C’è già chi non trova posto a Ferragosto per il tradizionale pranzo in una delle circa 200 strutture agrituristiche lucane. Ma non è certamente sufficiente il “tutto esaurito” per quasi tutta la settimana di Ferragosto a risollevare le sorti dell’agriturismo della nostra regione che, dopo il vero “boom” degli anni scorsi, sta attraversando una crisi con segnali da non sottovalutare. A sostenerlo è Turismo Verde, l’agenzia agrituristica della Cia lucana. Da un primo monitoraggio emerge una situazione che vede una diminuzione tra il 7 e il 12% di pernottamenti-soggiorno e la riduzione delle giornate trascorse nelle aziende, persino al di sotto dei tre giorni pro-capite. Gli Italiani prenotano con pochi giorni di anticipo addirittura ‘last second’ rispetto al periodo del soggiorno, che è sempre più breve, limitano le spese all’indispensabile, la crisi si avverte ancora, ma non rinunciano ai pranzi o cene in fattoria. E a luglio il turismo rurale ha risentito meno di quello balneare il calo di presenze. Tutto questo significa che, a fronte di nuovi imprenditori che vorrebbero intraprendere questa attività, la più generale crisi dell’agricoltura e del turismo – evidenzia Turismo Verde – ha raggiunto anche l’agriturismo, non solo con una contrazione della presenza di ospiti, ma anche con il blocco, e in molti casi la chiusura, di molte imprese agrituristiche. I soggiorni in agriturismo, secondo le rilevazioni di Turismo Verde, tendono ad accorciarsi, privilegiando maggiormente i fine settimana, e periodi brevi. Per altro verso, l’ospite, sempre più esigente, non si contenta di dormire e mangiare, ma chiede di poter svolgere attività fisica, di conoscere il territorio, di fruire complessivamente di tutte le opportunità che una vacanza in agriturismo può offrire. Ed ecco che gli imprenditori più sensibili, in molti casi giovani e donne, si sono organizzati per dare risposte più complete ad una domanda di turismo più sofisticata che, inizialmente appannaggio degli ospiti stranieri, sta sempre più caratterizzando anche la richiesta dei cittadini italiani. Per Turismo Verde quello attuale è, dunque, un momento di difficoltà nella naturale crescita del settore, che, tuttavia, dischiude grandi opportunità che però devono esser governate da nuove regole e richiedono anche l’adozione di codici di autoregolamentazione, per far emergere la qualità.
Turismo Verde-Cia traccia un identikit dell’agriturista “tipo”: età media compresa tra i 30 e i 45 anni, ama la natura e ha a cuore le tematiche ambientali e sociali, ma è anche un buongustaio sempre alla ricerca di piatti tipici locali e con una propensione forte verso il biologico. Più in generale, secondo una recente indagine della Cia, la scelta di fare le vacanze in agriturismo è dettata principalmente dal desiderio di stare a contatto con la natura (48 per cento), di riposarsi in assoluto relax e tranquillità (23 per cento), di gustare la cucina tradizionale e le specialità enogastronomiche locali (19 per cento), di avere vicino luoghi che hanno attrattive culturali o religiose (10 per cento). In più, dall’indagine viene fuori che la scelta agrituristica ha un altro dei suoi punti di forza nell’accoglienza “familiare” dell’azienda, che è preferita al rapporto impersonale tipico degli alberghi.
“La necessità di ottimizzare il rapporto qualità-prezzo premia gli agriturismi -continua Turismo Verde-Cia-. C’è il relax della campagna ma non troppo lontano dal centro urbano, la possibilità di soggiornare, risparmiando, vicino alla località di mare o alla città d’arte, c’è il fondamentale aspetto enogastronomico, con una ristorazione attenta alla stagionalità dei prodotti e menù legati al territorio e alle tradizioni locali. Senza contare che le strutture agrituristiche -continua Turismo Verde-Cia- offrono sempre più servizi: non solo natura ed escursionismo, ma fattorie sportive, birdwatching e aree benessere attrezzate, passeggiate guidate a cavallo o in bicicletta. E poi corsi per preparare impacchi cosmetici naturali per la cura del corpo, corsi di cucina, attività di svago per i bambini con la possibilità di partecipare alla vita agricola dell’azienda”.
Ago 11