Per iscriversi in palestra o comunque praticare sport amatoriali serve il certificato medico? La confusione sulle disposizioni in materia di attività sportiva rischia di generare anche quest’anno il caos. Il decreto del Fare 2013, infatti, aveva abolito l’obbligo del certificato medico per svolgere un’attività sportiva ludico- amatoriale: ciononostante nella durata di tutto l’anno 2014 le palestre hanno continuato a richiedere l’autorizzazione del medico per l’iscrizione. Ma certificato o non certificato, in attesa di una norma chiara, è utile – mette in guardia Sanità Futura, associazione delle strutture sanitarie private accreditate – il Check Up Sport, un’ attività preliminare di controllo della propria condizione psico-fisica, come quella realizzata da tempo nella struttura polifunzionale Polimedica di Melfi e basata su test strutturali e funzionali abbinati ad esami clinici, finalizzati alla valutazione della condizione iniziale dello sportivo o aspirante tale. Solo in base ad una corretta valutazione della condizione iniziale – sottolinea Michele Cataldi, Sanità Futura – è possibile pianificare un programma d’allenamento personalizzato che ottimizzi i risultati e, soprattutto, faccia svolgere la pratica sportiva nella massima sicurezza. Un’indicazione ancora più utile in occasione dell’imminente ripresa dell’anno scolastico. Da giorni, tante le domande dei genitori che si rivolgono alle nostre strutture per ricevere consigli a scegliere l’attività migliore per i propri figli. Anche in età prescolare il nuoto resta lo sport ideale per i più piccoli. Oltre a questo, fino ai 7-8 anni sarebbe bene far loro praticare attività come l’atletica leggera o la ginnastica, in cui il piccolo impara ad utilizzare il proprio corpo nello spazio e a migliorare la coordinazione neuromotoria. Impegno atletico, aspetto ludico e spirito di squadra sono le virtù delle discipline sportive collettive, come calcio, pallavolo, basket. In genere, però, spiegano gli esperti, i bimbi sono pronti ad apprezzarle solo dopo i 7 anni. Oltre i 9-10 anni ci si può accostare anche a discipline più specializzate, che richiedono ad esempio il contemporaneo utilizzo di un attrezzo, come avviene nella scherma, nel tennis e nel tiro con l’arco, che favoriscono, in particolare, la capacità di concentrazione. Nel caso di malattie croniche, niente paura: l’80% dei piccoli pazienti, purché con le precauzioni basilari, può non deve astenersi dal praticare sport. Anzi, l’attività sportiva può essere anche parte del piano terapeutico. Non sottovalutare che praticare sport produce un incremento dell’autostima tale da superare molte delle difficoltà che una malattia crea.
Noi – conclude Cataldi – insistiamo: il Check Up Sport è utile anche a tutti quegli sportivi che, per vari motivi, hanno difficoltà a gestire o migliorare la propria performance, i fattori che concorrono a determinare quest’ultima sono tanti e non possono essere affrontati da una sola persona per quanto esperta sia. Check Up Sport riunisce tutte le figure mediche specialistiche intorno allo studio di ogni persona. Per affrontare nel migliore dei modi ogni obiettivo sportivo amatoriale o professionistico come per la squadra di Melfi calcio o altre società che partecipano ai campionati nazionali di pallacanestro e volley e si rivolgono a noi, è indispensabile affidarsi ad esperti del settore.
Set 04