“E’ il Rapporto Eurispes sulla spesa da parte delle Regioni dei fondi Ue 2007-2013 che segnala come anche la “virtuosa” Basilicata ha ancora molto cammino da percorrere per non sprecare risorse significative, invitandoci ad evitare di archiviare, troppo in fretta e magari sotto la calura ferragostiana, il recente confronto avvenuto in Consiglio in occasione della sessione comunitaria”. A sostenerlo è il capogruppo di Forza Italia Michele Napoli per il quale “oltre al pericolo di sottovalutare la scadenza del 31 dicembre 2015 per spendere tutto, che da noi significa 146 milioni di euro (ce lo ricorda l’Eurispes) dei fondi Fears e Fse, non riscontro ancora nella maggioranza di centrosinistra l’indispensabile consapevolezza circa la necessità di cambiare registro per il sessennio 2014-2020, a partire da quello che è il presupposto del cambiamento autentico ovvero il superamento della spesa improduttiva”.
Per Napoli “è utile riflettere sulla tendenza di spesa relativa alla programmazione 2007-2013 – che ha attribuito alla Basilicata un miliardo e 74 milioni di euro, (752 milioni da FESR e 322 dall’FSE) – e rispondere ad alcuni interrogativi: come mai la Regione Basilicata era tra le Regioni dell’Obiettivo 1 e tale è oggi nonostante la consistenza di queste risorse e questa capacità di spesa, con limiti specie per l’Asse 5 (sistemi urbani)? Perché abbiamo perso in termini di PIL il 13,6% rispetto alla perdita fatta registrare a livello nazionale che è dell’8,6% (fonte Prometeia) ?. E perché da noi gli investimenti si sono contratti del 24,2%, quando a livello nazionale la percentuale in termini di contrattazione si è arrestata al 19,5%?. Questi interrogativi – ha continuato il capogruppo di Forza Italia – ci inducono a chiedere cos’è che non ha funzionato e perché la Basilicata nel panorama della spesa delle Regioni italiane è un “paradosso” nel rapporto spesa-indicatori socio-economici. Per questo, insisto: importante non sarà quanto si spende, ma come si spende. E’ in questa direzione, dobbiamo avvalerci della istituita Agenzia nazionale di gestione dei fondi europei, che avrà il compito di coadiuvare le Regioni nella spendita delle risorse europee ed agire in via sostitutiva, surrogandosi alle Regioni in caso di difficoltà nella capacità di spesa, possibilmente in termini di qualità. Inoltre, non si finga di non sapere che ieri la Consip ha pubblicato la gara per la fornitura di servizi professionali di assistenza alle amministrazioni ed in particolare alle Regioni titolari di programmi finanziati dall’Ue e che da noi ha il significato di mettere fine all’attività di agenzie-società interinali e alle famigerate long list.
E allora, la vera grande svolta – ha aggiunto Napoli – dovrà essere quella di badare alla qualità della spesa. Importante non sarà quanto si spende, ma come si spende, indirizzando le risorse al miglioramento della capacità amministrativa degli enti locali, alla ricerca, innovazioni, queste, utili ad innalzare la qualità della spesa, invisa invece da coloro i quali, e dobbiamo in qualche maniera evitare che prendano il sopravvento, mirano a difendere rendite di posizione e che parlano di nuovo centralismo lesivo delle prerogative regionali.
Insomma si tratta di un cammino complesso, di una sfida importante, che però abbiamo il dovere, direi l’obbligo, di vincere: ce lo chiedono le famiglie in difficoltà, ce lo chiedono i giovani che sono privi di certezze sul futuro, ma anche le imprese che sono ancora in campo e che rischiano di chiudere”.