Il Governo italiano tramite il proprio portale (http://www.dati.gov.it/content/infografica) ha assegnato le 5Stars, il massimo riconoscimento per un portale OpenData , al lavoro svolto dal Comune di Matera. Lo rendono noto l’assessore comunale all’Innovazione, Giovanni Scarola, e Francesco Piero Paolicelli, membro della Task Force Regionale per l’attuazione dell’Agenda Digitale della Basilicata e che tramite wikitalia, sta guidando il processo di apertura dei dati del Comune di Matera. La città di Matera è tra le poche in Italia e l’unica nel Sud a guadagnare questo importante riconoscimento.
“È il frutto – afferma Scarola – di un lavoro che dura da molto tempo. Ricordo che grazie anche al lavoro svolto dall’ex assessore Giuseppe Tragni il Comune di Matera ha vinto per il 2013 il premio annuale come Comune OpenGeoData d’Italia. Unica città Candidata Europea, anche tra tutte le escluse, ad avere una portata così grande per la qualità del rilascio dei dati e ancor più se si pensa che stiamo focalizzando l’attenzione sulla cultura del territorio”.
“Dopo l’apertura del portale OpenData nato dall’accordo con Wikitalia, Comitato Matera 2019 e Comune di Matera – afferma Paolicelli – il portale si è distinto subito nel panorama meridionale per la qualità dei dati pubblici liberati”.
Già all’OpenDay del 19 Febbraio c’è stata una grandissima partecipazione e decine di persone hanno espresso la volontà di contribuire a popolare le informazioni per far conoscere Matera soprattutto in ambito culturale e a capire come poter riusare i dati rilasciati, anche per Business e Ricerca. Durante i seminari nazionali di FormezPA, c’è stato un workshop appositamente sul caso di Matera e la sua capacità di generare partecipazione (http://eventipa.formez.it//node/15508).
A Febbraio sono stati liberati anche alcuni beni monumentali di proprietà del Comune (come il Castello Tramontano) in licenza di pubblico dominio CC0: Matera è stata la prima città Candidata 2019 a permettere di fotografare, studiare, fare business sulle immagini e storia dei propri beni monumentali. Infatti è stata la prima ad aderire al progetto WIkiloves Monuments.
“Ad Aprile, subito dopo il raduno annuale Spaghetti OpenData di Bologna, con il Prof. Emmanuele Curti di UniBas e Prof. Tommaso Di Noia del Politecnico di Bari, con la supervisione dell’allora assessore Tragni, abbiamo iniziato a interrogarci sul senso degli OpenData e i Beni Culturali e sulla produzione di dati che facciano dialogare passato e futuro.” dice Paolicelli.
“I Linked Open Data (LOD) rappresentano oggi la forma tecnologicamente più avanzata di Open Data e per questo motivo vengono anche indicati come Open Data a 5 stelle in una scala di valutazione che va da un minimo di una stella ad un massimo di cinque. Creati con l’ausilio della pila tecnologica del Semantic Web, permettono non solo di strutturare l’informazione ma ne facilitano la condivisione, il riuso da parte di applicazioni di terze parti ed il collegamento e integrazione con collezioni di Linked Open Data già presenti sul Web. Il tutto utilizzando lo stato dell’arte per quello che riguarda gli strumenti di rappresentazione e manipolazione dei dati. Il caso di studio relativo alla pubblicazione dei dati relativi ai beni culturali del comune di Matera ha rappresentato un eccellente pilot per dimostrare come tali tecnologie possano essere di ausilio alla integrazione di sorgenti informative apparentemente eterogenee e ad una loro pubblicazione in forma integrata. Il gruppo di lavoro formatosi spontaneamente in occasione dell’Open Data Day mette in campo competenze che spaziano dalla fotografia del territorio (Vincenzo Altieri), alla conoscenza dei processi amministrativi (Giuseppe Tragni) e dalla loro integrazione con gli Open Data (Paolicelli) fino ad una conoscenza approfondita del patrimonio culturale proprio della città di Matera (Curti). dice il Prof. tommaso Di Noia.
Grazie anche all’esperienza di ricerca maturata negli ultimi 10 anni nel campo della rappresentazione della conoscenza e delle tecnologie semantiche dal materano Tommaso Di Noia, docente di Logica ed Intelligenza Artificiale presso il Politecnico di Bari, è stato possibile mettere a fattor comune tutte queste competenze apparentemente distanti tra di loro e materializzarle in forma di Linked Open Data nell’attuale sezione LOD del portale Open Data del Comune di Matera. Qui è possibile trovare al momento informazioni e dati relativi alle Chiese Rupestri e ad altri beni culturali della città dei Sassi messi gratuitamente a disposizione sia per il cittadino che per chiunque possa essere interessato a condividerli e riusarli per fornire nuovi servizi, anche in forma di applicazioni mobili, utili alla diffusione della conoscenza del patrimonio culturale materano.
L’uso dello stato dell’arte tecnologico per la creazione della sezione LOD del portale Open Data del comune di Matera ha garantito, come “effetto collaterale”, la creazione contestuale di una sorta di Wikipedia delle risorse censite. Ad ognuna di esse è infatti associata una pagina Web contenente tutti i dati strutturati in modo da poter essere facilmente fruiti da un qualsiasi utente mediante l’uso di un comune browser (come esempio si veda la paginahttp://dati.comune.matera.it/lod/page/Annunziata_alla_Stradella). A tutto questo possiamo poi aggiungere la facilità con cui è possibile creare delle versioni in diverse lingue della stessa informazione e quindi della pagina Web associata facilitando così la creazione di applicazioni nativamente multilingua. Ove possibile, le risorse presenti nella sezione LOD sono collegate con altre risorse presenti in collezioni di dati esterne come DBpedia (http://dbpedia.org) e la sua versione italiana DBpedia Italia. Grazie a questi collegamenti, il portale Open Data del Comune di Matera entra di diritto a far parte della Linked Open Data cloud e quindi nel cosiddetto Web dei dati (un Web pensato per il prossimo futuro in cui gli attori protagonisti sono i dati e non le pagine Web).
> Al fine di rendere l’accesso ai dati e la loro creazione quanto più semplice possibile per chiunque e superare la barriera tecnologica che a volta si viene a creare con l’introduzione di nuove tecnologie, presso il Politecnico di Bari è in fase avanzata lo sviluppo di uno strumento per creazione e aggiornamento dei dati pubblicati in formato Linked Open Data. Questo strumento permetterà a chiunque di contribuire alla creazione di quello che speriamo diventi presto il più grande contenitore di conoscenza condivisa sul Web riguardante la città di Matera.
“A parte la creazione di una sezione sulle Chiese Rupestri e i Beni Monumentali in genere, si sta ragionando su come ‘mappare’ le memorie orali, singole e collettive, per renderle patrimonio condiviso sia delle comunità locali che di quelle itineranti (turisti per esempio). E su come incrociare i nostri beni culturali con queste memorie, per rendere i luoghi degli abitanti culturali spazi di produzione di nuove identità ma anche di nuove economie di imprese culturali e creative. Crediamo fortemente che gli open data, se costruiti come bene consapevole, possano rappresentate la base di un nuovo vocabolario sui beni culturali.” dice il Professor Curti.
Ago 30