Rischio chiusura Corte di Appello: dichiarazione del presidente Pittella.
“Farò presente al ministro Orlando che la Regione Basilicata, pur di non perdere questo importantissimo presidio giudiziario posto a salvaguardia della civile convivenza, è disposta da subito a farsi carico dei relativi oneri di gestione, sollevando lo Stato da una spesa che a Roma, evidentemente, viene considerata superflua, mentre per noi rappresenta un indispensabile investimento a tutela dei cittadini”.
“Il vertice di questa mattina in Corte di Appello, a Potenza, ha fatto emergere in modo forte la necessità che la Politica e le Istituzioni, a tutti i livelli, facciano la propria parte per evitare una nuova, grave penalizzazione della Basilicata in occasione della preannunciata ridefinizione, da parte del Governo, della geografia giudiziaria italiana”. Lo dichiara il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella.
“Per quanto mi riguarda, d’intesa con i colleghi governatori di Marche e Abruzzo, – prosegue – chiederò una riunione straordinaria della Conferenza dei Presidenti, prima, e della Conferenza Stato-Regioni, poi, per notificare ufficialmente al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, le ragioni che rendono economicamente ininfluente e socialmente pericolosa la paventata ipotesi di sopprimere le Corti di Appello in alcune regioni italiane.
Farò anche presente al ministro Orlando che la Regione Basilicata, pur di non perdere questo importantissimo presidio giudiziario posto a salvaguardia della civile convivenza, e’ disposta da subito a farsi carico dei relativi oneri di gestione, sollevando lo Stato da una spesa che a Roma, evidentemente, viene considerata superflua, mentre per noi rappresenta un indispensabile investimento a tutela dei cittadini.
Se sarà necessario, – sottolinea il Presidente – mi farò promotore di una riunione straordinaria degli Stati Generali delle Autonomie Locali in Basilicata, per mobilitare i sindaci, e loro tramite tutti i lucani, in difesa della Corte di Appello di Potenza, sapendo sin d’ora di poter contare sul determinante impegno degli esponenti di governo e di tutti i deputati e senatori lucani.
Oltre ad attivare un tavolo permanente di consultazione a livello parlamentare coordinato dal capogruppo del PD alla Camera, Speranza, si renderà sicuramente necessario mettere in atto una proficua azione sinergica che per il tramite del vice ministro Bubbico e del sottosegretario De Filippo, veda protagonisti, con i partiti di maggioranza ed opposizione, l’intero Consiglio regionale della Basilicata.
Appare chiaro che, con la scelta, tutta politica, di sopprimere i più alti presidi della Giustizia in alcune aree d’Italia, viene meno l’equilibrio istituzionale tra il centro e la periferia, tra il Governo e le piccole Regioni, a partire da quelle aree del Paese, come la Basilicata, che più di altre possono vantare una “specificità” di vitale importanza per il rilancio della nostra economia.
Indebolire la presenza dello Stato nella nostra terra, – conclude Marcello Pittella – sarebbe non solo ingiusto per i lucani, ma dannoso per tutti gli italiani, se è vero, come evidenziato dallo stesso Presidente del Consiglio, Renzi, che le risorse energetiche della Basilicata rappresentano una insostituibile riserva da mettere al servizio dell’intero Paese, in un momento di gravi tensioni geopolitiche che, tanto in Ucraina, quanto in Nord Africa e in Medio Oriente, fanno temere per i futuri approvvigionamenti di gas e petrolio in Europa”.
Luciano Petrullo e Gianni Rosa, rispettivamente dirigente e consigliere regionale di Fratelli d’Italia, commentano quanto emerso ella riunione tenutasi in Tribunale per discutere la paventata soppressione della Corte d’Appello di Potenza. Di seguito la nota integrale.
La questione è politica. Questo è emerso oggi nella riunione tenutasi in Tribunale per discutere la paventata soppressione della Corte d’Appello di Potenza. Erano presenti tutti, o quasi: dai magistrati ai cancellieri, agli avvocati, alle sigle sindacali, alle istituzioni regionali e a quelle cittadine. Ma la politica, quella nazionale, quella che sta perpetrando l’ennesimo danno alla Basilicata ed ai cittadini tutti era assente. I parlamentari lucani latitano.
Se non fosse una questione politica sarebbe poca cosa. Invece, l’assenza dei nostri parlamentari appare un atto di resa. “Non c’è più niente da fare” sembrano quasi dire. Cosa confermata anche dal Presidente della Regione che ci dice “se anche la soppressione non sarà in questo decreto potrebbe essere nel prossimo. Il Governo nazionale ne fa uno ogni sette giorni.”. Scenario aberrante. E allora ha ragione chi ha parlato, durante la riunione, di “isterismo estivo” di chi ci governa, di schizofrenia: Si vuole risolvere il problema della Giustizia abolendo parte dei suoi presidi. Un controsenso.
Ma dietro questo possibile (se non certo) provvedimento si cela un pericolo più serio: rendere l’amministrazione della Giustizia un processo produttivo come qualsiasi altro. Che si producano macchine o sentenze bisogna risparmiare. L’economia di scala applicata ai diritti. Se poi gli oneri dell’accorpamento delle sedi ‘produttive’ ricadono sul cittadino, pazienza.
Che poi chi dice che si risparmiano soldi e tempo? Accorpare la Corte d’Appello di Potenza a quella di Salerno non andrebbe ad intasare i già stracolmi ruoli della Corte salernitana? Trasferire i dipendenti da una Corte all’altra cosa produce in termini di risparmio di spesa? Non si dimezzano i dipendenti ed i magistrati.
E allora si ritorna al punto di partenza. È una questione politica. Quindi, il Pd lucano, i nostri politici al Governo devono farci sapere da che parte stanno. Devono farci sapere se sono con uno Stato che immola una delle sue funzioni, l’amministrazione della Giustizia, sull’altare della spending review o se sono dalla parte dei cittadini, dei Lucani, che non possono assistere alla continua mortificazione dei loro diritti da parte di una politica sempre più indifferente ai loro bisogni.
Luciano Petrullo, Dirigente regionale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale
Gianni Rosa, Consigliere regionale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale