“Il regolamento dell’Amministrazione Comunale di Bella che istituisce il registro delle unioni civili è un simbolo importante per affermare i diritti delle persone anche in Basilicata. Un riconoscimento è per l’Amministrazione bellese di cui fa parte il nostro dirigente regionale Carmine Ferrone che è assessore comunale”. E’ il commento di Maria Luisa Cantisani, segretaria regionale di IdV che aggiunge: “Bella diventa il primo paese lucano che garantisce pari diritti alle unioni civili superando ogni discriminazione e facendo propri i principi di parità. Con grande soddisfazione del Partito Italia Dei Valori Potenza che ha un suo assessore in un piccolo paese della Basilicata il quale ha contribuito al raggiungimento di un traguardo civile così importante”.
Cantisani ricorda che IdV ha scelto un lucchetto da riaprire come simbolo della campagna “Sblocca diritti civili” lanciata da IdV che vede impegnata anche la struttura regionale della Basilicata e fa seguito alla campagna “sblocca lavoro”.
“L’affermarsi di nuove culture e costumi di vita ha fatto sì che gli ultimi decenni – spiega la segretaria regionale IdV – abbiano coinciso con un progressivo e sostanziale modificarsi dei rapporti interpersonali diffondendo sempre più il fenomeno delle unioni di fatto: una convivenza stabile fra due persone legate da vincoli affettivi ed economici ma non da vincolo matrimoniale”. “Intendiamo proporre l’iniziativa del nostro gruppo consiliare dell’Emilia-Romagna – afferma Cantisani – al consiglio della Basilicata per aprire un confronto ed un dibattito intanto nella maggioranza di centrosinistra senza preclusioni ideologico-culturali. Vorrei ricordare che il Parlamento europeo, oltre a vietare discriminazioni basate sul sesso o sull’orientamento sessuale, invita gli Stati al reciproco riconoscimento delle unioni civili e delle famiglie omosessuali: il diritto alla “vita familiare” deve essere inviolabile per ogni coppia, sia che questa voglia sposarsi in chiesa, in Comune, a Las Vegas o non voglia farlo affatto. Ribadisco pertanto il mio invito al Consiglio regionale a disciplinare l’istituto delle unioni civili, compreso ovviamente il registro ad hoc, per permettere il giusto (e ovvio) riconoscimento di ogni convivenza stabile e l’invito ad aderire alla rete Ready contro le discriminazioni”. La segretaria di IdV infine ricorda “la vigilanza per il mantenimento dell’impegno ad un’iniziativa a settembre del presidente Pittella perché la fecondazione eterologa sia assolutamente garantita, ampliandone l’accesso, sia economico che normativo, al servizio sanitario nazionale, che trova la piena condivisione e l’incoraggiamento di Italia dei Valori affinché non accada che le coppie lucane che intendono usufruire della fecondazione eterologa siano costrette a rivolgersi ai centri della Toscana (gli unici oggi disponibili) o all’estero”.
Ago 27