Il coinvolgente spettacolo di Danilo Amerio a Barile è stata l’occasione per presentare il progetto artistico a cui sta lavorando da tempo: lo spettacolo “Circus”. Particolarmente originale l’idea alla base dell’evento, coniugare tecnologia, musica e arte circense o come dice lui più semplicemente rappresenta l’avverarsi di un sogno, quello di unire diversi tipi di arte.
Sono pochi gli artisti in grado di accendere di emozioni il cuore della gente. Danilo Amerio – cresciuto alla scuola di Giancarlo Bigazzi, pietra miliare della canzone italiana, autore di indimenticabili evergreen come “Donna con te” (Anna Oxa), Gli altri siamo noi (Umberto Tozzi), e molte altre canzoni scritte per artiste come Mia Martini, Adriano Celentano – è tra questi. Amerio è la nuova perla della collana del cast artistico d Mario Bellitti, patron del Festival di Potenza. La collaborazione – racconta Bellitti – è nata in occasione del Festival di Sanremo di quest’anno. Ci siamo scambiate alcune informazioni e alcune idee sull’attuale momento che attraversa il settore dello spettacolo, su cosa richiede oggi il pubblico e qual è invece l’offerta di musica italiana e poi una stretta di mano ha suggellato l’intesa che lo ha visto, nella sua unica tappa lucana della tournèe estiva, entusiasmare il pubblico numeroso di Barile.
Ma chi è Danilo Amerio? Figlio di figli di operai. Diceva sempre mio padre a noi: io più lavoro e più i soldi non bastano mai. Basterebbe questo incipit disperato, quello di Quelli come noi, per spiegare chi è Danilo Amerio e cosa è la sua musica impegnata e profonda, lontana anni luce da quella di una generazione che ha perso certezze e cerca facili quanto pericolosi rifugi. La sua è stata una presenza importante in alcuni Festival dei primi anni ‘90: di persona e non solo. La sua è la tipica vita del cantautore, che regala brani a volte di grande successo a chi sa valorizzarli ma che, una volta tentata la fortuna in prima persona, sbatte contro un mondo come quello della discografia pieno di pregiudizi, che si ferma alle apparenze e non valuta le canzoni in quanto tali. Così la sua corporatura massiccia o i temi sociali portati nelle sue canzoni (autentici e sinceri, non come la moda di oggi) hanno rischiato di creare un’alone di prevenzione attorno all’Amerio-solista.
Il 1994 assume addirittura contorni quasi trionfali: eccoQuelli come noi, grido disperato su un mondo ingeneroso, terza classificata tra le Nuove Proposte, ma Amerio è anche autore della famosa Signor tenente, altro brano che rifugge dalla banalità per soffermarsi su temi drammaticamente autentici, che Giorgio Faletti porta ad un inaspettato secondo posto tra i Big. Ma il destino di Danilo è più quello di essere sceneggiatore che attore, di creare più che di realizzare. Ed allora, nonostante i buoni riscontri di vendita dei propri album (Bisogno d’amore supererà le cento mila copie), ecco che da quindici anni Amerio è tornato al primo amore, al cantautorato. Ispirandosi sempre ai medesimi temi: sentimenti profondi ed autentici, realtà osservata dalla parte dei più deboli. Ecco dunque Il mercato degli angeli, scritta nel 2001 in omaggio al Telefono Azzurro e poi Angeli in tour, una serie di otto concerti per sensibilizzare sul drammatico tema della violenza sui minori.
Un lungo periodo di silenzio precede il ritorno sulla scena, rigorosamente da autore: è il 2008 e con Non finisce qui Amerio firma il ritorno al Festival di Little Tony, realizzando anche tanti altri brani del nuovo album del cantante romano. A fine giugno arriva l’inatteso ritorno da solista con un brano più che mai emblematico: Dov’ero io, una panoramica sulla lunga lontananza dall’amore di una vita, la musica. Nello scorso maggio ecco il nuovo album Made in Italy: la sua ispirazione nobile ed elegante è una certezza nel panorama musicale italiano.
Ago 23