La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, ringrazia il Difensore Civico regionale, Dott Catello Aprea, che ha garantito il rispetto dei diritti di trasparenza e di partecipazione violati dall’ufficio compatibilità ambientale del dipartimento ambiente della Regione Basilicata.
Nel recepire la richiesta della Ola, il Difensore Civico ha intimato all’ufficio compatibilità ambientale di recepire le nostre osservazioni/opposizione prodotte nei termini e modi di legge per il permesso di ricerca idrocarburi “La Capriola” (Delta Energy), in provincia di Matera, ricadente nei comuni di Bernalda,Montalbano Jonico, Montescaglioso, Pisticci e Pomarico.
Pur tuttavia, dalla lettura del nuovo provvedimento dell’ufficio regionale, la Determina Dirigenziale n. 19AB2014/D.00126 del 6/8/2014, ribadiamo come lo stesso ufficio regionale abbia voluto sottoporre a screening VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) il progetto della compagnia mineraria, dopo aver ottenuto le opposizioni dei comuni interessati e della Ola nell’ambito di un precedemente ed analogo provvedimento, sempre ai sensi della L.R.47/98.
Un “bizantinismo” burocratico evidentemente – a giudizio della Ola – non solo formale.
Tale fatto denota l’intento politico di consentire le ricerche di idrocarburi alla compagnia mineraria nell’area del materano, nonostante i pareri contrari vincolanti e le volontà espresse con deliberazioni dai comuni e quelle delle associazioni, già trasmessi alla Regione nelle forme e nei modi previsti dalla leggi.
L’ufficio compatibilità ambientale ha ritenuto inoltre che le osservazioni della Ola fossero già “recensite” nel provvedimento emanato in precedenza, limitandosi di conseguenza ad elencarne i punti senza però effettuare una disamina dettagliata degli stessi, per cui ha deciso di “confermare le valutazioni ambientali già espresse dall’Ufficio nell’istruttoria riportata nella D.D. n. 75AB.2014/D.00188 del 21 marzo 2014“, nonostante i pareri vincolanti e le volontà contrarie espresse dai comuni con proprie deliberazioni nelle forme e nei modi previsti dalla leggi.
Abbiamo l’impressione he la Regione Basilicata, forse ritenendo anticipare in questo modo i contenuti dello “sblocca Italia” del governo Renzi, abbia intenzione di intraprendere nuove relazioni con le compagnie minerarie con una sorta di “sblocca Basilicata” sul suolo lucano, considerato che per i 2/3 la regione è interessata da attività minerarie, con 11 permessi di ricerca idrocarburi, 18 istanze di permessi di ricerca e 20 concessioni.