“Sono tanti i Lucani che continuano a non ricevere il segnale del TGR Basilicata, nonostante le rassicurazioni ministeriali e i tanti inutili incontri che non hanno contribuito sino ad oggi a risolvere i problemi su gran parte del territorio lucano”.
E’ quanto ha dichiarato Michele Napoli – capogruppo di Forza Italia in seno al Consiglio Regionale della Basilicata che ha annunciato di presentare una interrogazione urgente al presidente della Giunta Regionale Marcello Pittella, per chiedere la convocazione di un incontro urgente con i vertici della Rai, di Rai Way, del Mnistero delle Telecomunicazioni, dell’AGCOM, per definire tutte le modalità tecniche ed economiche occorrenti ad assicurare la ricezione del servizio pubblico nelle case dei Lucani.
“Sono tanti i Lucani – ha detto Napoli – che lamentano i disservizi del digitale terrestre e che segnalano difficoltà tecniche di ricezione del segnale del TGR Basilicata, nonostante l’acquisto di parabole, antenne innovative e televisori di ultima generazione. A costoro occorre dare garanzie e non più mere rassicurazioni prive di certezze”.
“Nel condividere la presa di posizione di Gianluigi Laguardia, che ha inteso risollevare la questione a seguito anche delle forti prese di posizione di diversi sindaci dei comuni Lucani, il capogruppo Napoli chiederà la convocazione urgente al presidente Lacorazza di una riunione dell’Ufficio di Presidenza con i capigruppo consiliari per chiedere che la questione venga posta tra le priorità dell’attività e seguita con particolare attenzione dal CO.RE.COM di Basilicata”.
Infine il capogruppo degli azzurri Michele Napoli – ha annunciato di aver interessato anche l’on. Maurizio Gasparri per sensibilizzare la commissione della Vigilanza Rai ad intervenire per dirimere la querelle nei riguardi di tanti Lucani che nonostante i disservizi del servizio pubblico radio-televisivo continuano a pagare regolarmente il canone RAI”.
“E’ inaccettabile come nell’era della digitalizzazione e delle tecnologie avanzate, accanto al gap infrastrutturale, sociale ed economici, tanti Lucani debbano subire ingiustificatamente anche un limite al diritto di informazione che evidentemente stride con gli slogan di quanti sostengono di vivere nella “regione delle meraviglie” o nella “Basilicata che bella scoperta”.