Collezionista e interior designer di fama mondiale, Axel Vervoordt è stato scoperto dal grande pubblico con l’allestimento di tre mega-mostre (2007, 2008, 2009) ai Beaux-arts di Parigi e al Palazzo Fortuny di Venezia, in occasione della Biennale. La sua filosofia ruota intorno a questo antico messaggio: “Etre heureux en rendant heureux”: essere felici creando felicità. E da questo pensiero Axel Vervoordt ha dato vita, nel 2007, a una fondazione che trova il sostegno del gotha dell’economia mondiale con la missione di promuovere l’arte ed i giovani talenti. Ha una galleria d’arte nel cuore di Anversa, ma anche showroom e consulenza d’interni nell’ex birrificio fuori Anversa Kanaal con una vera e propria sezione Real Estate seguita da Dick Vervoordt e una cittadella dell’arte in costruzione, dove presto prenderà vita anche uno spazio della Axel and May Vervoordt Foundation. Da pochi anni ha aperto anche una galleria a Hong Kong. Non solo una scelta commerciale nel cuore del più avanzato mercato dell’arte contemporanea, ma anche un gesto dai forti significati spirituali. Vervoordt, infatti, coltiva lec ulture orientali con uno speciale interesse per diversi artisti e movimenti, dal gruppo Gutai a Hiroshi Sugimoto.
Venezia, Berlino, Parigi, Londra, New York sono le tappe più frequenti dei suoi viaggi. Poi si è lasciato incantare da Matera. Ospite dell’Hotel Corte San Pietro, Vervoordt ha portato nella città dei Sassi una trentina di amici e sostenitori della fondazione, architetti, immobiliaristi, finanzieri di livello mondiale che in queste ore stanno visitando gli antichi rioni di tufo e Castel del Monte. Ieri pomeriggio, in una sala di Corte San Pietro è stato accolto dal sindaco di Matera, Salvatore Adduce, e dagli architetti Tonio Acito e Ina Macaione con i quali ha intrattenuto una conversazione informale sui Sassi e sulle suggestioni che essi evocano.
“La vostra – ha detto Vervoordt – è una città veramente straordinaria capace di comunicare emozioni uniche al mondo. La bellezza è tutta nella proporzione delle forme. E ho trovato in queste case scavate dall’uomo, in questa sovrapposizione di abitazioni, la stessa proporzione che ho trovato in Castel del Monte. C’è qualcosa di esoterico scritto nelle pareti di questa antichissima città, qualcosa di spirituale che parla non solo di passato, ma anche di futuro”.
Durante la conversazione Tonio Acito ha sottolineato i punti di convergenza fra la sua filosofia e il lavoro che si sta facendo con la candidatura di Matera a Capitale europea della cultura. Mentre il sindaco ha spiegato che “oggi l’umanità.
Set 11