In materia di caccia, il Circolo Cacciatori di Pisticci, oltre che a condividere le prese di posizione ma anche le critiche e i rilievi mossi da altre organizzazioni e associazioni di categoria, intende precisare anche altri aspetti. E tra questi puntualizza anche che è illegittimo e inopportuno l’intervento del Corpo Forestale dello Stato, perché tra le sue funzioni non rientra la gestione dell’attività venatoria. Nn pare infatti opportuno investire il Corpo Forestale dello Stato perché vedrebbe sottratto alle sue competenze istituzionali altre importanti mansioni, tra cui la tutela dell’ambiente, la prevenzione degli incendi boschivi e più in generale l’attività della cura dei boschi e la prevenzione degli stessi dalle infezioni parassitarie. Al contrario anticipare l’apertura della caccia potrebbe incentivare i cacciatori i quali vedrebbero così prolungata l’annata venatoria e quindi un numero maggiore rinnoverebbe il porto d’armi, fonte di ulteriore introito per lo Stato e per la Regione Basilicata, che attraverso le tasse nazionali e regionali potrebbero disporre di maggiori fondi per la migliore gestione della caccia in genere e in particolare per la vigilanza venatoria, che manca del tutto, e in modo particolare quella notturna, proprio per la mancanza di risorse economiche. Il Circolo Cacciatori di Pisticci e di Craco, con il presidente avv. Nicola Cataldo e Domenico Di Tursi, alla unanimità fanno appello al presidente della regione Basilicata affinché la caccia al cinghiale sia aperta il più presto possibile e già in questi giorni, distogliendo il Corpo Forestale da altri compiti.
Ago 25