Strade deserte e saracinesche abbassate d’agosto? Una cartolina che ormai appartiene al passato. Sono sempre meno, infatti, i pubblici esercizi ed i negozi italiani che chiudono per le ferie estive, e nel 2014 stimiamo che almeno un’impresa su due rimarrà aperta per tutto il mese di agosto. Le eventuali chiusure si limiteranno al weekend di Ferragosto, con l’esclusione delle località turistiche.
Il dato delle aperture d’agosto è una media per tutto il territorio nazionale, anche se si registrano picchi a seconda delle località e della tipologia di impresa.
“Incertezze economiche e meteo – spiega Confesercenti – hanno rallentato l’esodo dalla città, e le imprese commerciali si sono adeguate nella speranza di recuperare un po’ di vendite. Sono le motivazioni economiche, infatti, a pesare più di tutti: secondo le nostre stime, nei primi 6 mesi del 2014 abbiamo perso circa 1,7 miliardi di consumi, cui si aggiunge la scomparsa – nello stesso periodo – di oltre 20mila attività nel commercio e nel turismo. Si rimane aperti d’estate, dunque, per non chiudere per sempre in autunno, quando assisteremo a un diluvio di balzelli, a partire da Tari e Tasi, che potrebbero trasformarsi in una vera e propria stangata per le imprese”.
“Occorre prendere atto con preoccupazione che alcuni trend rischiano di assumere un carattere strutturale– sostiene Prospero Cassino, presidente Confesercenti –e ciò riguarda sia la consistenza dell’offerta con la flessione del numero di imprese, sia l’andamento in calo delle vendite al dettaglio.
Il mercato si sta quindi riposizionando in un quadro di stagnazione dell’economia, ma a livelli sensibilmente più bassi rispetto a quelli pre-crisi.
Non bisogna però in alcun modo rassegnarsi a questa situazione – prosegue Cassino – ma perseguire una strategia di riforme strutturali che incidano nei fondamentali dell’economia e nella competitività del sistema Paese e che in particolare riguardino una riduzione significativa della pressione fiscale, della spesa pubblica e della burocrazia, se vogliamo veramente ridare capacità di investimento alle imprese, rilanciare la domanda interna e attivare la ripresa economica”.
Ago 12