Nell’agosto delle sagre all’insegna della tipicità dei prodotti lucani Cia e Copagri hanno voluto a Tricarico “Agricoltura in piazza” per rinnovare, nella patria della suinicoltura lucana, la necessità di rafforzare la filiera suinicola e intorno ad essa promuovere le produzioni locali. Tra le idee innovative quella della “Strada dei salumi lucani”, che oltre ad essere un originale itinerario enogastronomico rurale, è anche una strada nel tempo alla ricerca di tradizioni antichissime, visto che già i romani riconoscevano la qualità dei salumi della nostra regione e di riscoperta di antiche tradizioni di cui le maschere tricaricesi sono l’esempio più noto e con il Raduno internazionale hanno avuto una rilevante opportunità di attrazione turistica. L’idea è di promuovere incontri-assaggi presso i produttori suinicoli con punti di ristoro che presentano il meglio dell’alimentare tricaricese e il vino locale.
Oltre 100mila capi allevati in 3500-4000 aziende, per i tre/quarti a conduzione familiare e con una trentina di aziende-allevamenti organizzati attraversa “filiera”, una “nicchia” di razze autoctone tra cui il suino nero che comunque non superano il migliaio di capi: sono questi i numeri principali della suinicoltura lucana al centro del Progetto di cui si è discusso alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura Michele Ottati che ha anticipato alcune misure specifiche del nuovo Psr 2014-2020.
Paolo Carbone della Cia ha evidenziato che il progetto al quale lavora da tempo la confederazione, in sintonia con gli allevatori del Medio Basento-Collina Materana, è legato ad un modello specifico agro-alimentare che prevede la realizzazione di un sistema di imprese a rete (dall’allevamento, alla traformazione-stagionatura, alla commercializzazione e ristorazione).
Un progetto importante riguarda i salumi della Media Valle del Basento e prevede la creazione di una filiera di salumi prodotti con suini allevati allo stato semibrado da un’associazione di produttori con sede a Tricarico. E’ dunque necessario con il nuovo Psr 2014-2020 – ha detto Carbone – favorire soluzioni e investimenti in grado di coniugare vocazionalità dei nostri territori, propensioni produttive, risorse naturali, sorretta da una coerente azione progettuale capace di fornire un reale impulso ad alcuni importanti comparti produttivi, tra cui quello zootecnico, che a nostro parere più di altri è in grado di irrobustire la nostra economia agricola, agevolare lo sviluppo e rafforzare i sistemi produttivi locali, esaltare l’origine e il legame delle nostre produzioni con la nostra terra, costruire filiere produttive tipiche/locali. Questo percorso –ha affermato il dirigente della Cia- rappresenta una grande e unica opportunità che la Basilicata e le organizzazioni agricole devono saper cogliere e contestualizzare e radicare nella nostra Regione anche attraverso uno specifico ddl di tutela e valorizzazione in zootecnia delle razze autoctone”.
In tale ottica, la Cia sollecita una verifica urgente del ‘Piano di impegni esecutivi per il Piano di settore suinicolo’ sottoscritto da tutta la filiera e disatteso in molti punti importanti dall’industria di macellazione. “Di pari passo con la valorizzazione del ‘Suino nero lucano’ -spiega Carbone della Cia – ci sono una serie di azioni per il rilancio del comparto tra cui la proposta della “Strada dei salumi lucani”.
Ago 18