In corso di sottoscrizione un protocollo di intesa tra APT e Comune di Tolve per la valorizzazione del Santuario di San Rocco
Sono più di cento, in Basilicata, le chiese dedicate a San Rocco e oltre quaranta i comuni che lo celebrano come Santo Patrono e compatrono. Fulcro del culto in onore del Santo di Montpellier è la comunità di Tolve, che ogni anno, nei giorni 15, 16 e 17 agosto, è meta di un pellegrinaggio che raduna fedeli provenienti dalla stessa Basilicata, ma anche da Puglia e Campania.
Proprio puntando sul valore che la città di Tolve assume in relazione alla figura del Santo Taumaturgo è in corso di sottoscrizione un protocollo d’intesa tra l’APT Basilicata e il comune di Tolve per la valorizzazione del Santuario, nell’ambito del Progetto “Basilicata Sacra”, finalizzato a promuovere i luoghi della spiritualità lucana in un panorama sempre più ampio.
“Dallo scorso anno quello di Tolve è Santuario diocesano – ricorda don Enzo Fiore, parroco e rettore – un passo importante che ne amplifica il protagonismo, prima ristretto alla sola comunità di Tolve, oggi esteso anche al contesto regionale ed extra regionale”.
Non solo devozione e fede, ma anche accoglienza e senso di comunità alimentano i giorni dedicati al Santo. “Da alcuni anni – riprende don Enzo – abbiamo dato vita ai ‘percorsi rocchiani’ attraverso il recupero di antiche strade che un tempo conducevano a Tolve dalle comunità limitrofe al territorio lucano, intensificando così il valore del camminare a piedi per raggiungere la meta”.
Quest’anno alcune novità contraddistinguono le festività in onore di San Rocco come l’arrivo in Basilicata per la prima volta del cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei santi, il quale benedirà la “lampada del pellegrino” dell’artista lucano Amedeo Brogli, che ogni anno sarà alimentata da uno dei comuni che raggiungono il santuario nei giorni della festa”. La sera del 16 andrà poi in scena il musical “Forza venite gente” legato alla figura di San Francesco interpretato dal maestro Michele Ponticelli. Quest’anno “abbiamo deciso di puntare su momenti importanti non solo per la nostra comunità ma anche per quelle di provenienza dei pellegrini per il significato che queste conferiscono alla nostra realtà. Ad esempio – spiega il sacerdote – molte spostano le date in programma nei loro comuni per evitare che coincidano con le nostre celebrazioni”. C’è una realtà che affianca le attività del Santuario, quella dell’Associazione Amici del Pellegrino “la quale – dice il presidente Michele Iannuzzi – racchiude i valori legati alla spiritualità di San Rocco, a partire dall’accoglienza ai tanti pellegrini – circa settantamila ogni anno – cui offriamo gratuitamente un luogo di riparo per venire incontro a tutte le loro esigenze”.
L’amore incondizionato per San Rocco, “sebbene non sia arrivato mai al sud – spiega Michele Iannuzzi – deriva dalla sua identificazione non solo nel pellegrino, ma anche in un compagno di viaggio”. L’affetto che lega i fedeli al Santo Taumaturgo deriva anche dall’iconografia che lo caratterizza perché, “toccato nella carne, mostra la sua ferita, si accompagna ad un cane, animale solo oggi con una relazione domestica, ma in passato associato alla strada e destinato a stare davanti alle porte – evidenzia il presidente dell’associazione. Per poi aggiungere: “Anche questo ha contribuito alla sua canonizzazione a ‘furor di popolo’”.
Durante il pellegrinaggio, dopo la visita al Santuario, tappa fissa è la visita agli ex voto “attraverso cui si riannodano i rapporti di una devozione familiare che si protrae nel tempo” – commenta Iannunzzi. “Gli ex voto, come un libro, raccontano le tante storie e le infinite vite dei devoti. Non ci sono episodi particolari, perché ogni pellegrino porta con sé un’esperienza e una sofferenza uniche per cui chiede al Signore, attraverso l’intercessione di San Rocco, una guarigione fisica o spirituale. Queste storie – conclude Michele Iannuzzi – offrono qualcosa anche a noi che le accogliamo”.