Grande partecipazione di gente per la presentazione del libro Quando il buio non ci spaventa scritto dall’avvocato Mario Gagliardi e pubblicato dalla Edizioni Magister. Il convegno si è svolto venerdì 22 agosto nel prestigioso Palazzo Laviani a Gorgoglione in una sala gremita di gente che, esauriti i numerosi posti a sedere, hanno voluto assicurarsi un angolino in piedi pur di prendere parte all’evento.
L’editore Timoteo Papapietro ha dato il benvenuto ai convenuti ricordando che l’autore è tra i personaggi illustri di Gorgoglione al pari del compianto scrittore padre Giovanni De Rosa con i suoi 45 saggi di raffinata penna. Ha, inoltre, descritto la copertina del libro raffigurante Gorgoglione, paese di mille abitanti nel cuore della Lucania nato probabilmente tra il sesto e il quarto secolo avanti Cristo (preziose sono i rinvenimenti di tombe esposte al museo D. Ridola di Matera) sulla pietra Flysch, depositi arenacei a matrice calcarea di età miocenica medio-inferiore.
Annaclara Angelino e Maria Alianelli, giovani nipoti dell’autore hanno letto una loro analisi evidenziando il lato umano di Mario Gagliardi.
Il sindaco Filippo Giuseppe ha raccontato, con riconoscenza, la formazione di condivisione ricevuta dall’autore Mario Gagliardi agli albori dell’interesse politico.
Mario Gagliardi, nato a Gorgoglione nel 1940, ha ricordato ai suoi concittadini che all’età di quattro anni mentre era intento a giocare insieme ad altri 2 coetanei gorgoglionesi, l’esplosione di un ordigno bellico causò la perdita totale della sua vista, il dono più importante che madre natura ha voluto consegnare agli umani. L’episodio destò in lui una forte rivalsa e tanta serenità grazie a una ammirevole e lungimirante madre che, in assenza del marito impegnato in guerra, con il cuore a pezzi, decise di affidarlo all’Istituto per ciechi di Lecce.
Don Nicola Urgo, vescovo vicario generale e parroco del paese, ha voluto sottolineare la straordinaria dote materna manifestata con l’atto di coraggio, e con acuto dolore, dell’allontanamento del piccolo dalla famiglia per assicurarlo a un centro specializzato per non vedenti al fine di fornirgli gli strumenti necessari, come il metodo Braille, per vivere degnamente la nuova vita che appariva buia. Lei affidò la sua disperazione a Dio onnipotente, attraverso la preghiera quotidiana. Il distacco madre-figlio trovò nella Fede un sostegno insostituibile.
Mario Gagliardi ha capitalizzato al massimo l’occasione formativa offertogli raggiungendo, nell’Istituto per ciechi di Firenze la maturità Classica, e conseguendo a Napoli la laurea in Legge e infine trasferitosi a Matera in cui ha esercitato la professione di avvocato, per dedicarsi alla causa delle disabilità per ciechi ma non solo.
Edizioni Magister ha voluto pubblicare quest’opera, giunta alla seconda edizione, per trasmettere il presente messaggio ai propri lettori: la Fede infonde tenacia, ottimismo e determinazione; con questi ingredienti si raggiunge certamente il successo. Mario Gagliardi ha guardato alla Divina Provvidenza con sconfinata fiducia, questo gli ha permesso di staccare lo sguardo dalle cose terrene e materiali per elevarlo a cose molto più nobili e sublimi, cose che gli occhi umani non possono vedere ma coloro che si lasciano guidare dallo Spirito riescono a vedere come riportato nelle Sacre Scritture dall’apostolo Paolo.
Il già presidente della Provincia di Matera Carmine Nigro, ha manifestato gratitudine all’autore per aver consegnato al suo paese questo contributo. Un testo diviso in due parti: la prima descrive le disavventure dell’autore e della sua famiglia mentre la seconda parte narra il prestigioso compenso ottenuto dal protagonista per aver saputo affidarsi a Dio.
Si è aperto un dibattito con il pubblico convenuto. Oltre alla valutazione attenta e curata della prof. Maria Cera, tante sono state le attestazioni di stima e riconoscenza rese con commozione all’autore, da amici di una vita a lucani emigrati al nord. Testimonianze che il tempo non scalfisce.
Domande poste all’autore sono arrivate anche dai giovani gorgoglionesi e questo ci lascia ben sperare per una staffetta tra vecchie e nuove generazioni intente a studiare gli ingredienti del successo di chi l’ha cavalcato con umiltà e disponibilità come dimostrano la trentennale presidenza provinciale dell’Unione Ciechi e le tre legislature da consigliere comunale vissute sempre al servizio degli altri.