Nessuna delusione: il tour ferragostiano del Premier Renzi, attraverso alcune significative e simboliche città del Sud, non poteva concludersi come è iniziato alla vigilia, vale a dire ancora parole e promesse. E’ il commento del capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Michele Napoli che aggiunge: nessun rammarico dunque per aver saltato la Basilicata. Da Renzi siamo sempre in attesa di conoscere il suo atteggiamento in riferimento al ddl sulle royalties del petrolio fuori dal Patto di Stabilità che, grazie all’emendamento da me proposto e fatto proprio dal consiglio regionale, ha sancito un principio: le royalties devono essere destinate esclusivamente per spese di investimento e mai più per fare fronte alla spesa corrente e, ancor peggio, a quella improduttiva. E’ in fondo la strategia che come Forza Italia chiediamo al Governo Renzi dall’atto del suo insediamento e che si può sintetizzare nello sfidare l’Europa sul tetto del 3% in maniera concreta, portando a Bruxelles un progetto di investimenti produttivi per la crescita e l’occupazione al Sud. Il premier abbia il coraggio di tagliare la spesa pubblica improduttiva. E ancora: tagli anche alle tasse, con la fiscalità di vantaggio, e alla burocrazia, con il disboscamento delle regole. Da questo dovrebbe cominciare il premier per colmare il divario Nord-Sud all’indomani del suo tour nel meridione.
Il Nord – dice Napoli – ha bisogno del Sud (e non solo viceversa), il superamento dell’Italia a due o più velocità è condizione necessaria per affrontare e vincere una sfida epocale. Il governo Renzi punti a normalizzare un Mezzogiorno troppo spesso depredato, sovente lusingato, quasi mai valorizzato. Il tessuto produttivo del Mezzogiorno deve avere tutti gli strumenti necessari per fare rete, per competere, a partire da una infrastrutturazione adeguata. Fare impresa, come sanno bene gli imprenditori lucani, al Sud, è oltremodo faticoso e antieconomico, per la distanza dai mercati europei ed esteri, per la debolezza di quelli locali, per una tassazione esagerata che strozza le pmi. Lo ribadiamo: serve una programmazione vera e non fantasma – aggiunge- che punti al potenziamento delle reti viarie, ferroviarie, aeroportuali, della logistica che sono la “palla al piede” del mancato sviluppo turistico, a meno che non vogliamo accontentarci del solito pienone di Ferragosto. Quanto a Pittella – conclude Napoli – non segua l’esempio di Renzi, quello delle belle parole e degli impegni sempre rinviati, questa volta all’autunno, nella speranza che i suoi amici del Pd e alleati del centrosinistra non si mettano di traverso.
Ago 16