“Se pur mai invitata dalla Giunta Pittella ad intervenire sul programma Garanzia Giovani, l’Ugl non intende tacere su tale argomento che si tratta di un provvedimento importante con cui si doveva mettere in campo un pacchetto di azioni e di iniziative per sostenere l’inserimento lavorativo dei giovani, l’orientamento, la formazione, l’autoimprenditorialità e per potenziare i servizi per il lavoro e le politiche attive”.
Lo hanno dichiarato i segretari regionali dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Pino Giordano per i quali, “pochi sono i giovani lucani tra i 15 e i 29 anni che hanno inoltrato richiesta di partecipare al programma Youth Guarantee a dimostrazione del basso rilievo che la Regione Basilicata ha dato al nuovo contratto per l’inserimento lavorativo dei giovani. Inoltre nulla è stato previsto con azioni mirate per l’emersione dal lavoro irregolare o in programmi innovativi per la mobilità internazionale dei giovani verso un’attenzione particolare alla formazione nei settori a vocazione artigianale, industriale, agricola e turistica. Questo programma – aggiungono Tancredi e Giordano – doveva mettere insieme risorse regionali, nazionali ed europee per realizzare una strategia complessiva degli interventi a supporto dell’occupazione giovanile, del buon lavoro e della valorizzazione del capitale umano. E doveva essere frutto di un prodotto e di un confronto aperto e costruttivo con le tutte le parti sociali affinché si consentiva, nell’ambito del tavolo regionale per l’occupazione, di mettere a sistema le risorse a disposizione e di ottimizzare la progettazione e l’attuazione degli interventi previsti: ciò non è stato possibile, la Regione Basilicata ha voluto dialogare e confrontarsi solo con parti sociali di proprio piacimento escludendo di fatto dal tavolo l’Ugl. Ci auguriamo di essere sentite su questo tema molto importante, Garanzia Giovani è la prima grande occasione per rilanciare l’occupazione della nostra regione. Il nostro sentimento prevalente – proseguono i segretari Ugl – è quello della delusione poiché ancora una volta la regione Basilicata si vede costretta a dialogare solo ed esclusivamente con parti sociali di comodo escludendo, la quarta o.s. su questioni di rilevanza sociale. Di qui l’auspicio dell’Ugl ad intraprendere la strada del dialogo unitario con regione e sindacato ritenendo d’essere vietato parlare di contrapposizione. Utilizziamo il buon senso – concludono – con un vero confronto allargato alla partecipazione di tutti nell’interesse dei lavoratori, delle famiglie bisognose e del territorio”.