L’iniziativa del neo segretario regionale del Pd Luongo di promuovere una nuova stagione di ascolto dei soggetti sociali ed istituzionali operanti nel comprensorio della Val d’Agri è sicuramente positiva. Vorremmo però che prima ascoltasse noi e tutti i partiti della maggioranza di centrosinistra per definire, in un’unica e condivisa strategia, concordata con il Presidente Pittella che, non dimentichiamolo, è il garante esecutore della stessa strategia, un’azione comune ai vari livelli: politico, istituzionale, di concertazione sociale e di coinvolgimento della società civile della Val d’Agri come dell’intera regione. E’ quanto sostiene Maria Luisa Cantisani, segretaria regionale di Italia dei Valori. Sulla riforma del titolo V la nostra posizione è netta e muove dalla necessità di non sottovalutare gli effetti devastanti di un tentativo di rafforzare il centralismo statale. In questo scenario il disegno della Fondazione Agnelli di riduzione-accorpamento delle Regione – dice la segreteria di IdV – potrebbe essere rispolverato. Questo, purtroppo, è un capitolo sfortunato per la Basilicata, aperto nel 2001 solo peggiorato nel tempo, tenuto conto che una riforma del titolo V che, dl 2001 che è stata concepita, avviata e realizzata, non ha saputo ridurre la pressione fiscale da parte dello Stato, ma ha addirittura raddoppiato Irpef e Irap da parte della Regione Basilicata a danno delle imprese locali, già in affanno di competitività.
Per Italia dei Valori i due ostacoli che dovranno essere rimossi sono principalmente competenze e costi. Per superare il meccanismo delle funzioni concorrenti che ha moltiplicato i poteri di veto e le battaglie in Corte Costituzionale – aggiunge Cantisani – è ragionevole e direi opportuno che si definiscano una volta per tutte ed in maniera chiara le competenze dello Stato e quelle delle Regioni. Dunque nessuna paura a rivedere l’art. 117 della Costituzione: ci sono 21 materie di competenza concorrente fra Stato e Regione. Invito in proposito a guardare l’elenco delle sentenze della Consulta dal 2002 ad oggi che ha affrontato circa 1.700 conflitti di competenza (un centinaio circa riguardano la Basilicata). Diciamola tutta: su questo impianto sono fioriti i costi della politica che non riguardano solo le indennità e i rimborsi creativi ad assessori e consiglieri, ma nascono soprattutto dalla moltiplicazione di strutture e attività prive di controllo adeguato.
Per Cantisani “è dunque necessario un tavolo dei partiti del nuovo centrosinistra lucano per un approfondimento delle questioni politico-istituzionali e per prepararsi ad affrontarle entro la prossima stagione autunnale decisiva per realizzare la svolta che i lucani, il popolo del centrosinistra si attendono non solo sul petrolio-royalties”.
Ago 18