni della DISTRUZIONE di intere aree del PAESAGGIO AGRARIO. Per la viabilità ,ad oggi, nulla si è fatto per riabilitarla al traffico per cui molte comunità vivono la condizione dell’isolamento con pesanti conseguenze anche sulla movimentazione delle produzioni. Nulla si è fatto per la sistemazione della rete idraulico-agraria fortemente compromessa dagli eventi calamitosi.
Al momento non ci sono risposte concrete per tutti quei cittadini, imprese commerciali, artigiane e agricole che sono state danneggiate dagli eventi alluvionali perdendo beni strumentali, attrezzature, scorte vive e scorte morte oltre ai danni alle strutture e ai miglioramenti fondiari.
Il Consorzio di Bonifica Bradano e Metaponto continua ad imbrogliare gli utenti perché non offre servizi e impone tributi e canoni non dovuti sottraendo ai produttori agricoli il valore di sacrifici e del lavoro impoverendo ulteriormente le aziende e depauperando il territorio. E’ una VERGOGNA!
Non ci sono iniziative incoraggianti per aprire una nuova pagina sulla sistemazione dei terreni demaniali riconoscendo a circa 300 famiglie residenti il diritto reale di un bene che non è proprietà del Comune ma che l’Ente continua a gestire come se fosse un patrimonio, impedendo la crescita e lo sviluppo del territorio, creando sfiducia nell’ambito delle popolazioni interessate.
Non ci sono misure straordinarie per sospendere o alleggerire la pressione fiscale e impositiva da parte del Comune, della Regione e del Governo per tutti quei cittadini che ancora vivono drammaticamente le conseguenze dell’alluvione. Stiamo subendo invece una sorta di accanimento da parte di Enti e Istituzioni finalizzato al recupero anche di crediti non dovuti con procedure di tipo forzoso; In questo l’Amministrazione Comunale di Pisticci purtroppo è all’avanguardia.
Non si scorgono segnali per rilanciare la ripresa economica, lo sviluppo e l’occupazione; Così come non si scorgono segnali per rinsaldare il rapporto tra cittadini ed istituzioni.