L’istituzione del Reddito minimo di inserimento e la proroga del Copes sono misure che rispondono alla nostra sollecitazione di avviare uno sviluppo “cattosostenibile” che racchiude valori di autentica solidarietà, la forte domanda di riforme moderne e al tempo stesso in armonia con la dottrina sociale della Chiesa, che ha oltre un secolo di vita. E’ quanto sostiene il segretario regionale della DC-Libertas Giuseppe Potenza dando atto al Governatore Pittella di aver tenuto fede all’impegno nei confronti degli ultimi e dei penultimi. E’ il caso di ricordare l’iniziativa promossa dalla Caritas e dalle Acl per costituire un livello essenziale delle prestazioni ai sensi dell’art 117 della
Costituzione ed è il primo inserito nelle politiche sociali del nostro paese.
Il principio guida è quello di cittadinanza, secondo il quale viene assicurato a tutti il diritto di essere protetti contro il rischio di povertà assoluta.
Condividiamo inoltre la volontà di utilizzare per finanziare queste misure le royalties del petrolio mettendo fine alla card carburante che è stata riattivata ancora dal Governo nonostante la richiesta del Governatore di non disperdere risorse cospicue in questo modo. Siamo convinti che sia diffuso tra gli automobilisti lucani questo atteggiamento anche dopo l’annuncio dello sblocco di due nuove ricariche della card. Come reperire le risorse necessarie? La metodologia dovrebbe articolarsi in tre passaggi. Primo, si definiscono i criteri di accettabilità, cioè quelli che secondo noi ogni ipotesi di finanziamento deve rispettare – nel loro insieme – per poter essere giudicata utilizzabile. Sono:
‐la concretezza (le opzioni devono essere misurabili), ‐l’equità (devono favorire le fasce di popolazione con redditi più bassi) ‐l’efficienza (devono interferire il meno possibile con il funzionamento del mercato e, se del caso, correggere le inefficienze del mercato stesso).
Secondo, s’individua un mix di misure di riduzione e/o riordino della spesa
pubblica e di incrementi di imposizione fiscale che rispettano tali criteri e sui
quali si ritiene possibile intervenire. Di ognuna delle possibili fonti di finanziamento si quantificano la minore spesa o il maggior gettito che ne potrebbe derivare e l’impatto redistributivo atteso. Questo secondo passaggio è finalizzato ad individuare un insieme di possibili misure di finanziamento per un ammontare di risorse superiore al necessario.
Il terzo e ultimo passaggio consiste nella scelta di quali fonti privilegiare, tra quelle individuate, per finanziare la misura: la decisione non può che spettare al livello politico.
E’ pertanto possibile trovare gli stanziamenti necessari, ed è possibile farlo nel rispetto di quei principi di giustizia sociale e sostegno allo sviluppo economico che
riteniamo non negoziabili.
E’ il messaggio “ri-sollevarsi” – conclude Potenza – che ci piace di più di tutti gli altri lanciati da Pittella sopratutto perchè è un messaggio di speranza in una situazione di grave scoramento come dimostra la tragica vicenda della famiglia di San Fele che segue il suicidio dell’imprenditore di Tito.