L’Enel sembra intenzionato a portare a compimento uno sciagurato programma di tagli e di ridimensionamento della sua presenza in Basilicata. Il tutto si tradurrebbe in breve volgere di tempo in una riduzione del 50% della forza lavoro. Nell’immediato, questa scelta, porterebbe all’eliminazione di alcuni presidi territoriali, alla soppressione della sede di Matera, all’apertura di una fase di estrema precarietà dei servizi per i cittadini, alla rinuncia a qualsiasi prospettiva di sviluppo e di utilizzo della manodopera locale. Il tutto senza alcun serio confronto con il territorio e in barba a qualsiasi considerazione sul peso reale del nostro territorio nel panorama meridionale e nazionale. Siamo intenzionati a far valere le ragioni di una terra che non merita un simile trattamento da parte di un’azienda che paghiamo profumatamente con i nostri consumi e le nostre bollette.
Questa mattina ero a Roma presso il ministero dello sviluppo economico per essere accanto ai lavoratori della vertenza ferrosud. Nelle prossime ore solleciterò proprio il Mise perchè chieda conto all’Enel di quanto sta per decidere, in particolare, nel corso della riunione annunciata per giovedi prossimo 18 settembre. Al tempo stesso solleciterò i parlamentari e il,presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella a promuovere ogni utile iniziativa finalizzata a scongiurare questa decisione. La Regione Basilicata è un territorio di grandissima dimensione (10 mila km quadrati) e la provincia di Matera è tra le province più grandi d’Italia (3.458 km quadrati) e con un numero di utenti del servizio elettrico pari a 128.343. Non trascurabile, inoltre, la distanza enorme tra Matera e Potenza (oltre 100 chilometri) che influirebbe molto negativamente sulla funzionalità dell’unica sede potentina rispetto all’intero territorio regionale.
Questi dati meritano una riconsiderazione da parte di Enel circa il proposito annunciato.
Set 16