Sul presunto cartellone “Visit Basilicata” avvistato a Shanghai si registra anche un intervento di Pio Abiusi. Di seguito la nota integrale.
Shanghai, ovvero il tormentone cinese
L’immarcescibile direttore di APT, direttore da sempre malgrado l’ingresso in Regione dalla porta principale del Gladiatore, ha fatto una ricerca su questo striscione aeroportuale e ci ha raccontato una spassosa storiella. Una piccola parentesi prima di addentrarci nei vicoli di Shangai l’apriamo. Il nostro Gladiatore dopo aver smontato la sanità a livello dipartimentale si accinge a farlo a livello di aziende ospedaliera e sanitarie e così l’emigrazione anche in questo campo diviene un obbligo, non mette mano invece all’APT:che sia una azienda inutile? Se lo è lo si dica chiaramente e si proceda. Il nostro direttore da sempr ci ha raccontato della bufala cinese ma non ci ha detto del pane di Matera che sbarcò in Cina all’epoca dell’Expo del 2010 ed i cinesi noti consumatori di farinacei sono corsi a gustarlo e lo hanno gradito. Peccato che la pista Mattei dalla quale far decollare quotidianamente i cargo per approvvigionare il mercato cinese non sia ancora pronta.
Il risultato, a distanza di oltre 4 anni, è che gli altamurani con i loro camioncini riforniscono le piazze dell’Italia settentrionale e lì il pane di Altamura è una prelibatezza molto apprezzata mentre quello di Matera è sconosciuto.
Da quel lontano 2010 abbiamo perso di vista cosa sia accaduto nello Shanxi, un territorio che fornisce il 60 per cento dell’energia alla Cina ed è un territorio con molte affinità con quello lucano. Con quel territorio abbiamo stipulato un protocollo e chissà mai se qualche cinese , nell’ambito di ArtePollino, sia salito sulla giostra messa ad arrugginire su una montagna del massiccio insieme ad altre amenità che all’epoca andavano di moda e che venivano definiti “ grandi attrattori”. Quei grandi attrattori, costati decine di Meuro di fondi UE, sono serviti per creare clientela spicciola non certo per creare occupazione ed infatti la Basilicata continua a spopolarsi. All’epoca si scoprì anche che i cinesi sognavano sposarsi in Basilicata e fu così che da allora il business del matrimonio è in crescita esponenziale dalle nostre parti fortemente alimentato dalla componente cinese. L’unica cosa che sembra rimasta è la dichiarata amicizia tra i popoli- 1,350 Miliardo di abitanti conto i 579 mila lucani, tutti amici. Tutto questo è stata opera del nostro mega direttore Perri. Su via non formalizziamoci sul cartello esposto o meno all’aeroporto di Shanghai se poi Matera è poco pubblicizzata presso l’aeroporto di Bari-Palese non è il caso di cercare il pelo nell’uovo. Cinesi in Basilicata ce ne sono ma sono quelli impegnati nel polo del salotto e che hanno sostituito mano d’opera ed imprenditoria locale e che crescono in maniera significativa di anno in anno. Ricordiamo, per finire, la vicenda degli 1,5 Meuro e rivenienti dai fondi PISU di Matera. Nacque il marchio ombrello per pubblicizzare in tutto uno i prodotti lucani, si persero marchio e soldi mentre oggi lo stesso marchio è una realtà in Alto Adige.
Pio Abiusi